di MARIA GRAZIA VESCUSO
Lo scambio di visite avvenuto tra il 2017 e il 2018 tra il “Gremio dei Sardi” di Roma e l’Associazione degli “Amici del Libro “di Cagliari è stato davvero foriero di amicizie, di ricordi, di sentimenti di comunanza e di identità.
Il mio iniziale incontro con il Gremio nel Gennaio del 2017, nella bella ed elegante sede di via Aldrovandi in Roma, mi ha fatto letteralmente “tuffare” in quell’ atmosfera di grande cordialità che scaturisce istintivamente dal particolare calore affettivo proprio delle genti di Sardegna, che ben conosco grazie alla mia permanenza in questa terra, dove ho messo radici profonde da ben 45 anni.
L’occasione era la presentazione del libro “La mia vita in magistratura”, del dott. Ettore Angioni, ex Procuratore Generale della Corte d’Appello di Cagliari, un libro importante con uno spaccato delle vicende giudiziarie, e non solo, dell’Isola.
L’accoglienza cordiale e amichevole del Presidente del Gremio, Antonio Maria Masia, unitamente ai soci presenti, il concerto per pianoforte della pianista Clorinda Perfetto (del Duo Perfetto di Cagliari), il buffet a base di pane carasau e salsiccia sarda, mi hanno messo subito a mio agio, come tra vecchi amici, in questo lembo di Sardegna al di là del mare, ma sempre vero ed autentico nella sua “sardità”. E straordinario è stato venire a sapere che proprio il fondatore, nel 1943, degli “Amici del libro” di Cagliari, il prof. Nicola Valle, è stato colui che, in una sua visita nella Capitale, ha suggerito la definizione di “Gremio” per l’Associazione dei sardi in Roma: un ulteriore, intrigante e solido legame con la nostra bella Cagliari.
E’ scaturito così, con naturalezza e grande entusiasmo, l’invito da parte nostra al presidente Masia e alla sua gentile signora a Cagliari, per incontrarci nuovamente e rinsaldare i legami di amicizia e fratellanza: il 9 Aprile di questo anno, infatti, presso l’accogliente Sala della Fondazione di Sardegna, con una folta partecipazione dei soci degli “Amici del libro”, abbiamo accolto i nostri ospiti da Roma.
Interessante e ricca di notizie e documentazioni importanti è stata la sua conferenza: con quella chiarezza e spontaneità che hanno testimoniato con quanta passione ricordasse personaggi e avvenimenti, ci ha parlato della storia del “Gremio” di Roma e dei tanti personaggi importanti e indimenticabili che lo hanno frequentato e animato, nel pensiero di un’isola geograficamente lontana, ma ogni volta presente e vicina al cuore.
Tra i molti di cui ha tratteggiato la figura e l’opera, mi è gradito ricordare il dott. Pasquale Marica originario di Sanluri, su cui l’ottimo relatore si è soffermato con attenzione ed affetto, fondatore dell’Associazione dei Sardi di Roma, giornalista, pubblicista poliedrico e sempre attivo nel campo della cultura, nonché ottimo poeta in italiano e in sardo-campidanese; memorie altrettanto intense sono state quelle che ci hanno riportato alla mente la figura e l’opera di Gavino Gabriel, grande musicista e etnomusicologo sardo, mai dimenticato, di cui infatti, solo tre anni fa, nel 2015, è stata rappresentata l’opera sua più significativa. “La Jura”. presso il Teatro Lirico di Cagliari.
Masia ha anche ricordato Marcello Serra, grande letterato, poeta, giornalista e collaboratore della RAI, autore di opere profonde ed intense, tra cui il bellissimo libro mai dimenticato “Sardegna quasi un Continente”, un’opera sempre valida nella sua unicità, il cui autore, purtroppo, non viene ricordato ormai nel suo giusto valore… e in questo passaggio si è potuto percepire nelle parole del relatore una punta di sottile e giustificata amarezza!
Altro personaggio, anche lui cofondatore del Gremio, insieme ad altri personaggi fra i quali i pittori Remo Branca, Melchiorre Melis… è stato il musicista Ennio Porrino, morto giovanissimo a 49 anni e che ha lasciato composizioni pregevoli, di grande modernità, ma al tempo stesso volte allo studio e alla ricerca della tradizione e della cultura di Sardegna tra cui l’opera lirica “Shardana – Gli uomini dei Nuraghi”, rappresentata nel 2013 anche a Cagliari nel Teatro Lirico cui è annesso il Conservatorio che porta il suo nome.
Ma il regalo più bello e significativo che il presidente Masia poteva offrire agli “Amici del libro” di Cagliari è stato, a conclusione della sua appassionata conversazione ricca di ricordi, emozioni, testimonianze e documentazione su “Gli intrecci culturali tra Nicola Valle e il Gremio di Roma”, l’ascolto un vecchio nastro inciso, ritrovato nella sede di Roma e da lui riprodotto in un CD, della voce del prof. Nicola Valle in un suo intervento, del 18 marzo del 1971 presso il Gremio, in occasione della presentazione del suo libro “Antichi e Moderni” e conferenza sul tema “Di Grazia Deledda e d’altri argomenti”. Quando ha avvicinato il suo cellulare, in cui aveva riversato l’incisione, al microfono si è sentita chiara e netta la voce dell’illustre professore che riportava una bellissima dichiarazione autobiografica di Grazia Deledda che Gavino Gabriel, da Direttore e Fondatore della Discoteca di Stato, aveva registrato, insieme alle voci dei grandi del tempo. Sono stati momenti di forte emozione per tutti i presenti, sia per coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato sia per coloro che, pur non avendolo conosciuto, ne hanno sempre ammirato il valore, la cultura e l’interesse per la musica e l’arte.
E’ stato un momento magico, come se il prof. Valle fosse in mezzo a noi, come una volta, un amico ritrovato e mai dimenticato, un uomo che, tra i disastri della guerra, insieme ad altri amici, “volontari della cultura”, come Francesco Alziator e Nino Fara, ha saputo tenere in vita quella fiammella del patrimonio culturale e identitario della nostra isola che, dal 1943, si sarebbe irrobustita fino ad arrivare sempre viva fino ai nostri giorni.
Grazie al nostro” nuovo amico del Libro”, Antonio Maria Masia, per questo regalo, grazie per questa visita a Cagliari: i sodalizi cui apparteniamo con i rispettivi soci e simpatizzanti hanno ricevuto da questi incontri sempre nuove emozioni e motivazioni di fratellanza, amicizia e consapevolezza delle comuni radici.