TOY ARTIST: ALESSIO BUSANCA, DALLA SARDEGNA ALLA CINA SULLE ALI DEI DRAGHI

di ALESSANDRO LIGAS

Alessio Busanca, classe ‘76 cagliaritano, artista poliedrico con la passione per la creatività, grazie alla rete si è inventato un mestiere, il toy artist, arrivando fino in Cina dove ha in essere diversi accordi per la produzione di massa dei suoi “Draghi”. La determinazione, una forte etica del lavoro e la passione sono le principali caratteristiche che hanno portato il talento sardo ad affacciarsi nel mondo e ad arrivare fino all’estremo oriente.

La sua avventura artistica iniziò tantissimi anni fa, quando ancora piccolo faceva i primi disegni su fogli di carta di fortuna. Crescendo ha affinato progressivamente le sue doti, frequentando negli anni novanta una scuola di fumetto che gli è servita per perfezionarsi artisticamente e muovere i primi passi in questo settore.

Allora – sottolinea Alessio – lavoravo in un cantiere edile e la sera quando rientravo mi mettevo a disegnare tutti i giorni. È stato un periodo molto faticoso, ma mi è servito per formarmi, soprattutto dal punto di vista caratteriale. In quegli anni volevo inseguire il sogno di fare il fumettista professionista e sono partito alla volta degli Stati Uniti, dove la Marvel di New York mi concesse la possibilità di presentare il mio portfolio. L’incontro andò bene, ma sfumò poi per cambio delle strategie aziendali. Dopo un anno, ho smesso di fare fumetti e ho iniziato a fare l’illustratore e il grafico pubblicitario, lavorando anche per il Forte Village”.

Alessio è arrivato alla scultura ed alla toy art soltanto recentemente quasi per gioco otto anni fa. Ha iniziato a modellare per aiutare la sua compagna Daniela con il suo shop online. “Realizzavo gioielli da indossare – precisa l’artista – su soggetti ispirati ai cartoni degli anni ‘80. Il passaggio a realizzare personaggi più complessi è stato breve. La toy art è stata quasi un’esigenza. Ho cercato di semplificare il mio stile, e virare verso qualcosa che potesse arrivare a tutti. Non mi sono mai messo come obiettivo di diventare uno scultore “realistico”, anzi ho sempre cercato di lavorare sulle espressioni dei personaggi, più che su anatomia e dettagli maniacali”.

Il toy artist sardo inizialmente reinterpretava personaggi di noti film di animazione o dei film fantasy, realizzando delle fanart, in seguito realizzò personaggi totalmente suoi fino ad arrivare ai draghi. “Li realizzo ormai dal 2014 – sottolinea l’artista – e sono sicuramente il mio marchio di fabbrica attuale. La curiosità di questi toys è il fatto che non li ho scelti: sono arrivati in modo quasi naturale. Sono sempre stati davanti a me. Essendo un disegnatore fantasy, ho sempre adorato questo genere in tutte le sue sfaccettature: dai film ai videogiochi passando per i giochi di ruolo. Mi ha sempre affascinato questa creatura mitologica e penso sia l’emblema di questo genere”.

Un ruolo fondamentale lo ha avuto la rete. “Senza internet – precisa Alessio – non sarei mai riuscito ad ottenere quello che si sta realizzando in questi mesi… forse neanche il 10%! Basti pensare che la prima società cinese con cui collaboro mi ha trovato grazie al web. Mi ha scoperto un loro responsabile e dopo 10 giorni di trattative ed e-mail più o meno lunghe, ho firmato un contratto. Oggi, da più di un anno, i miei Draghi sono prodotti in Cina sotto mia licenza e supervisione, e venduti in molti paesi dell’estremo oriente, fra cui Taiwan, la Thailandia e l’India, e a breve arriveranno nel continente europeo”.

Ma la rete ha dato all’artista l’opportunità di avviare anche altre partnership. “La più importante è sicuramente conARTorder LLC, negli Stati Uniti, che mi porterà a realizzare dei draghi formato toys per il progetto Tiny Dragons, la cui supervisione è di Jon Schindehette, ex Art Director Senior di Dungeon & Dragons alla Wizard of the Coast”.

Non solo accordi ma anche moltissimi attestati di stima fra i professionisti del settore, fra cui quella di Paul Bonner, uno dei più famosi illustratori fantasy (vanta collaborazioni con Tolkien), che ha chiesto all’artista un suo drago originale.

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