CROLLANO I “SOGNI DI GLORIA”, AIR ITALY (EX MERIDIANA) IN LIQUIDAZIONE: UNA FOLLIA! LA SARDEGNA E’ SEMPRE PIU’ ISOLATA

contributi di MASSIMILIANO PERLATO, GIAN MARIO SIAS e MAURO PILI

I fatti: gli azionisti di Air Italy hanno deciso all’unanimità di mettere la società in liquidazione “a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato”. La decisione arriva dopo che gli azionisti dell’ex Meridiana (Alisarda-Aga Khan e Qatar Airways) non hanno trovato un accordo sul piano industriale di rilancio della compagnia aerea. Il piano avrebbe previsto un impegno immediato di circa 340 milioni di euro da dividere tra Aga Khan (che possiede il 51% della compagnia) e Qatar Airways (che detiene il 49%). Da settimane i due soci erano finiti ai ferri corti sul futuro di AQA Holding, la newco creata per rilevare Meridiana: Qatar favorevole alla ricapitalizzazione e al rilancio “con l’impegno di tutti gli azionisti”, Alisarda contraria. L’esperienza Air Italy finisce due anni dopo la presentazione nel febbraio 2018 a Milano e i grandi piani di sviluppo per l’aeroporto di Malpensa. La compagnia aveva chiuso il bilancio del primo anno di attività con 164 milioni di euro di rosso e quello del 2019 con 198 milioni di passivo. Air Italy ha avviato un piano straordinario di due settimane: smetterà di vendere da subito ma cercherà di tutelare le 35 mila persone già in possesso di un biglietto. I voli dall’11 al 25 febbraio saranno operati nei giorni e agli orari previsti ma da altri vettori. I passeggeri in partenza in date successive saranno riprotetti su altri voli o rimborsati integralmente. Con la liquidazione della compagnia aerea, rischiano di perdere il lavoro circa 1.500 persone impiegate in Italia, la metà a Olbia.

Massimiliano Perlato

Air Italy è il più ambizioso progetto societario nel campo del trasporto aereo internazionale che abbia mai avuto base in Sardegna. È nata formalmente nel 2018, ma la sua gestazione era iniziata già l’anno prima, attraverso l’acquisizione del 49% delle azioni di AQA Holding ad opera di Qatar Airways, che risolveva in grande stile, con un piano di rilancio e di straordinario potenziamento operativo, la gravissima crisi e l’emorragia occupazionale di Meridiana, nome con cui dal 1991 operava Alisarda, il vettore fondato nel 1963 dal principe ismaelita Karim Aga Khan per promuovere il turismo in Sardegna e sostenere attraverso una compagnia dedicata il sogno della Costa Smeralda. Alisarda è rimasta sino a oggi azionista di riferimento di Air Italy perché ha continuato a detenere il 51% di AQA Holding, la controllante della compagnia che da oggi è ufficialmente in liquidazione. Pur orientandosi sempre più verso il lungo raggio e ampliando il proprio orizzonte verso le rotte intercontinentali, in ossequio alle sue origini e alla sua missione fondativa, Air Italy ha tenuto la sua sede a Olbia, nell’aeroporto internazionale “Costa Smeralda”, da sempre quartier generale di Alisarda. Ma con l’avvento del gruppo del Qatar la principale base operativa si è trasferita all’aeroporto Malpensa di Milano. Diversi servizi a supporto, dal call center alle manutenzioni, hanno continuato a restare in Sardegna, ma la necessità di seguire i trend operativi imposti dalle scelte strategiche della società ha favorito la crescita del personale a Malpensa: dei circa 1.200 dipendenti, 550 avevano sede a Olbia, gli altri a Milano. Oltre a continuare a garantire il collegamento del nord est Sardegna con Roma e Milano in regime di continuità territoriale e a servire prevalentemente Olbia, col trasferimento da Linate a Malpensa nell’estate del 2018 Air Italy ha avviato diverse rotte nazionali, come Napoli, Lamezia Terme, Roma Fiumicino, Palermo e Catania. L’obiettivo era di alimentare le rotte a lungo raggio aperte da giugno, a cominciare da New York e Miami. Una scelta che ha imposto l’ingresso in flotta del primo Boeing 737 Max 8 nel maggio 2018 e degli Airbus A330-200.

Gian Mario Sias

Una follia. Costruita nei minimi dettagli da una classe politica incapace e inetta, da un management societario totalmente inadeguato figlio di giochetti perversi che appartengono più al gossip che alla gestione di una compagnia aerea. Il tracollo di Air Italy è la nefasta conclusione di una gestione spregiudicata e scellerata messa in campo da soggetti ben individuati e individuabili. Alcuni sono stati cacciati via ma altri sono rimasti.

È rimasta soprattutto in piedi quella strategia distruttiva che voleva a tutti i costi portar via la compagnia dall’isola per esplorare lidi mondiali dove la concorrenza avrebbe certamente distrutto ogni più illusoria velleità internazionale.  Sin dal 2017 denunciavo, da solo, con attacchi violenti che mi venivano rivolti da sottospecie di manager, il maldestro tentativo di svuotare Meridiana e perseguire una rotta destinata a far schiantare tutti.

