BANDITISMO, I SEGRETI DI UN REPORTER TELEVISIVO E INSULARITA’ IN COSTITUZIONE: AFFOLLATO INCONTRO A ROMA CON IL GREMIO DEI SARDI

nella foto da sinistra Giorgio Ariu, Michele Cossa, Stefania Masala, Antonio Maria Masia, Ivan Meloni

di ANTONIO MARIA MASIA

L’Incontro al Gremio dei Sardi di Roma, ha visto una sala ricolma di ospiti attenti e coinvolti su due eventi, da ritenere, come anticipato dal presidente del Gremio Masia nella sua introduzione e presentazione, molto importanti e significativi per la storia sociale, politica, economica  della nostra Isola e per un suo auspicabile ulteriore e consistente sviluppo.

Banditismo: il Banditismo dei sequestri di persona: una piaga criminale che a cavallo degli anni sessanta e settanta, ma anche dopo, ha prodotto danni incalcolabili alla Sardegna. Un problema che non va dimenticato, preso in esame con l’autore del bel libro Mario Guerrini, con l’editore Giorgio Ariu e con l’attrice Stefania Masala accolti con un caloroso e sentito applauso.

Insularità: una frattura fisica e naturale  fra l’Isola e il Continente che da sempre crea e produce disagi, costi e difficoltà per le persone e per le merci non solo in termini di trasporti. Ed allora l’inserimento in Costituzione del concetto può aiutare a risolvere problemi quali, trasporto, energia, fiscalità di vantaggio, maggiore autodeterminazione? Anche in questo caso è stata molto efficace e coinvolgente la presentazione del tema, con Mariotto Segni, attuale presidente onorario del Gremio, da parte dell’On. Michele Cossa, consigliere regionale e già sindaco di Sestu.

Immediata l’introduzione nel primo tema in scaletta con la lettura di qualità di alcune pagine del libro di Mario Guerrini, da parte della bella e bravissima  Stefania Masala, nel cuore degli amici e soci del Gremio, oggi presente fra un lavoro teatrale e l’altro.  Attrice, “tattaresa” cioè di Sassari, allieva e partner poi prediletta  del grande Giorgio Albertazzi accanto al quale ha recitato nel ruolo dell’imperatrice Plotina, moglie di Tiberio,  in “Memorie di Adriano” due anni fa al Teatro Ghione.

La lettura ha subito offerto una precisa idea sulla struttura del libro e sulla capacità di scrittura di Mario Guerrini.

Chi è Mario Guerrini?  Ora giovanotto di quasi 80 anni ben portati. E’ stato un grande  reporter, per lunghi anni radio-telecronista ed inviato speciale della RAI. Ha fatto parte del team di “Tutto il calcio minuto per minuto”, conduttore del GR1, passato in TV ha realizzato servizi e inchieste per le principali trasmissioni del TG2. Si è sempre occupato di attualità e di cronaca in particolare di Banditismo e sequestri di persona. Reporter quindi di fama e conosciutissimo, specie in Sardegna (è nato e vive a Cagliari, anche per il suo primo libro, per la verità anche abbastanza contrastato, “L’ Anonima Sequestri” del 1969.  Con “Tutto il calcio minuto per minuto” ha seguito in particolare  le gesta del Cagliari, all’epoca del grandissimo Gigi Riva e compagni. Un’epopea sportiva eccezionale e indimenticabile, che ha dato ai sardi ed alla Sardegna momenti di autentica gioia, sentimenti di riscatto sociale, e di “orgoglio”.

Ma, quella è stata purtroppo per i Sardi anche l’epoca più acuta dei sequestri di persona, a raffica, a scopo di estorsione. Da farci vergognare e inorridire! E sotto sotto, generalizzando, dappertutto, venivamo considerati banditi sequestratori. Un fama nera e terribile, naturalmente, messa così immeritata e ingiusta…ma tant’è!

