di TONINO OPPES
Partiamo dalla copertina. L’ultimo libro della pedagogista Manola Bacchis è dedicato al piacere dello sport che è sempre capace di regalare mille emozioni quando è gioco e, insieme, gioia di movimento.
Il titolo, “La vittoria è un gioco”, edito da Condaghes, si staglia su una foto bellissima di Remo Natali scattata a Villagrande Strisaili, in occasione dell’ultima strumpache si è svolta nelcentro ogliastrino. Si affrontano due bambini di sette anni. L’allenatore-arbitro osserva i piccoli gherradores mentre si cimentano nel gioco di una lotta antica, che qualcuno fa risalire a tremila anni fa. Un’immagine emblematica che si rivela graficamente azzeccatissima per raccontare, come scrive nella prefazione, Pierfrancesco della Porta, “i percorsi del linguaggio sportivo…partendo da un presupposto fondamentale, spesso dimenticato: lo sport è, prima di ogni altra cosa, movimento. Del corpo, ma anche dello spirito.”
In fondo è questa l’idea primaria che muove Manola Bacchis nel suo agile saggio ( 12 euro) dedicato all’educazione allo sport. Sembra una cosa facile, quasi scontata, eppure non è così se solamente si tiene conto che Educare allo sportvuol dire soprattutto educare ai valori puri, alla libertà, all’autonomia, alla responsabilità e all’umanizzazione. Allora il gioco diventa il ponte naturale per avvicinare il bambino, fin dalla più tenera età, alla conoscenza degli sport possibili. In questo percorso, la famiglia e la scuola avranno un ruolo fondamentale prima che la vera educazione motoria e sportiva venga affidata ai professionisti delle scienze motorie, ovvero a educatori e allenatori che, anche attraverso lo studio, hanno maturato competenze specifiche. Il libro è dedicato principalmente a loro, senza però dimenticare tutte le altre persone che direttamente o indirettamente sono coinvolte nell’attività sportiva, come studenti, genitori, insegnanti.
Volutamente Manola Bacchis nel suo lavoro non offre ricette pedagogiche, ma regala preziosi spunti di riflessione da cui partire per camminare insieme, come protagonisti di una squadra che insegue un obiettivo comune perché “losport forgia corpo, mente e anima.”
Ma come si educa alla cultura del movimento del corpo e delle attività motorie e sportive? Il saggio di Manola Bacchis ripercorre i passi essenziali che abbracciano la pedagogia partendo dall’antica Grecia in tutte le sue sfumature e riflessioni, compresa quella sportiva. Da allora numerose e significative trasformazioni hanno sfiorato il mondo dell’educazione: la società cambia e con essa cambiano anche le nuove visioni dell’attività motoria e sportiva che resta sempre al centro dell’educazione alla salute e al gioco di ogni individuo fin dalla sua prima età. Tenendo conto di una grande verità: “l’uomo libero non deve imparare nulla con la costrizione” perché tutto deve essere insegnato con la forma del gioco.