Il prossimo 14 ottobre aprirà la prima mostra personale dell’artista Maria Jole Serreli a Parigi, presso la Galleria Espace Le Marais. Il giorno dopo, martedì 15, ci sarà il vernissage con l’incontro del pubblico con l’artista. La mostra chiuderà domenica 20 ottobre.
«La personale di Maria Jole Serreli all’Espace Le Marais di Parigi presenta un nucleo di opere appartenenti a un imponente progetto di elaborazione materico-concettuale, in cui la riflessione sul profondo senso della vita inizia con la ricerca del proprio ikigai e scorre fluidamente dal piano di coscienza personale a quello universale. Accogliendo nel proprio patrimonio culturale alcuni principi delle filosofie dell’Asia orientale, Jole ridefinisce i confini di una personale concezione naturalistica e intimista del mondo, in cui è centrale l’interpretazione simbolica dell’albero quale sintesi espressiva dell’umana condizione esistenziale. I suoi legni sono uomini alla deriva che hanno affrontato le difficoltà della vita e ne portano il segno sulla pelle sgualcita come lenzuola dagli incubi della malattia, trasportati dalle mareggiate o trasfigurati dal fuoco dell’incendio che rimane vivo nei tratti adusti di un pensiero sofferto. Come foglie, siamo figli dispersi dal vento che ovunque cadano portano con sé la memoria delle proprie radici, prossime al risveglio come semi che ritrovano la propria ragion d’essere (ikigai) semplicemente nel respirare e nel dare respiro all’umanità intera. Flaminia Fanari».
Dal 20 al 29 settembre scorso, Maria Jole Serreli è stata impegnata nella Residenza artistica “Conctatless”, in Calabria, presso gli spazi del MABOS (Museo d’Arte del Bosco della Sila), a cura del Comitato Scientifico del MABOS, rappresentato durante la Residenza da Marilena Morabito. Ha realizzato un’installazione ambientale dal titolo Io respiro, legata alla sua più recente produzione artistica, il progetto intitolato ikigai. Ha poi realizzato la performance Io sono albero voi siete foresta. Ha inoltre realizzato, fuori progetto “Contactless”, un omaggio-ritratto della famiglia Talarico, dal titolo Animas-La mia Casa, e infine l’opera Omaggio alle foglie, ancora del progetto ikigai.