Quasi 50 anni dopo il citato “L’Anonima Sequestri”, Mario ritorna, con il libro “Banditismo” sulla vicenda dei sequestri che l’aveva coinvolto con passione e competenza. Lo fa con pagine, ove ricorda, riannoda fili, memorie, contatti e confessioni. Si capisce che sul tema aveva qualche sassolino da togliersi, sottolinea Masia, delle cose allora non dette, che oggi invece affida alle pagine di un libro, che definire avvincente e godile è poco. Un testo che sa di romanzo verità, di racconto, di diario, di saggio, di analisi di un fenomeno di un periodo storico, e anche di autobiografia, non quella personale o familiare ma quella limitata alla professione di giornalista che inizia un percorso che cresce fra difficoltà, ostacoli e invidie, che deve alla sua caparbietà e capacità il successo professionale, al suo coraggio di indagatore e reporter di un tema scabroso e difficile che spesso lo ha esposto a contatti pericolosi e complicati per la sua stessa immunità.

Pagine che raccontano le esperienze vissute in prima persona di una stagione che segnò profondamente l’Isola. Adesso, negli anni della pensione, aggiunge nuovi capitoli con “Banditismo, i segreti di un reporter televisivo”, edito da Ariu, libro col quale prende anche posizione in maniera decisa nei confronti di alcuni dei protagonisti di quelle vicende. Dal processo all’Anonima al rapimento di Farouk Kassam, da Graziano Mesina ad Annino Mele a Matteo Boe, dal commissario Corrias al giudice Lombardini, nel libro riemergono nomi ed episodi che fanno parte di un passato che la Sardegna può lentamente relegare nel dimenticatoio, ma non potrà mai rimuovere del tutto.

Due caratteristiche secondo il presidente del Gremio rendono prezioso il libro di Mario Guerrini: la scrittura e la morale.

La scrittura è da giornalista, quindi rapida, efficace, piacevole, scorrevole e lineare: niente frasi lunghe ed elaborate ma frasi e concetti che vanno subito al dunque. Niente sovrastrutture e retorica.

La morale: c’è nel libro una precisa indicazione di giudizio fortemente negativo sul tema Banditismo/Sequestri, che peraltro, ripete il concetto già espresso in “L’Anonima Sequestri”. Giudizio, allora, non condiviso da alcuni importanti intellettuali e conoscitori del fenomeno, e quindi oggetto di critica. Mario Guerrini, nel libro, conferma, a distanza di tanti anni, il suo punto di vista e lo sottolinea con forza. E non manca un deciso chiaro apprezzamento umano e professionale sul giudice Lombardini, lo “sceriffo che aveva debellato la catena dei sequestri, suicida all’interno del suo ufficio al Tribunale di Cagliari.

Il breve intervento dell’editore ha sottolineato la validità e bontà della sua iniziativa con riferimento ad un testo che lo ha subito coinvolto e convinto per il tema e per il taglio di narrazione.    Giorgio Ariu, scrittore, giornalista, organizzatore e presentatore anche in radio e Televisione di eventi culturali, editore di alcuni periodici, molto conosciuti e diffusi: Il Cagliaritano, Sardegna in Tavola, Via Mare, è anche l’inventore e conduttore della ben nota e collaudata formula “L’Isola che c’è” portata da oltre 38 anni in tante città del Continente,  e dal 2009 in esclusiva a Roma insieme al Gremio  con il nome: “Isola che c’è –  Sardegna incontra Roma”. Manifestazione che ormai rappresenta uno degli appuntamenti più importanti dell’attività del sodalizio dei Sardi, perché nei tre giorni di fiera a fine settembre di ogni anno, in una piazza o in un mercato, insieme ad importanti espositori di prodotti enogastronomici sardi vanno in scena eventi culturali letterari, di conferenza e di spettacolo di elevata qualità e ottima partecipazione.

