“ICHNUSA”, IL LIBRO DI EMILIO RIGATTI: UN VIAGGIO IN BICI IN SARDEGNA. LA PRESENTAZIONE IL 13 MAGGIO AL CIRCOLO A.M.I.S. – EMILIO LUSSU DI CINISELLO BALSAMO
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La pubblicazione, esistente sin dal 1997, informa con regolarità di uscita e con ampiezza di contenuti sulle attività dei circoli degli emigrati sardi sia dell’Italia continentale sia dei Paesi europei ed extraeuropei. Si è avvalsa e intende avvalersi sempre più della collaborazione attiva di tutti coloro che credono nella necessità di documentare, a vantaggio degli altri sardi (residenti nell’isola o fuori di essa), le iniziative dei circoli degli emigrati operanti nella Penisola e all’estero.
Questo é sicuramente il libro più inutile che abbia mai letto, l’ho finito a fatica e non c’è stato un solo momento in cui non abbia sentito rabbia e imbarazzo per questo scrittore che invece di scrivere e pubblicare libri dovrebbe limitarsi a pedale e basta ( o pedalare e bó come diremo in Sardegna). Pieno di luoghi comuni, ignorante fino al punto che non si accorge nemmeno che la sua condizione non diversa dal resto di turisti che costantemente critica e che lo infastidiscono. Quando descrive l’ospitalità sarda la definisce costantemente come un sequestro, ( dovrebbe ricordarsi che la sensibilità sarda nei confronti di questa parola non è da sottovalutare, e tantomeno da usare con leggerezza come ripetutamente fa). Mi inorridisce che dopo aver descritto maliziosamente una coppia gay che incontra nel suo viaggio, dica “non parliamo della loro omosessualità esattamente come due eterosessuali non parlano delle loro preferenze… etc..” dopo averlo fatto per all’incirca una pagina. Consiglio a tutti i sardi di leggere questo libro e bandire questa persona dalla prossima visita in Sardegna ( se mai ci sarà ). Non usi smart phone e sei pesantemente vegano, vegetariano o quant’altro , però non fai altro che utilizzare inglesismi fastidiosissimi, indichi prezzi di ristoranti e B&B come se perdessi di essere l’autore della lonely planet più scadente che si sia mai pubblicata. Vomiti al lettore la tua conoscenza letteraria facendo comparazioni che non hanno nessun tipo di senso compiuto, e ti permetti anche il lusso di fare battute su una terra che ti ha ospitato.