articoli di PAOLO PULINA e GIAMPAOLO LAI
Una breve scheda biografica della scrittrice Lina Aresu e una prima rassegna bibliografica delle sue numerose pubblicazioni
Nel sito di Tottus in Pari, sono state date – da Cristoforo Puddu e da chi scrive – essenziali notizie biografiche relative alla scrittrice Lina Aresu in rapporto alla presentazione di due sue opere presso due distinti Circoli sardi:
Ora che Lina se ne è andata (Chiavari, pomeriggio del 15 giugno), un mese dopo il marito Dino Silvano (giudice di pace, ma prima funzionario del Ministero dei beni culturali, era nato a Varese Ligure nel 1938), mi sembra doveroso completare la sua scheda biografica e aggiungere una prima rassegna bibliografica delle sue numerose opere.
Raffaella (Lina) Aresu era nata a Nuoro il 16 gennaio 1938. Trascorse però l’ infanzia e l’adolescenza tra Jerzu e Lanusei. Dopo aver frequentato il liceo “Siotto” a Cagliari, si era trasferita a Genova. Lì aveva compiuto gli studi universitari e aveva insegnato filosofia per più di quarant’anni appassionandosi in particolare alle ricerche di antropologia culturale.
Ha svolto un’intensa attività di conferenziera. È stata attiva per molti anni presso il Circolo sardo “Sarda Tellus” di Genova e presso il Coordinamento nazionale Donne dei Circoli della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.).
Dal 1993 al 2015 Lina Aresu ha pubblicato oltre cinquanta opere. Qui di seguito si dà conto solo di quelle registrate nel catalogo on line dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane (ICCU) più qualcuna presente nella biblioteca di chi scrive.
Presso edizioni L’Impronta, Sant’Olcese (Genova)
Uomo nero, schiava bianca, stampa 1996
Saragata: psicoanalisi della vita intensa, stampa 1996
Esotismo delle rovine, stampa 1997
Samuele sgomento e fiele: vita, morte e leggenda del bandito Stochino, stampa 1997
Coga. La fattucchiera, stampa 1997
Dimore ispirate, 1997
Quando il monumento vidi: omaggio a Elena Bono, stampa 1998
Le muse inquietanti, stampa 1998
Il porco infelice, stampa 1998
Invernizio: ozio, stravizio e pregiudizio, stampa 1998
Peripezia di Andria, stampa 1998
La turcheria in Tertenia, stampa 1998
Corpo deturpato corpo da amare, stampa 1998
Le dame nel Verziere: commedia profana in lingua sarda nota come “Sa cumedia de barí”, stampa 1999
Bruna ma leggiadra, stampa 1999
Teschi e pietre di luna, stampa 1999
Il muro del pianto: su Macabeu, stampa 2000
Dimore ispirate, stampa 2000
La verginella è simile alla rosa: teatro di strada, 2000
Umbramala: enigma in forma di canzone, stampa 2000
L’ orco, l’agnelletta e i carabinieri, stampa 2000
L’orco, l’agnelletta e i carabinieri, seconda edizione, stampa 2001
Liete voglie, stampa 2002
Io son Titania. Bibliografia di Carolina Invernizio, stampa 2002
Su muccubellu, stampa 2002
Imbrossinadura: saggio sull’oltretomba nell’antica cultura di Sardegna, stampa 2003
Ritedda di Barigau: romanzo lessicale, stampa 2003
Ahi, Pennabilli, il castello d’Atlante, stampa 2006
Fulvio Caporale – Lina Aresu, Lawrence a Nuoro, disegni di Delio Caporale; interventi di M. Rosaria D’Alfonso, stampa 2006
Annus horribilis, stampa 2007
Carolina Invernizio. Il gusto del proibito? Atti del convegno, Govone (CN), 13-14 ottobre 2006, a cura di Ornella Ponchione e Antonella Saracco, Torino, Daniela Piazza editore, 2011
Ritedda di Barigau: bozzetto ogliastrino di Marcello Cossu; prefazione di Paolo Pulina, seconda edizione, stampa 2012