A conclusione del primo evento in scaletta ha parlato, da par suo, l’autore, Mario Guerrini,  che ancora conserva intatta la capacità e qualità per intrattenere il pubblico, che lo ha applaudito a lungo, mentre rievocava e ricordava i vari personaggi, banditi compresi, da lui incontrati e alcuni episodi. Un’ autentica emozione, una riesplosa passione per l’antico “mestiere” di reporter, un’urgenza di giudizio di pubblica condanna nei confronti di un atto di criminalità che ha devastato per un certo tempo la Sardegna e che non doveva e non deve essere giustificato e paludato da valutazioni improprie come quella che alcuni, una parte dell’opinione pubblica, hanno voluto presentare come una reazione alle ingiustizie sociali, da parte di chi, camuffandosi da “balente, voleva dare l’idea di riscattare la propria condizione di povertà ed emarginazione. Tutti i giustificazionismi di siffatto tipo, come quelli anche, di moda ai giorni d’oggi, per le brigate rosse, o mafia, o altre forme criminali non possono non devono avere alcuna modo di esistere, ci ammonisce Mario Guerrini. Nessun alibi, nessun giustificazionismo letterario o artistico o sociale! Significati e morale rintracciabili in maniera evidente nelle ultime pagine lette da Stefania Masala.

Sul secondo tema “INSULARITA’ in Costituzione”, il presidente introduce dando la parola all’On. Michele Cossa, con un premessa: Il Gremio e i Circoli Sardi rappresentati dalla FASI sostengono questa iniziativa, che non è di un solo partito in Sardegna   ma trasversale, condotta da un Comitato promotore di cui fanno parte tanti partiti. Il tema ci riguarda tutti e tutti saremo invitati a dare a breve il nostro apporto, la nostra firma al referendum che si sta organizzando.

Michele Cossa nel corso della sua appassionata presentazione evidenzia bene la necessità e l’urgenza per la Sardegna a che i gravi disagi economici e sociali dovuti all’insularità, a cui non si è posto rimedio in tanti decenni, abbiano finalmente una risposta definitiva e trasparente in una assunzione di responsabilità e di gravame da parte dell’intera collettività nazionale. E la strada per ottenere questa risposta è l’accoglimento nella Costituzione Italiana del concetto dell’Insularità, insiste Cossa, perché questo consentirà ai Sardi e all’Isola di presentare con pari dignità e “potere” i problemi, da risolvere, che oggi limitano uno sviluppo vero e durevole della Sardegna al pari della altre regioni. Non chiediamo semplicemente fondi, dice Cossa, ma che si riconosca a livello nazionale ed europea il disagio e le difficoltà dell’Isola, per affrontare e adeguatamente risolvere il problema. Chiedere il riconoscimento costituzionale del principio di insularità significa dunque dire basta all’assistenzialismo e affermare che i sardi sono in grado di farcela da soli, purché vengano messi, in condizioni di “indipendenza economica”, cioè nelle stesse condizioni degli altri italiani, principalmente sul piano della continuità territoriale e di tutti quegli svantaggi strutturali che penalizzano così pesantemente le isole rispetto agli altri territori italiani.

Da questo incontro al Gremio,  conclude Cossa, parte la “rivendicazione” sul Continente dell’iniziativa. Il 7 aprile inizierà una raccolta di firme a sostegno. Si auspica che sardi e non sardi  accordino con la loro firma la fiducia e la speranza sull’esito positivo dell’intrapresa. Dipende innanzitutto da noi sardi appropriarci e valorizzare i nostri diritti, tirare fuori il meglio della nostra storia, tradizione e cultura, così come ha fatto Clara Podda, fra gli ospiti presenti, la campionessa paraolimpica tennistavolista che con la forza della volontà e dell’ottimismo ha superato le sue difficoltà fisiche dovute a grave incidente.

A quel punto un lungo applauso dedicato anche a Clara ha posto fine all’evento, concluso in sala affreschi con brindisi e buffet in sardo per  un caldo augurio per la Pasqua in arrivo.

Molti i libri che Mario Guerrini ha pazientemente firmato ai presenti che hanno scelto di acquisirlo e tante le promesse di sottoscrizione del referendum raccolte da Michele Cossa, naturalmente  tantissimi i complimenti per Stefania Masala  e Clara Podda.

Bello così! Un ottimo e riuscito incontro al Gremio, in attesa del prossimo:  Il 28 aprile, al Gremio per  Sa Die De Sa Sardigna, con i Tenores di Neoneli, Orlando ed Eliseo Mascia alle launeddas e altri strumenti, nel concerto in ottave sarde cantate sulla vita e le opere di Antonio Gramsci,  in collaborazione con la Casa Museo Gramsci di Ghilarza.

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