di LUCIA BECCHERE
Una calda mattina, intenta a curiosare per il mercatino di Santa Lucia sono attratta da una vasta esposizione di cestini e oggetti vari. Seduto su di un muretto, un signore dal viso dorato dal sole e dal mare, noncurante del via vai della gente è intento a realizzare un piccolo cesto. Con molta abilità fa scorrere fra le dita sottili fili di legno che intreccia con grande leggerezza e in men che non si dica mostra orgoglioso la sua creazione già finita.
Di fronte a me “Mastru Carluzzu”, Carlo Sanna di Lodè. Ha 77 anni e vive a La Caletta con la sua famiglia. Lusingato da tanta attenzione, mi conferma che tutti gli oggetti esposti li ha realizzati con le proprie mani. Che meraviglia! Per terra un fascio di sottili verghe in legno pronte ad essere trasformate in svariati oggetti. Chiedo quale sia il materiale che utilizza nel suo lavoro: «Trattasi di medolino che da noi non si trova. Viene da paesi molto lontani e poveri, non saprei dire esattamente quali. In continente c’è un grande deposito da dove lo faccio arrivare dietro ordinazione. Lo guardi bene, é proprio legno che spesso intreccio con la canna sarda ». Così dicendo mi indica degli oggetti realizzati su due colori, chiaro del medolino e scuro della canna.
Domando anche da chi ha appreso l’arte della lavorazione.
«È stato Pietro Aldo Carta di Lodè che vive a Siniscola ad avermi insegnato tutto. È un ex insegnante che ogni inverno si mette a disposizione di chi vuole apprendere l’arte».
Da quanto anni si dedica a questo lavoro?
«Intreccio cestini da 4-5 anni, prima realizzavo altri oggetti col sughero e il legno, materiali di cui la nostra Isola è ricca. Vorrei precisare che per me non è un lavoro ma una passione, un hobby».
Questa passione le assicura un certo guadagno?
«Certamente, ma è così poca cosa che non sarebbe sufficiente per vivere, conto soprattutto sulla mia pensione».
Mentre passeggia fra i suoi cestini mi dice «fotografi tutto, anche gli altri oggetti in pelle, legno e sughero che realizzo artigianalmente. Espongo ovunque ma quasi nessuno mi degna della dovuta attenzione, tutti guardano e passano, pochi si fermano. In Germania dove sono emigrato fin da piccolo, ho imparato a fare l’imbianchino e il tappezziere di carta da parati. Per tre anni ho frequentato la scuola d’apprendista alle dipendenze di una grossa ditta. Rientrato in Sardegna ho lavorato ovunque, ho messo carta da parati perfino nella costa Smeralda. Espongo nei mercatini settimanali di Santa Lucia, la Caletta e Budoni soprattutto».
Prendo in mano uno dei tanti bellissimi cestini e domando quanto tempo impiega solitamente per realizzarlo e quale sia il suo prezzo di vendita. «Due ore e mezza, forse tre – risponde – e lo vendo 10 euro. Tolto il costo del materiale per me rimane molto poco ma io mi accontento. A Santa Lucia qualche volta mi fanno pagare anche il suolo pubblico mentre a Budoni non lo pago mai e per questo preferisco quella località».
Ha trasmesso questa passione ai suoi figli? «Purtroppo nessuno di loro ne ha mai voluto sapere ancor meno il figlio maschio e questo un po’ mi dispiace. Credo sia inutile insistere quando non si è animati dalla passione», confessa infine con un certo disappunto per poi riprendere la sua arte.
per gentile concessione de L’ORTOBENE
Ne ho comprati tanti di cestini da lui….sono fatti molto bene
Chiara l’ha ‘intervistato’ sabato affascinato dalla sua arte
Grande Mastru Carluzzu, un plauso