La fiaba “La storia del principe Lui” di Giuseppe Dessì, in Giuseppe Dessì a 40 anni dalla pubblicazione di “Paese d’ombre” (1972). Atti del convegno, Pavia, presso Salone del Circolo Logudoro, 17 novembre 2012, a cura di Paolo Pulina, stampa 2013
Il Giornalista, Madamina Invernizio e altre passioni letterarie, stampa 2014
La turcheria in Tertenía, seconda edizione, stampa 2014
Cronaca di un caso atroce di amok registrato nell’aprile 1645 nelle Filippine; prefazione di Paolo Pulina, stampa 2014
Carolina Invernizio, la Madamina nazionalpopolare; postfazione e aggiornamenti bibliografici su Carolina e le sue opere a cura di Paolo Pulina; in appendice: Io difendo, di Bruno Cassinelli, stampa 2015
Presso Stampa alternativa, Roma
Su moru in crobetura, stampa 1993
Favarrustu: le nozze primogenite; con una riscrittura di Guido Pastorello, stampa 1994
Presso Circolo sardo “Su Nuraghe”, Biella
Battista Saiu Pinna, Sas Bestimentas: costumi, costumenze e storia del Logudoro – Pozzomaggiore; prefazione di Roberto Perinu; postfazione di Lina Aresu, stampa 1999
Presso Edizioni Della Torre, Cagliari
Samuele Stochino: vita breve di un bandito leggendario: la storia della Tigre d’Ogliastra tra mito e realtà, stampa 2003
Presso Zonza editore, Cagliari,
Fondali: percorsi sommersi di geografia letteraria in Sardegna, stampa 2005
Fulvio Caporale, A Escalaplano nidifica l’avvoltoio: racconti, illustrazioni di Fernand; prefazione di Lina Aresu, stampa 2008.
Presso L’Unione Sarda, Cagliari
Samuele Stochino: storia del bandito chiamato “tigre d’Ogliastra”, stampa 2004.
Da soldato valoroso a tigre inferocita, stampa 2015
Paolo Pulina
Una lettera di Giampaolo Lai auspicava già nell’agosto 2017 una valorizzazione adeguata delle opere di Lina Aresu in Ogliastra e in particolare a Lanusei
Capoterra, 8 agosto 2017
Gent.mo prof. Pulina, mi presento, mi chiamo Giampaolo Lai, non sono un ragazzino (83enne) che si diletta di frequentare alcuni mezzi moderni (utilissimi) per “costringere” l’ampliamento di conoscenza. Così come restano utilissimi i vecchi libri stampati, meglio quelli trovati nelle bancarelle occasionali. E in una di queste, in Piazza del Carmine a Cagliari, ho “pescato” libri scritti da Lina Aresu, ogliastrina di Jerzu-Lanusei, persona che so essere da Lei ben conosciuta.
Debbo anche puntualizzare che diversi anni fa avevo avuto in dono da Lina un libro che non trovavo in vendita e cioè “Ritedda di Barigau”; in precedenza avevo già letto quello sulla vita di Stochino e “Fondali: percorsi sommersi di geografia letteraria in Sardegna” del quale non avevo ben capito il significato. Da lettore ero abituato a seguire narrazioni consequenziali e invece quel libro andava letto a capitoli ognuno slegato dal successivo, insomma per me una stranezza fino a quando ho avuto la possibilità di leggere “Ahi, Pennabilli, il castello d’Atlante” e in quest’ultimo l’intervento di Giovanni Cara è stato chiarificatore. Superfluo precisare che quel genere di turismo culturale raccontato da Lina andrebbe imitato in quanto denso di vera “conoscenza”.
Una sola riflessione: Lina fa precipitare in ogni istante il lettore in infiniti richiami storici, culturali, linguistici, eduli, botanici, e via elencando, così numerosi (volevo scrivere “ad alta densità”) e non tutti (io sono uno di questi) possediamo la cultura ad ampio raggio da poterla seguire. Naturalmente leggendo i libri di Lina è indispensabile un buon dizionario italiano e anche quello della lingua sarda e talvolta anche l’enciclopedia. Per fortuna Treccani aiuta anche nel greco.
