PLAUSO PER IL FINANZIAMENTO DA PARTE DELLA REGIONE SARDEGNA DEL COMPLETAMENTO DELLA PUBBLICAZIONE DELL’EPISTOLARIO DI GIOVANNI SPANO

“La Nuova Sardegna”, 3 dicembre 2017

di PAOLO PULINA

Come ploaghese emigrato che da sempre ha valorizzato la figura e l’opera del più illustre dei “compaesani”, cioè  Giovanni Spano (tra l’altro, con Salvatore Tola ho curato nel 2005 il volume “Il tesoro del canonico. Vita, opere e virtù di Giovanni Spano, Ploaghe 1803-Cagliari 1878”, con prefazioni di Francesco Cossiga e di Manlio Brigaglia), agli inizi di dicembre 2017 inviai una lettera alla “Nuova Sardegna” in cui stigmatizzavo il fatto che non fosse stato approvato in commissione del  Consiglio regionale un finanziamento  a favore della casa editrice nuorese Ilisso, per completare la grandiosa opera intitolata “Giovanni Spano e i suoi corrispondenti’”, a cura di Luciano Carta.

La lettera fu pubblicata nella rubrica “La parola ai lettori” il 3 dicembre e fu commentata in questi termini dal compianto prof. Brigaglia: «Il giornale ha  ospitato avantieri, in un intervento di Antonio Paulesu, il primo grido di dolore  su questa vicenda poco meno che incomprensibile: forse la somma proposta è sembrata eccessiva, ma nessuno dei consiglieri “negazionisti” ha mai visto i voluminosissimi volumi già pubblicati?».

Scrivo ora per esprimere tutta la mia soddisfazione per aver appreso che, con deliberazione n. 46/8 del 18 settembre 2018, la Giunta Regionale sarda,  su proposta dell’assessore  della Pubblica  istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Giuseppe Dessena, ha stabilito di destinare 30.000,00 euro al completamento della stampa dell’opera monumentale “Giovanni Spano e i suoi corrispondenti”, che «consiste in circa 3000 lettere che il canonico Spano ha scambiato con 450 corrispondenti, che forniscono una vasta testimonianza sul rapporto della Sardegna dell’epoca con la cultura nazionale ed internazionale».

È una notizia che avrebbe fatto piacere al prof. Brigaglia, il quale non avrebbe mancato di segnalare – da storico “cronologista” attento qual era – che, dopo il  “passo falso” del 2017, nel 2018, cioè esattamente a 140 anni dalla morte, la Regione prima ha inserito il nome di Giovanni Spano, iniziatore degli studi linguistici e archeologici applicati alla Sardegna, nel «programma delle manifestazioni celebrative di personaggi illustri della storia e della cultura della Sardegna per l’anno 2018» e ora ha provveduto al finanziamento del completamento dell’operazione di stampa di cui si è detto.

Il risultato è sicuramente frutto dell’interessamento in Regione di personalità politiche (l’assessore Dessena, i componenti dell’intera Giunta regionale, il consigliere regionale ploaghese Gian Filippo Sechi) e culturali (Luciano Carta). Per conto della “tribù degli spaniani” (che comprende studiosi non solo sardi ma anche “continentali”), a nome mio personale e come vicepresidente e responsabile Cultura/Informazione della FASI  (Federazione delle 70 Associazioni Sarde in Italia), a tutti quelli che hanno concorso al raggiungimento di questo importante traguardo culturale esprimo un vivo apprezzamento e ringraziamento. Naturalmente un doveroso riconoscimento merita anche la casa editrice Ilisso per il coraggio con cui sta portando avanti questa  eccezionale impresa editoriale.

Attingendo  alla raccolta di  proverbi sardi  diligentemente registrati  da Spano, si potrebbe concludere: “Mancu male, una bolta tantu, in caminu s’est acontzadu su barriu…”.

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