IL NUOVO LAVORO DEL REGISTA BONIFACIO ANGIUS ARRIVA IN AMERICA AL “SANTA BARBARA FILM FESTIVAL”

di GRAZIA BRUNDU

Dalla Sardegna alla California. Destinazione: uno dei più prestigiosi festival americani di cinema. Dopo il grande successo di critica e pubblico, “Ovunque proteggimi” del regista sassarese Bonifacio Angius – tutt’ora in programmazione nelle sale dell’isola e della penisola è l’unico film italiano in concorso nella 34esima edizione del Santa Barbara International Film Festival, in programma nell’affascinante cittadina della West Coast statunitense dal 29 gennaio al 9 febbraio. Angius e gli attori protagonisti del film – Francesca Niedda, Alessandro Gazale e il piccolo Antonio Angius, al suo primo ruolo sul grande schermo – saranno presenti in sala per la proiezione e vivranno da vicino l’atmosfera elettrizzante del festival che tutti gli anni dal 1986 richiama migliaia di cinefili, attratti dalle decine di film che arrivano da tutto il mondo e dalla presenza di star internazionali. Il SBIFF è inoltre considerato, per i film americani, l’anticamera degli Academy Awards. Tra le star di Hollywood di questa edizione, due attori straordinari come Glenn Close (Golden Globe 2019) e Viggo Mortensen, che al festival di Santa Barbara riceveranno, rispettivamente, il Maltin Modern Master Award e l’American Riviera Award. Tra i premiati delle scorse edizioni ci sono anche Naomi Watts, Penelope Cruz, Daniele Day-Lewis, Silvester Stallone, Martin Scorsese.

La presenza in concorso di “Ovunque proteggimi” al Santa Barbara Film Festival è una nuova conferma del successo di un film che, fin dall’anteprima mondiale al Torino Film Festival lo scorso ottobre, ha conquistato pubblico e critici. Tutti d’accordo nel definirlo uno dei film più belli del 2018. «Il fatto che “Ovunque proteggimi” sia in concorso in una vetrina internazionale così importante conferma ancora il famoso detto: “racconta te stesso e il tuo quartiere e racconterai il mondo intero», dice Bonifacio Angius. E prosegue: «Non bisogna mai avere paura di mostrarsi al mondo per quello che si è davvero, senza pretendere di far vedere solo i lati positivi, ma anzi raccontando anche le debolezze e le fragilità di un luogo meraviglioso e pieno di contraddizioni come la Sardegna e i suoi abitanti. Sono onorato che il mio film, girato nell’isola, con attori e maestranze del luogo, sia riuscito a farsi spazio attraverso un racconto universale che parla di sentimenti e di esseri umani alle prese con una vita disperata, che molto spesso la società finge di non vedere. Tra l’altro, il cinema americano degli anni Settanta è stato per me, soprattutto in “Ovunque proteggimi”, una fortissima fonte d’ispirazione. Credo che i selezionatori del festival di Santa Barbara se ne siano accorti. Oltre a questo, nutro una certa curiosità ma anche una strana inquietudine, perché non so veramente cosa aspettarmi».

Prodotto da Ascent Film con Rai Cinema e il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione autonoma della Sardegna e della Fondazione Sardegna Film Commission, “Ovunque proteggimi” è il secondo lungometraggio del regista sassarese, classe 1982, che già con il lavoro precedente, “Perfidia” (2014), unico film italiano selezionato al Festival di Locarno, si era fatto notare dagli addetti ai lavori come uno dei più promettenti registi italiani.

Girato interamente in Sardegna – tra Sassari, la Basilica di Saccargia, Ploaghe, Porto Torres, Cagliari, il Poetto di Quartu Sant’Elena – “Ovunque proteggimi” è la storia di due anime in fuga raccontata dal punto di vista di Alessandro (Alessandro Gazale), un cinquantenne, rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk sassarese. Nella sua vita l’amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia di ospedale, incontra Francesca (Francesca Niedda), grandi occhi verdi malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina e il desiderio di fuggire via da un mondo che non gli appartiene più. In tasca i biglietti della nave per lei e per Antonio, suo figlio (Antonio Angius), cinque anni appena, e una faccina da pubblicità del cioccolato al latte. Ad agosto la Sardegna è un’esplosione di luce bianca, di cemento rovente, di campagne dorate, di mare che luccica in lontananza, e Alessandro e Francesca, finalmente fuori dall’ospedale, si mettono in viaggio verso un’ultima occasione.

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