di BRUNO CULEDDU
Il cinema può essere un mezzo per supplire al declino della tradizione orale che, attraverso la straordinaria memoria degli anziani, perpetuava le storie e leggende della nostra isola.
Con questo intento Matteo Fadda ha realizzato “La Strega di Belvì” che, dopo tre sold-out e l’ottimo riscontro presso l’UCI Cinemas di Cagliari, inizia la distribuzione presso le sale cinematografiche e gli istituti scolastici sardi, in cui sono previste proiezioni speciali riservate agli studenti. Il film è infatti dedicato in particolare ai bambini e ragazzi di oggi che difficilmente conoscono la suggestione delle storie tramandate dagli anziani del paese.
Gli eroi della pellicola sono proprio quattro bambini accomunati dalla passione per il mistero che decidono di indagare su alcuni casi di cronaca che sembrerebbero legati al mondo delle antiche leggende sarde. Venuti a conoscenza che i neonati di Belvì sarebbero tutti stranamente affetti da anemia, decidono di provare a risolvere l’enigma e partono per la Barbagia. Effettuano ispezioni notturne e soprattutto esaminano gli indizi trasmessi dalle favole, dai miti e dai vecchi racconti del posto. Arrivano quindi alla conclusione che la responsabile di tutto è una vecchia che, colpita da un’antica maledizione, si trasforma in una strega succhia-sangue conosciuta come sùrbile.
La storia è interpretata con freschezza dai bravissimi Emanuele Cossu, Margherita Lampis, Alberto Peis e Viola Scuderi. Bonarina Andrìa veste i panni della sùrbile e Antonello Pisano quelli dello spirito burlone.
Giacomo Littera ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura.
Prodotto dalla piccola casa di produzione indipendente Ju film di Ignazio Dessì, il lungometraggio può arrivare anche nella Penisola. Per la sua distribuzione si punta sui nostri circoli che possono fare tanto per convincere gli esercenti a proiettarlo nelle sale cinematografiche della propria città.
Contatti: Ignazio Dessì, Amministratore Unico | Ju film, i.dessi@jufilm.it