di LIVIA USAI
Tutto comincia all’inizio degli anni Sessanta quando Amos Saba, figlio di guspinesi, dopo aver lavorato in Francia e in Svizzera emigra nel nord della Germania. Lì svolge l’attività di cameriere sui traghetti che, percorrendo il Baltico, fanno la spola fra Germania e Danimarca.
Ben presto trova modo di occuparsi dei problemi inerenti al proprio contesto lavorativo riuscendo ad esercitare efficacemente le sue capacità di mediazione. Intraprende l’attività sindacale entrando a far parte per 24 anni della Commissione interna della ditta dei traghetti, nel settore della ristorazione; per arrivare poi ad essere eletto nella direzione del medesimo sindacato. E’ il primo straniero che ricopre questo incarico e lo farà per 12 anni. Questo ruolo gli ha consentito di rappresentare i lavoratori stranieri in Germania e di recarsi più volte in delegazione all’estero. Ha creato altresì dei contatti con la Sardegna invitando una delegazione sindacale di lavoratori del settore turistico che nel 2000 ha visitato la città di Heiligenhafen.
Proprio per l’impegno profuso nel lavoro, nel 1983 Saba è stato insignito, da parte del Presidente Federale, della Croce al Merito della Repubblica Federale di Germania, la più alta onorificenza che lo stato riconosce per i meriti acquisiti nel servizio allo stato o alla collettività in ambito economico, sociale o culturale. Amos Saba è stato uno dei primi stranieri ad averlo ricevuto.
Ad Heiligenhafen, il suo comune di residenza per cinquanta anni, si integra pienamente nella comunità locale. Le sue doti umane, il suo impegno politico e sindacale vengono riconosciuti dalla cittadinanza che lo elegge nelle liste dell’SPD, per tre legislature, nel Consiglio Comunale della città.
Amos Saba si è sposato in Germania con Marianne, con cui ha avuto tre figli. La moglie è venuta a mancare cinque anni fa ma, finché gli è stata al fianco, ha sempre sostenuto il suo impegno civile.
Il fatto che Amos si sia dedicato alla lotta sindacale e politica in Germania non ha impedito che mantenesse un legame solido con le proprie radici. In tutti questi anni, infatti, ha coltivato il suo amore per la Sardegna con la quale mantiene un rapporto speciale. Giunto all’età di 90 anni, ora vive vicino a uno dei suoi figli a Oldenburg in Holstein. Spesso è tornato a visitare la terra delle sue origini -l’ultima volta nel 2016 a 88 anni- l’ha fatta conoscere alla propria famiglia ed è sempre rimasto in contatto con i parenti.
Egli si è posto sempre in maniera rispettosa nei confronti del modo di vivere e dei valori della società tedesca: la sua storia è la dimostrazione che l’integrazione, oltre che possibile, è motivo di arricchimento sociale e culturale sia per il singolo che ne è parte, sia per le società che la promuovono.