di VITO BIOLCHINI
La tragedia di Notre Dame di Parigi appesantisce i nostri cuori. Nessuna vita umana è andata perduta, eppure ci sentiamo mutilati, sanguinanti. Razionalmente comprendiamo che un incendio fa parte dell’ordine naturale delle cose, che altri ce ne sono stati nella storia della cattedrale francese e che, probabilmente, altri ce ne saranno ancora.
Il fuoco non ha ucciso Notre Dame, le ferite saranno dolorosamente rimarginate. Un fatto di cronaca non interromperà la sfida che l’uomo ha lanciato ai secoli. Come ad Assisi, quando parte della volta affrescata da Giotto crollò per il terremoto.
Notre Dame ci porta ad interrogarci sul rapporto tra bellezza e spiritualità e sulla necessità di tutelare ciò che l’uomo o la natura hanno realizzato nel corso dei secoli e che è giunto fino a noi.
Ieri, mentre guardavo sgomento al fuoco che distruggeva il tetto della cattedrale, ho pensato alle nostre piccole e immense devastazioni cagliaritane generate non dall’incuria, ma dalla cattiva politica, dalla stupidità e dall’ingordigia. Ferite ancora aperte e che nessuno vuole sanare.
Ho pensato alla necropoli di Tuvixeddu, prima assediata dal cemento e poi abbandonata al suo destino.
Ho pensato alla spiaggia del Poetto, perduta per sempre.
Ho pensato al chiostro duecentesco di San Francesco: una parte ora è stata inglobata da alcuni ristoranti, tra le volte gotiche potete ordinare una bistecca o una birra. Come se niente fosse.
Ho pensato poi all’anfiteatro romano.
La procura di Parigi ora indaga per “distruzione involontaria” della cattedrale di Notre Dame. Non mi risulta che i magistrati cagliaritani abbiano mai aperto neanche un fascicolo per cercare di capire come sia stato possibile martoriare, mutilare e devastare il monumento più grande della romanità in Sardegna.
Nulla di nulla. Come se la colpa fosse stata di un evento naturale. Come neanche il fuoco di Notre Dame.
Che rinascerà, ne sono certo. Mentre Cagliari non reagisce e subisce da anni pressoché in silenzio le devastazioni che le vengono inferte.
Impareremo qualcosa dal disastro di Parigi?
i più sinceri AUGURI di una Felice Pasqua nel segno del Cristo risorto.
Carissimi,
con piacere vi invio i migliori auguri di Buona Pasqua a voi e famiglia.
Il comitato del Circolo di Zurigo vi augura Buona Pasqua.