di MARINA SAN GIORGIO
“La Ragazza dell’Isola Bianca”, un avvincente racconto ambientato nella citta di Olbia e dintorni: “una donna bella, affascinante, minuta, apparentemente debole e invece forte, libera, determinata… un figlio che della vita della madre vuole ricostruire ogni attimo…”
Sabato 24 novembre, presso la sede del Circolo dei sardi di Roma “Il Gremio” in via Aldrovandi 16, si è svolto l’evento dedicato alla presentazione del romanzo “La ragazza dell’Isola Bianca” dello scrittore sardo Augusto Sambiagio. La manifestazione è stata premiata dalla presenza partecipe di un consistente numero di soci a cui si sono aggiunti molti ospiti esterni. Tanto che la sala Roma, frequentemente dedicata alle riunioni letterarie era occupata in ogni ordine di posti. Lo svolgimento dell’incontro, accuratamente predisposto dal Presidente del Gremio Antonio Maria Masia era articolato intorno al dibattito, con il contrappunto di musiche e letture attoriali. Al tavolo di presidenza, per svolgere gli interventi di presentazione, sedevano il Presidente Masia, l’autore del libro Augusto Sambiagio ed il giornalista Bruno Manfellotto editorialista del settimanale L’Espresso di cui è stato fino a poco tempo fa il Direttore Responsabile, partecipe dell’evento in quanto autore della prefazione del romanzo a cui era dedicata la serata.La parte per così teatrale della manifestazione è stata egregiamente sviluppata da due artisti: per la recitazione l’attore Francesco Madonna – anch’egli sardo –direttore artistico dell’Associazione culturale S. Heliae, regista e generoso collaboratore del Gremio, ha letto alcuni brani, brevi ma significativi, del testo. Ogni lettura è stata preceduta ed introdotta da un commento musicale di sola chitarra classica, composto ed eseguito da Lorenzo Sorgi – giovane e promettente allievo del Conservatorio di Musica di Frosinone, dedicato al compositore novecentesco Licinio Refice.
Il pubblico ha molto apprezzato le prestazioni dei due artisti, che sono state tutte sottolineate da spontanei applausi di gradimento.
Il Presidente Masia ha aperto ufficialmente la presentazione dando il benvenuto ai partecipanti e agli ospiti protagonisti dell’evento. Ha poi ricostruito succintamente, a beneficio dei soci e del pubblico presenti, le tappe di avvicinamento tra il Circolo e l’autore e quelle sue personali verso il romanzo, nei riguardi del quale non ha esitato a spendere lodi e vivo apprezzamento, invitando i partecipanti alla lettura.
A conclusione del suo intervento iniziale il Presidente Masia ha dato la parola a Bruno Manfellotto perché introducesse e inducesse il pubblico presente alla lettura del romanzo. Il giornalista ha improntato la sua prolusione alla disamina dei punti a suo avviso salienti della prefazione da lui redatta. Si è quindi soffermato sulla protagonista del racconto che dà anche il titolo al libro: la ragazza dell’Isola Bianca, tratteggiandone il carattere e la storia.Ha sottolineato poi l’importanza del culto della memoria giudicandolo uno strumento prezioso ed imprescindibile nella sviluppo delle vicende umane, intime e familiari, come pubbliche e civile, ed ha espresso sincero apprezzamento per la misura e la leggiadria con cui lo scrittore Sambiagio tratta l’argomento, viaggiando sul bordo infido della recerche senza scivolare nel declivio scosceso della contemplativa e dell’autocommiserazione, ed anzi – suggerisce Manfellotto – evitando con arguzia il pericolo, attraverso l’uso di strumenti narrativi quali l’inserimento di corrispondenza epistolare tra la protagonista e diverse figure a lei familiari, o di strutturazione del racconto in forma di giallo.
Augusto Sambiagio ha integrato e approfondito alcuni argomenti trattati dai due suoi interlocutori, concludendo il suo intervento con un chiarimento a cui tiene particolarmente, anche in riferimento alla struttura del racconto: la veridicità o meno della storia. E ha risposto, citando un altro scrittore, che non è importante che una storia sia vera, totalmente o parzialmente, né che sia un parto della fantasia. È importante che sia e risulti autentica. Come, a suo avviso, è La ragazza dell’Isola Bianca.
A conclusione del dibattito, l’autore si è dedicato a firmare ed apporre le dediche sulle copie dei suoi lettori e di rispondere alle loro richieste e curiosità, con il conforto di un gradevole buffet di sapori sardi.