Adesso necessita anche precisare che io stesso sono ogliastrino di Lanusei pur avendo genitori originari dalla Barbagia (cioè di Seui) e puntualizzo che la mia infanzia è trascorsa tutta a Lanusei e che in questa località sono poi tornato da adulto per lavoro e per affezione. E qui sono nate le mie uniche due figlie e il luogo di nascita è stato volutamente scelto da noi genitori.
Ora Lei avrà percepito che numerosi episodi e persone citate da Lina in tanti suoi libri e i luoghi descritti sono stati da me rivissuti (attraverso la lettura) in età differente rispetto a quella dell’infanzia e questo mi ha non poco appagato e come succede agli anziani anche un poco commosso. Ovvio assicurare che non ho percepito alcuna dissonanza fra quanto riposto nella mia memoria (già dimenticato) e quanto riportato da Lina e da me riesumato.
Ebbene, però, mi sono detto se io stesso ho ricavato “benessere” grazie all’opera di Lina Aresu, scrittrice sull’Ogliastra in genere e su Lanusei in particolare, quale anche piccolo riconoscimento la cittadinanza ha riservato all’Autrice ? Ho quindi interrogato la biblioteca comunale e qui sono presenti solo due libri di Lina, forse immeritatamente poco. Ma il Comune di Lanusei, nel dicembre 2016, ha riconosciuto il valore di un fantino (Angelo Godani) che avrà anche meritato quell’onorevole citazione ma, a confronto, io credo, il valore culturale ha una diversa dimensione. Bene ora un lampo di fortuna. Essendosi trasferita a Chiavari non mi era più capitato di incontrare Lina a Lanusei. Purtroppo due suoi fratelli (Mario e Paolo) che io conoscevo e di cui ero amico sono deceduti. L’altro fratello tutt’ora a Lanusei pare non abbia conoscenza dell’indirizzo di Lina. E però sono stato fortunato perché in uno di quei libri acquistati nella bancarella ho trovato (scritto dal beneficiario della dedica fattagli da Lina, il prof. Cugurra che stava a Genova) l’indirizzo di via G.B. Prandina 9 a Chiavari ed anche un numero di telefono (0185 – 323464). Scrivere una lettera a Lina è stato ovviamente un mio dovere ed ho anche fornito il mio indirizzo mail; avevo anche, in precedenza, interrogato, al telefono l’associazione “Sarda Tellus” a Genova e da questa avevo saputo che l’attività culturale di Lina era sospesa in quanto “ è attualmente inferma”. Il figlio di Lina (Guido) è stato però molto gentile e con lui ora scambio informazioni e notizie e mi fornisce anche libri non in commercio.
Ho proposto a Guido il testo di una lettera che intendo inviare all’attuale Sindaco di Lanusei con l’intento di promuovere una conversazione, in Lanusei, per rammentare quale importante lavoro ha condotto Lina a beneficio del territorio e in particolare della cittadina. In fin dei conti non ho memoria di un altro scrittore che abbia dedicato ampia letteratura a vicende strettamente connesse con Lanusei. Neppure Marcello Serra era stato così prolifico di scritti pertinenti alla cittadina.
E quindi perché parlarne con il prof. Paolo Pulina ? Intenderà come il sottoscritto non abbia la caratura culturale idonea a svolgere questo incarico. E mi sono anche detto: se il prof. Pulina e la professoressa Lina Aresu hanno condotto, anche assieme, non poche attività presso i circoli cui fanno capo i conterranei (cosa da me appresa attraverso internet) evidentemente il prof. Pulina sarà depositario di non piccole conoscenze del valore della scrittrice ogliastrina. E magari non ci negherà il suo importante contributo nell’occasione dell’ipotizzata conversazione.
Ecco spiegato il motivo che mi ha indotto a sfruttare Facebook per giungere a Lei e che ha ottenuto il risultato sperato.