Quei manager sono stati coperti da assessori regionali, sindaci, adepti di partito e di setta. Quando spiegavo che abbandonare la visione mediterranea di Meridiana per andare a solcare i cieli americani o orientali sarebbe stato un bagno di sangue senza precedenti venivo accusato di voler condannare alla sardità la compagnia aerea.  La scelta di abbandonare una visione moderna di una compagnia aerea nel cuore del Mediterraneo ha fatto il resto. A questo si aggiunge una classe politica regionale che si è svenduta totalmente al Qatar, affidandogli immense risorse pubbliche per realizzare un ospedale nel cuore di Olbia, sottraendo denari alla sanità pubblica regionale, senza negoziare con gli emiri un piano strategico di investimenti per la Sardegna, a partire dal mantenimento nell’isola della compagnia aerea voluta e gestita dall’Aga Khan Karim. Una compagnia nata per accrescere non soltanto lo sviluppo turistico della Sardegna ma per incentivare il turismo nel Mediterraneo, utilizzando la Sardegna come piattaforma strategica e base operativa di una grande compagnia aerea in grado di soddisfare le esigenze di mercati nuovi e inesplorati. Ricordo ancora le accuse rivoltemi da tale Rigotti e soci, difesi da certa classe politica e non solo. Il risultato è drammaticamente questo.

Non ci sono molti margini operativi, la liquidazione è un atto di non ritorno proprio per una decisione irreversibile assunta all’unanimità dei soci.  Appaiono ridicole, alla luce di questa decisione, le convocazioni ministeriali e della stessa giunta regionale sarda incapace di intendere e volere in politica dei trasporti.  Non porsi nemmeno lontanamente il problema della fine di Air Italy significa essere lontani anni luce dalle questioni fondamentali del trasporto da e per la Sardegna.  Si è atteso per convocare un vertice la decisione di chiusura. Questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno , della totale inadeguatezza del governo regionale e di quello italiano.

Ciarlatani di prim’ordine che con inettitudine ciclopica sono riusciti a distruggere un sogno costruito per una Sardegna aperta e non chiusa.  L’assenza di certezze, anzi la confusione assoluta, sul tema fondamentale della continuità territoriale ha contribuito a generare l’ennesimo fallimento. Non resta che perseguire i responsabili e individuare, nel contempo,  con rapidità, soluzioni adeguate per consentire un futuro alle migliaia di lavoratori della compagnia aereo vittime di cialtroni senza pudore!

Mauro Pili

La lettera a tutti i dipendenti di Air Italy

E’ con profondo rammarico che devo informarvi tempestivamente con questa lettera in merito a quanto deliberato questa mattina dalla nostra holding company AQA Holding SPA nel corso dell’Assemblea degli Azionisti di Air Italy.  Gli azionisti della holding, Alisarda e Qatar Airways, hanno deliberato in modo unanime di avviare la liquidazione in bonis di Air Italy che prevede il pagamento di tutti i dipendenti e dei creditori. Come noto gli azionisti, hanno continuato ad investire, fino a poche settimane fa, le risorse necessarie per assicurare e supportare le attività dell’azienda. Tuttavia, a causa del perdurare delle difficili e strutturali condizioni di mercato nelle quali la compagnia sta operando, non sussistono più le condizioni per il prosieguo delle attività dell’azienda. La liquidazione in bonis prevede la nomina di due liquidatori, nomina che avverrà nelle prossime ore: i liquidatori avranno il mandato di far fronte a tutte le passività sin qui maturate e fra queste, ovviamente, quelle maturate e che matureranno verso i dipendenti. Dal momento dell’insediamento sarà loro cura aggiornarvi su quanto decideranno di definire nel piano di liquidazione. Nel frattempo, per motivi di sicurezza e a tutela sia degli equipaggi che di tutti i passeggeri, a partire da oggi è in atto il fermo tecnico dei voli. È in corso di attuazione un piano volto alla riprotezione dei passeggeri. È stata senza dubbio una scelta difficile presa congiuntamente dagli azionisti. A nome degli azionisti e di tutto il Consiglio di Amministrazione, tengo a ringraziare personalmente voi tutti per il vostro apporto e impegno di questi anni.

I miei saluti a tutti voi,Roberto Spada – Presidente di Air Italy S.p.A.

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Un commento

  1. Penso che a fronte del fallimento di Air Italy, un’azione efficace sia quella di occupare l’aeroporto di Olbia impedendo agli aerei, che hanno base lì, di volare e aprire la trattativa avendo due o più aerei a terra. Deve essere impedito qualsiasi piano che preveda il licenziamento e l’abbandono di una rotta remunerativa e fondamentale per il diritto alla mobilità dei sardi e di quanti in Sardegna si recano per lavoro o per turismo.

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