di SALVATORE TOLA
Il prestigioso riconoscimento della giuria del Premio Ozieri 2018, per la sezione intitolata “Tra poesia e cantigu”, è andato alla “moda” di Lorenzo Brandinu, un emigrato nato a Orani e residente in Lombardia.
Lorenzo Brandinu, che non è potuto intervenire alla premiazione, è una vecchia conoscenza sia del “Messaggero” che del premio “Ozieri”. La sua prima poesia comparve su questo giornale – che era ancora stampato su carta – nel novembre del 1990, ed era un’invocazione al monte Gonare: «Cunfidali a sa paesana zente / su segretu pro istare in pagh’e amore». Frequente anche la partecipazione al maggior premio di poesia sarda, culminata nell’edizione del 2008 con una segnalazione speciale per la composizione in quartine intitolata Ass’iscuru, una riflessione sulla parabola della vita, che si consuma troppo velocemente e senza che ci sia coscienza dei passi che dobbiamo affrontare: «Ite lughe, ite brama, it’ispaventu / dimandandesi inuve nd’est parau / a si viver sa vida impreparau…».
Nato a Orani nel 1954, Brandinu viene per così dire dalla gavetta della vita e del lavoro. Ha iniziato infatti come pastorello ma poi, una volta che si è trovato in continente per il servizio militare, ha intrapreso un percorso di studio e di emancipazione che lo ha condotto a cambiare completamente il suo stato: non solo è divenuto assistente sociale, ma ha frequentato altri corsi e ha conseguito altri titoli che gli hanno consentito di diventare un esperto di problemi e di pratiche nel vasto campo socio-assistenziale: si è occupato in particolare, operando nella cintura milanese – vive a Cinisello Balsamo –, della dipendenza da alcolici e delle malattie mentali.
Ma pur attraversando ambiti così nuovi e diversi, ha continuato sempre a coltivare la passione per la poesia che si era radicata in lui sin da quando si muoveva al seguito del gregge. Nel tempo ha scritto anche racconti e versi in italiano, ma il “filone” prediletto è rimasto sempre quello della poesia in sardo, espressa seguendo i metri e le rime tradizionali: dal sonetto alla terzina, dalla sestina all’ottava.
È stato grazie a un esercizio così intenso e protratto nel tempo che con la “moda” In onore de Santu Costantinu ha potuto raggiungere un nuovo e importante risultato nell’ambito del concorso ozierese: il premio di quest’anno non è la segnalazione speciale che viene di solito assegnata al migliore tra i concorrenti emigrati, ma è il primo premio in una sezione impegnativa come quella voluta dal compianto Paolo Pillonca, e denominata “Tra poesia e cantigu”: dove la giuria è chiamata a valutare non solo la validità del contenuto ma anche la perfetta osservanza da parte dell’autore delle regole che fanno parte del “modello” che ha prescelto.
http://www.ilmessaggerosardo.com/
Complimenti vivissimi Lorenzo, un altro grande di Orani .
Complimenti Lorenzo. Un grande onore per tutti gli Oranesu.
Complimenti a un oranese che seppur lontano nn dimentica la sua origine , esaltando l’essere sardo con la poesia
Complimenti vivissimi a Lorenzo Brandinu
Da un milanese / valtellinese innamorato della Sardegna “vera”, tanta ammirazione a Lorenzo Brandinu sia come poeta che come ex collega.
Complimenti a Lorenzo Brandinu per la sua bellissima poesia.
Non sarebbe possibile poter leggerla in italiano anche se apprezzo il dialetto sardo?
seppure tardivamente,ringrazio tutti per i calorosi complimenti e…a menzus biere