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Dalla vendita di prodotti agroalimentari e pacchetti turistici in Bulgaria, alla fornitura di energie rinnovabili in Romania: per le imprese della Sardegna, le possibilità d’investimento nei Balcani sono varie, nonostante la crisi. L’analisi dei mercati di questi due Paesi è stata fatta in occasione di un seminario sull’internazionalizzazione delle imprese organizzato dalla Camera di commercio di Cagliari in collaborazione con Api sarda, Cna, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria: l’iniziativa apre un ciclo di incontri che esamineranno anche le prospettive in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.
Bulgaria: la crisi è presente (-5,4% il trend di crescita nel 2009), ma la classe media bulgara e i suoi consumi sono in espansione. Il commercio dei prodotti sardi può trovare un suo spazio: È un mercato nuovo in cui è interessante inserirsi, per la Sardegna le opportunità riguardano il settore lattiero caseario, la carne del Consorzio agnello di Sardegna, ma anche quello del vino, del pane e dei dolci, del caffè, dei sughi e dei piatti pronti. L’importatore bulgaro recepisce qualunque stimolo, per questo la partecipazione alle fiere da parte delle imprese interessate a vendere in Bulgaria è un’occasione importante. Settori strategici sono anche l’artigianato artistico e il turismo. Non è un caso che il Centro servizi per le imprese della Camera di commercio di Cagliari, nell’ambito delle attività a favore dell’internazionalizzazione, a febbraio accompagnerà un gruppo di imprenditori alla fiera settoriale del turismo di Sofia.
Romania: ora però i consumi in Romania sono in calo: la popolazione è povera e secondo la Camera di commercio italiana in Romania, la grande distribuzione soffoca la vendita di alimenti tradizionali. Il mercato è più propenso a comprare energie rinnovabili e gli impianti necessari a produrle, ma anche materiali per l’edilizia in relazione all’adeguamento degli edifici alle normative. Ci sono anche opportunità legate alla spendita dei fondi strutturali, con la realizzazione di grandi infrastrutture. Il turismo può avere un suo spazio, ma solo attraverso la fornitura del know how.