Disastro a Genova. È crollata, intorno a mezzogiorno, una lunga porzione del viadotto Morandi su cui corre l’autostrada A10. Entrambe le carreggiate sono precipitate al suolo per circa cento metri. I vigili del fuoco affermano che il bilancio provvisorio dei morti è di 35.
Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, spiega che al momento del crollo del ponte erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli, più alcuni mezzi pesanti. Borrelli aggiunge che il crollo del ponte non ha coinvolto persone nelle case o in transito sotto la struttura, ma solo gli occupanti dei veicoli caduti.
Diverse auto sono incastrate e schiacciate tra le macerie del ponte dell’autostrada crollato a Genova, mentre alcuni mezzi pesanti sono finiti nel torrente Polvecera. È quanto riferiscono fonti dei carabinieri che stanno intervenendo sul posto. In via precauzionale sono state sgomberate alcune palazzine più vicine alla parta di ponte che non è crollata.
Sarebbe stato un cedimento strutturale a provocare il crollo. Dalle prime informazioni di vigili del fuoco e protezione civile, il cedimento sarebbe avvenuto nel tratto che sovrasta via Walter Fillak, nella zona di Sanpierdarena, densamente popolata. Le immagini aeree riprese dai vigili del fuoco confermano che le campate del ponte Morandi hanno investito in prevalenza l’area del torrente Polcevera e la ferrovia, colpendo, tra gli edifici sottostanti, il centro Amiu e un’altra palazzina. Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali del viadotto che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti.
“Ho visto la gente corrermi incontro, scalza e terrorizzata “. Così Alberto Lercari, autista Atp, presente al momento del crollo. Lercari proveniva da Arenzano verso Genova ovest, contattato dall’agenzia di stampa Agi: “Uscito dalla galleria ho visto rallentamenti e sentito un boato. La gente scappava venendo verso di me. È stato orribile”. Lercari ha parlato di intervento tempestivo di polizia e vigili del fuoco.
Anche le squadre cinofile e Usar, gli esperti di ricerca e soccorso tra le macerie urbane, sono state attivate dai vigili del fuoco per intervenire a Genova. Durante le drammatiche fasi del crollo del viadotto Morandi a Genova c’era un violento nubifragio. Una bomba d’acqua si era abbattuta sulla città dalla mattinata. Da ieri sera le previsioni meteo davano una allerta arancione.
Il crollo del viadotto ha sfiorato i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia d’Italia. L’ingresso della fabbrica si trova proprio sotto il viadotto ma il crollo ha interessato una campata situata a pochi metri di distanza che è precipitata su un parcheggio che a quanto sembra in quel momento era vuoto. In questi giorni Ansaldo è chiusa ma nel sito lavorano alcune persone per la manutenzione.
“Sto seguendo con la massima apprensione ciò che è accaduto a Genova e che si profila come immane tragedia. Siamo in stretto contatto con Autostrade e stiamo andando sul luogo con il viceministro Rixi. La mia totale vicinanza in queste ore alla città”. Lo scrive su twitter il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli.
Non ho parole solo tanta tristezza nel cuore.
Ancora non riesco a credere che sia successo. anche se era prevedibile. Un pensiero alle vittime e loro famiglie.
Terribile