di LUIGI LILLIU
E’ stata un’iniziativa di enorme rilevanza culturale e sociale che l’Associazione Culturale Sarda“Eleonora d’Arborea”ha realizzato in collaborazione con la sede redazionale del quotidiano“QN il Resto del Carlino” di Pesaro, meritevole della più riconoscente e viva gratitudine.
Si tratta di una mostra collettiva di famosi pittori, scultori, incisori e ceramisti che corrispondono ai nomi di Mario Delitala, Federico Melis e la moglie Isa Casano, Pinuccio Sciola, Pino Mascia, Paolo Soro, Pierluigi Floris, Fernando Tiboni e la moglie Vinia Tanchis, Giorgio Donini, Vicenzo Tiboni, Antonio Battistoni, Gustavo Pesarin e Pietro Muggiolu.
Alcuni artisti sardi del ‘900 hanno frequentato e operato in Pesaro e provincia e altri contemporanei, tutti facilmente riconoscibili dai cognomi, sono tuttora attivi anche nell’insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino (Pino Mascia e Paolo Soro), di cui è allievo del 3° anno il nominato Pietro Muggiolu di Ploaghe, un’autentica promessa che sicuramente farà molto onore all’arte e alla Sardegna.
Gli altri artisti sono urbinati che per lungo tempo hanno insegnato in Sardegna, assimilandone la cultura e l’anima, interpretate e trasfuse nelle proprie opere.
La mostra, tenuto conto della sede espositiva, redazione del giornale e sua potenza mediatica, oltre che testimoniare un graditissimo omaggio agli artisti, ha veicolato un meritato riconoscimento pubblico a tutti i sardi del territorio, nonché un’accattivante immagine promozionale della Sardegna, recepita, con simpatia e stima, sia dal folto pubblico, autorità e numerose personalità dell’arte presenti all’inaugurazione il 21 giugno,e sia dai visitatori nei giorni successivi.
Tutte le opere esposte hanno destato grande ammirazione per la loro eccelsa qualità e quindi sarebbe irriverente una qualsiasi graduatoria, tanto meno potrei farla io che non ho competenza in materia. Tuttavia, è doveroso fare menzione della litografia “L’innalzamento della Croce” premiata alla Biennale di Venezia nel 1938 e l’acquaforte sulla grande guerra, 1° premio al Concorso Nazionale della Regina 1935, entrambe di Mario Delitala. Inoltre, l’attenzione dei visitatori si è soffermata in modo particolare sulle ceramiche di Federico Melis e sulle sculture di Pino Mascia, Paolo Soro e Vincenzo Tiboni, sottolineandone l’originalità e la sconvolgente bellezza.
Gli innumerevoli e universali linguaggi dell’arte sono il risultato della contaminazione di culture diverse, come nel caso che ci riguarda (Sardegna e Marche), a cui gli artisti attingono esaltandone contenuti e bellezze, soprattutto estetiche, che soltanto il loro genio creativo può elaborare realizzando opere stupefacenti, per il più intenso godimento dello spirito.
La mostra è, quindi, un pò la cartina di tornasole dell’arricchimento che l’incontro di più culture può generare in tutti i settori dello scibile umano e nel comparto delle applicazioni specifiche.
L’Associazione Eleonora d’Arborea usufruisce di ottime risorse associative in tal senso ed è ben lieta di poter promuovere e/o ospitare appropriate iniziative, nonché sostenere e incoraggiare, sia pure solo moralmente, i giovani aventi legittime aspettative, com’è avvenuto recentemente con il Coro del Liceo Artistico Foiso di Cagliari, vincitore del Concorso Internazionale Musicale “Città di Pesaro”.
Non di meno, essa rivolge fattiva attenzione alle altre prerogative culturali e turistiche della nostra Sardegna. Di recente ha organizzato un piacevole quanto interessante viaggio per farla conoscere ad un gruppo di marchigiani che, dopo avere visitato il Sulcis-Iglesiente, sono rientrati talmente soddisfatti e carichi di entusiasmo da ripromettersi di ritornarvi con amici, per approfondire e allargare la conoscenza dell’isola.
Interagire con l’arte, la cultura in generale e quant’altro inerisce alla tradizione, al costume ed al sociale della Sardegna costituisce un segno distintivo che ci inorgoglisce e appaga il nostro spiccato senso di appartenenza. Concludo con una domanda-intervista alla Presidente dell’Associazione Sebastiana Tola, eletta nell’aprile scorso: attese le potenzialità associative e l’ormai consolidata condivisione con il territorio, ci puoi parlare della situazione iniziale e del prosieguo del tuo mandato di presidenza? “Questo inizio di mandato è stato intenso per il susseguirsi di eventi e la presa d’atto di come portare avanti le cose in fieri in aderenza agli scopi sociali, con impegno e nel segno della continuità positiva già consolidata. Per il futuro, il Consiglio Direttivo, avvalendosi anche di altre risorse associative, individuerà il percorso più adeguato per soddisfare le aspettative nei confronti dei soci, delle istituzioni e della popolazione locale con la quale i rapporti sono di reciproca stima e amicizia, cogliendo i fattori di novità e le opportunità di crescita generale con il coinvolgimento fattivo dei giovani. La mission è di rappresentare e divulgare i valori della sardità (identità culturale, tradizione e costume della Sardegna) e di promuovere ciò che di attrattivo offre l’isola, in quanto a bellezze naturali stupefacenti e patrimonio culturale che tanto affascinano sul piano turistico e socio-culturale”.