Un film documentario
dedicato alla figura di Grazia Deledda. Lo gireranno Cecilia Mangini, che a 92
anni è la più grande documentarista italiana, in attività e il regista Paolo
Pisanelli e lo faranno con un un viaggio attraverso lo sguardo della scrittrice
per raccontare Nuoro la sua città natale e la Sardegna.
Il lavoro è voluto e prodotto dall’Istituto Superiore
Regionale Etnografico (Isre), in collaborazione con Officina Visioni e con il
sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission. “Già nel titolo ‘Grazia
Deledda-parole e colori’ manifestiamo l’intento di raccontare la Sardegna di
oggi attraverso lo sguardo acuto di Grazia, attentissimo a un mondo legato alle
tradizioni ma anche rivoluzionario – ha spiegato Pisanelli -. Cercheremo di
raccontare la grande scrittrice, i suoi luoghi e paesaggi, cercando di evocare
le voci e le presenze di janas e folletti, quelle atmosfere che fanno parlare i
morti, rendono vivo il passato e lo fondono al presente”.
Per Cecilia Mangini, “Grazia Deledda non
era solo una donna, ma era una grande persona. Ciò che scriveva non era
destinato a sé ma era rivolto a tutti, donne e uomini, a un universo di persone
con cui voleva entrare in contatto”. La documentarista parla anche
dell’incontro con la scrittrice nuorese: “Lessi le opere della Deledda
quando ero molto giovane, mi colpì molto il suo modo di essere
universale”.
Entusiasta dell’iniziativa l’ispiratore del progetto, il
presidente dell’Isre Giuseppe Matteo Pirisi: “Grazia Deledda non solo è
una delle scrittrici più importanti e apprezzate del panorama letterario
italiano, ma è stata l’unica donna italiana a vincere un Premio Nobel – ha
sottolineato Pirisi – Siamo lieti che oggi la sua figura possa essere
rivisitata da un’altra personalità di spicco del panorama culturale italiano
come Cecilia Mangini. Questa collaborazione tra lei e Pisanelli sottolinea, una
volta di più, il ruolo dell’Isre come laboratorio, luogo dove il cinema si
teorizza, ma soprattutto si fa”.