Ecco ora chiaro il disegno che mi prefiggo. Resta solo da attendere la Sua risposta auspicabilmente favorevole ad aiutarci, beninteso, come ho già detto a Guido, con il completo benestare dell’interessata. E anche con l’auspicio che si possa coinvolgere Lina qualora le sue condizioni di salute lo permettano. Ma su questo penso che il prof. Pulina sia informato anche più di quanto non lo sia io stesso perché, come è ovvio, io non ho voluto indagare oltre quel “è attualmente inferma”. Quindi, professore, voglia scusarmi per la sfrontatezza di questa richiesta che Le ho indirizzato tenendo conto che non ho consapevolezza sulle modalità pratiche legate a organizzazioni di conferenze ma penso che questo non sia un ostacolo e che con l’aiuto di chi sa fare si riuscirà al meglio.
Grazie e spero a presto
P.S. Io posseggo e ho letto questi libri di Lina: Ritedda di Barigau, Fondali, Ahi, Pennabilli, il castello d’Atlante, Samuele sgomento e fiele, Il porco infelice, Le dame nel verziere, Uomo Nero schiava bianca, La turcheria in Tertenia, Peripezia di Andria, Le muse inquietanti, Dimore ispirate, Coga, Saragata, Corpo deturpato corpo da amare.
Giampaolo Lai
Grazie a Paolo Pulina per i due scritti che ha proposto per ricordare Lina Aresu, con la speranza di ricordarla assieme nella Sarda Tellus, dove lei parlava di libri suoi e di altri con la stessa passione .
Nell’esprimere le mie più sentite conoglianze, mi associo a quanti in questo triste momento sono vicini ai familiari di Lina Aresu, per la sua scomparsa. Io ho avuto il grande onore di conoscerla, di apprezzare le sue doti umane e di condividere tanti “momenti culturali” di altissimo livello che hanno dato lustro al Circolo Sarda Tellus di cui ne ero il Presidente. Parlare con Lina era sempre un piacere immenso. Si aveva la senzione di avere avanti a se un’enciclopedia, tanto era vasta la sua cultura. Ma era allo stesso tempo semplice e gioviale con l’incomparabile dote di mettere a proprio agio qualsiasi interlocutore. Ecco perché era amata e benvoluta da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di averla conosciuta. La contraddistingueva la sua sardità che nonostante le varie esperienze fuori dall’Isola non ha mai dimenticato. Anzi, ha sempre cercato di metterne in risalto i valori attraverso le sue numerose opere. Ciao Lina. Che il Signore misericordioso ti riceva tra le sue braccia e conceda serenità e pace alla tua anima buona.
Condoglianze alla famiglia R.I.P.
Onorata di aver avuto una sorella come Lina, ringrazio tutti per le belle parole espresse nei confronti di Lina
Grazie a tutti
Rosy Aresu
Grazie Paolo Pulina, devo dirti la verità informandoti che mi ha fatto veramente piacere quanto ho visto pubblicato sulla rivista Tottus in Paris (con la esse finale come d’uso in Ogliastra). In quanto poco esperto di mezzi informatici, avevo omesso di custodire lo scritto che ti avevo proposto. Dopo averlo riletto ora mi accorgo di condividerlo in pieno come pensiero sui meriti che Lina ha saputo conquistare, e che ha poi tradotto in scritti a beneficio dei suoi lettori. Ogni volta che rileggo qualche pagina dei suoi scritti cresce il mio compiacimento. Ti ringrazio ancora e ti saluto con riconoscenza. Ciao
Ho avuto l’onore di esserne alunno al Liceo Scientifico G.Marconi alla fine degli anni 90. Le sue lezioni di Filosofia e Storia resteranno per sempre nel mio cuore. Non solo appassionava noi studenti alle specifiche discipline, ma soprattutto cercava di ampliare i nostri orizzonti cognitivi attraverso infinite nozioni che spaziavano dal latino al greco, dalle lingue alla scienza, all’attualità. Personalmente Le sarò per sempre grato per avermi insegnato a ragionare su me stesso e sul mondo circostante appassionandomi all’insegnamento. Spesso viene citata dal sottoscritto durante le mie lezioni di matematica e scienze e continuerò a farlo in modo da ravvivare periodicamente il ricordo di un personaggio del Suo calibro. Grazie Prof!Condoglianze alla famiglia.
E’ stata una grande fortuna essere studente della Professoressa Aresu al Liceo G. Marconi, il suo “spirito” e le sue lezioni resteranno indimenticabili. Grazie Prof. Sentite condoglianze ai Famigliari