SECONDA TAPPA DI VISIONI SARDE A “IL GREMIO” DI ROMA “THE WASH – LA LAVATRICE” DI TOMASO MANNONI VINCE IL PREMIO DEL PUBBLICO

Da sx Peter Marcias, Antonello Zanda, Francesco Piras, Andrea Mura, Sergio Scavio, Antonio Maria Masia, Tomaso Mannoni, Franca Farina, Sebastiano Tettei, Chiara Porcheddu, Michele Marchi, Sergio Falchi
di BRUNO CULEDDU

Lunedì 15 aprile scorso i migliori giovani registi sardi sono stati convocati alla Casa del Cinema di Roma per presentare le opere giunte alla finale della sesta edizione di Visioni Sarde.

L’evento è stato organizzato molto bene dall’Associazione “Il Gremio” in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, a cura Franca Farina econ il coordinamento di Antonio Maria Masia.

Sono stati proiettati Dans l’attente di Chiara Porcheddu, Eccomi (Flamingos) di Sergio Falchi, Gli Anni di Sara Fgaier, Il nostro concerto di Francesco Piras, L’Unica Lezione di Peter Marcias, La notte di Cesare di Sergio Scavio, Sonus di Andrea Mura, Spiritosanto – Holy Spirit di Michele Marchi, The Wash – La lavatrice di Tomaso Mannoni e Warlords di Francesco Pirisi.

Il pubblico, chiamato a indicare il miglior lavoro alla fine delle proiezioni, ha gratificato tutti i film con applausi scroscianti e convinti, scegliendo come vincitore il documentario The Wash – Lalavatricedi Tomaso Mannoni, che bissa così la Menzione Speciale ricevuta a Bologna durante la recente edizione del Festival Visioni Italiane.

Un riconoscimento strameritato per una sensibile opera di denuncia e di ricerca della verità sulla causa dei decessi per tumore riconducibili alle esercitazioni militari a Capo Teulada.

“Il desiderio di realizzare The Washha scritto Tomaso Mannoni – nasce da un personale incontro con i personaggi e i luoghi della vicenda narrata. C’è qualcosa di grottesco nel fatto di essere ammazzati da delle divise vuote senza i soldati dentro e l’atto di filmare e raccontare questa storia è stato all’inizio molto doloroso. Il girare doveva cercare i sentimenti più profondi, le sofferenze e le loro speranze, al quale si è aggiunto un complesso lavoro di montaggio in contrappunto che intende restituire un’articolazione narrativa tra ricostruzione e paesaggi spettacolari, tra scarti e sovrapposizioni temporali. C’è inoltre il desiderio di restituire in chiave cinica l’impatto devastante che hanno i poligoni in Sardegna, facendo ricorso a un montaggio che unisce parate, esercitazioni, dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore intorno al paesino. Mai come in questo film mi sono aperto a consigli di amici, critici e colleghi”.

Sebastiano Tettei, titolare del progetto “Visioni Sarde nel mondo” sostenuto e finanziato dalla Regione Sardegna, non ha nascosto la propria soddisfazione per il successo della serata: “La rassegna si propone di promuovere il nuovo cinema sardo e di scoprire e valorizzare giovani talenti sardi, dando loro la possibilità di raggiungere il più vasto pubblico nazionale e internazionale. Il calendario per l’estero è ancora in via di definizione ma stanno già fioccando le prime risposte. Hanno già manifestato interesse per l’iniziativa Aarhus, Almaty, Berlino, Beirut, Bienne, Bodio, Buenos Aires, Canton Vallese, Canton Svitto, Clermont-Ferrand, Ginevra, L’Aia, Limoges, Lione, Lucerna, Mar del Plata, Maracay, Melbourne, Perth, Praga, Rabat, San Isidro, San Paolo, Seoul, Transtein, Tucumàn, Tunisi,  Zara e Zurigo”.

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3 commenti

  1. Bravi Bruno Culeddu e Sebastiano Tettei. Visioni sarde edizione 2019 sono il miglior progetto dell’emigrazione sarda organizzata. Grazie a voi che vincendo ogni resistenza , infamia e ostacolo avete prodotto una rassegna che gira per il mondo. A Torino una proiezione l’ho organizzata al Museo Nazionale del Cinema per l’11 giugno e altre ne seguiranno in altre sale cittafini e compresobil cineforum nella lista sede sociale. Vi comunico che sto organizzando anche una proiezione in Brasile e una all’Istituto di Cultura a Copenaghen. L ‘Associazione Sardi Gramsci sostiene con passione Visioni Sarde.

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