L’ANNUNCIO DELLA FONDAZIONE SARDEGNA FILM COMMISSION: “FIGLIA MIA”  DI LAURA BISPURI VINCE AL SHANGHAI FILM FESTIVAL

di BRUNO CULEDDU

“Figlia mia” ha vinto ‘The Media Choice Award for the Best Film’ allo Shanghai International Film Festival.  Lo ha annunciato con orgoglio la Fondazione Sardegna Film Commission che ne ha sostenuto la produzione assieme con la MibacT – Direzione Generale Cinema e Eurimages, fondo del Consiglio d’Europa. Il film è stato prodotto da Vivo filmColorado FilmRai Cinema con le svizzere Bord Cadre Films e RSI, Radiotelevisione svizzera, più le tedesche Match Factory Productions e ZDF/arte.  Una coproduzione internazionale quindi, ma con tanta Sardegna. Le riprese sono state realizzate infatti tra Cabras, Riola Sardo, San Vero Milis e Oliena e sono sardi Sara Casu e Michele Carboni, che hanno recitato da protagonisti con i blasonati Valeria Golino, Alba Rorhwacher e Udo Kier. Il nuorese Stefano Campus ha lavorato al sonoro del film guadagnandosi la nomination per i Nastri D’Argento 2018 per la migliore presa diretta.

“Figlia mia” si è imposto sugli altri otto finalisti, tra i ventisei in programma nella nuova sezione ‘The Belt and Road Film Week’ per ‘il suo linguaggio elegante, in grado di emozionare lo spettatore con un racconto delicato e intenso allo stesso tempo’. La soddisfazione di Sardegna Film Commission è più che mai legittima in quanto il Shanghai International Film Festival è il festival più importante del continente asiatico e, assieme a Cannes, Venezia e Berlino, è considerato un “festival di serie A”. Ogni anno ospita centinaia di pellicole provenienti da tutto il mondo.

“Figlia mia” è stata segnalata dall’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive ) ai selezionatori del festival come film più rappresentativo e competitivo per l’Italia nella cornice del “The Belt and Road Alliance”.  Il lungometraggio sta portando il profumo della Sardegna in tutto il mondo. Dopo Berlino (Festival del Cinema) è stato a Hong Kong (International Film Festival), Washington (FilmFest DC), New York  (Tribeca FilmFest,  Cluj-Napoca (Transilvania International Film Festival), Bruxelles (Fare Cinema), Francoforte (VIVIcinema),  Amburgo (Giornate del Cinema Europeo), Sydney (International Film Festival), Shanghai (International Film Festival), Oslo (Pix International Film Festival), Brest (Festival du Cinéma Italien), Karlovy Vary (International Film Festival).

Una vetrina mondiale, quindi, per offrire l’immagine di una Sardegna ben diversa da quella raccontata delle patinate réclame turistiche. Una Sardegna magica, brulla e calda, antica e contemporanea. Una terra primordiale, selvaggia  e moderna, aspra e povera.  La magia dell’isola dai richiami ancestrali ricopre un ruolo fondamentale nella storia raccontata da Laura Bispuri. “Ho scelto la Sardegna come ambientazione di Figlia mia – si legge nelle note di regia – perché è un’isola dalla bellezza commovente, profonda e solida, ma piena di sfaccettature. Un luogo in cui la dimensione lirica, fiabesca e magica convive con quella ruvida e concreta, due aspetti che hanno profondamente a che fare con il linguaggio filmico che cerco. La scelta della Sardegna è legata in primis all’impatto con il paesaggio, caratterizzato da una forza disarmante, estrema, che mi ricorda la forza delle madri. Una terra dunque che è essa stessa davvero una madre-terra.
Il mio desiderio era raccontare e visualizzare una Sardegna in cui arcaico e contemporaneo si sovrappongono continuamente, convivendo. Questa persistente mescolanza tra antico e moderno, che ho effettivamente trovato nel mio viaggio e nei miei studi per questo film, mi fa pensare a una terra che sta cercando un’identità nuova e tale ricerca mi sembra possa rispecchiarsi nel percorso che fanno anche le tre protagoniste del film, soprattutto Vittoria, una ragazzina che sta scoprendo chi è e cosa vuole essere”.

La trama. Nell’estate in cui compie 10 anni, Vittoria scopre di avere due madri: Tina (Valeria Golino), madre amorevole che vive in rapporto simbiotico con la piccola e Angelica (Alba Rohrwacher), una donna fragile e istintiva, dalla vita scombinata. Rotto il patto segreto che le lega sin dalla sua nascita, le due donne si contendono drammaticamente l’amore di una figlia. Vittoria (Sara Casu) vivrà un’estate di domande, di paure, di scoperte, ma anche di avventure e di traguardi, un’estate dopo la quale nulla sarà più come prima.

 

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