di Gianni Vacca
Due grandi opere: “Graffi e carezze dell’anima” pubblicata nel 2013 e la recentissima “A piedi tra le nuvole” che fa suo alla terza edizione del premio Internazionale Michelangelo Buonarroti tenutosi a Seravezza in Toscana qualche settimana fa il prestigioso riconoscimento del “Diploma d’Onore con Menzione d’Encomio per la sezione Poesia Edita”. Due preziosissimi scrigni, due grandi raccolte poetiche ognuna delle quali custodisce gelosamente al suo interno una settantina di testi. L’autrice è Luisa Foddai di professione educatrice di comunità infantile, sposata e madre di due figli. Il battesimo ufficiale, prima assoluta, di “A piedi tra le nuvole” si è avuta a fine ottobre a Guspini dove alla presenza delle autorità istituzionali Giuseppe De Fanti e Francesca Tuveri rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del comune di Guspini e di un numeroso e partecipe pubblico, la scrittrice accompagnata e immersa nelle magiche atmosfere create dalla pianista Anna Maria Dessì e dalla armoniosa voce soprano della giovanissima Maria Grazia Piccardi, ha presentato la sua ultima raccolta poetica.
“La poesia è un atto d’amore indirizzata al mondo” “La poesia è un atto di pace” affermavano Charlie Chaplin e Pablo Neruda due grandissimi personaggi del ‘900 in due famose citazioni. Luisa è proprio così? «Sicuramente – ammette la scrittrice – la poesia oltre alla fondamentale importanza nel panorama letterario come espressione artistica, riveste anche una importante funzione sociale fatta di aggregazione, coesione, scambio e confronto che alimenta la vivacità intellettuale di una società. La poesia può come azione di denuncia sociale farsi portavoce al male del mondo con le sue ingiustizie, così come mi piace riconoscere alla poesia anche la funzione del recupero memoriale di chi ha arricchito la nostra vita, il nostro mondo e la nostra cultura».
Una consuetudine, non più un’eccezione: tantissimi i premi e i riconoscimenti ottenuti per le tue opere. Quale ti ha dato maggiori soddisfazioni? «Sinceramente mai avrei immaginato di ottenere così tanti prestigiosi premi e riconoscimenti. Indimenticabile e di grande gratificazione il 1° posto al Concorso Letterario World Poetry Day dell’Accademia Internazionale Francesco Petrarca dove sono stata premiata per un testo dedicato a Pier Paolo Pasolini figura eccezionale e autentico poeta del nostro tempo. Così come i riconoscimenti ottenuti al Campidoglio di Roma, al circolo Filologico di Milano, quello del Teatro di Corte di Villa Reale a Monza, il premio Salvatore Quasimodo a Tivoli e quello di Rocca Imperiale in Calabria. Ciascuno di essi ha il potere di darmi gioie e soddisfazioni e, in alcuni casi, anche il valore aggiunto dell’opportunità della pubblicazione gratuita di entrambi i miei due libri con la Casa Editrice Montedit che organizza come Club degli Autori concorsi letterari.»
Quando e come è nata la passione per la poesia? «Credo che la poesia sia nata praticamente con me. La scelta invece di darle ascolto e con essa spietatamente confrontarmi senza più conflitti, timori o esitazioni, è arrivata più tardi. Solo qualche decennio fa, in una fase della mia vita particolare più difficile e sicuramente più complicata. E così ho cominciato a mettere nero su bianco tutto ciò che per troppo tempo era rimasto inascoltato e vestendolo del linguaggio poetico fatto di simbolismi, metafore e trasfigurazioni ho composto i miei primi versi. Senza obbedire a nessuna ricerca ne stilistica ne metrica».
Luisa in una intervista di qualche anno fa hai definito il poeta un folle e un visionario. Perché? «Ritengo che il poeta sia un folle e un visionario perché possiede uno sguardo sul mondo “trasfigurato e trasfigurante” capace di andare oltre l’oggettiva apparenza lasciandosi guidare e penetrare da quelle intuizioni, suggestioni e visioni profetiche che sono proprie del potere della poesia. La follia sta poi nell’accettare quell’ambivalente potere della “dolce condanna” alla quale la poesia inchioda l’occhio del poeta».
Quali per te i valori più importanti? «Il rispetto per ogni condizione umana e per ogni forma di vita, compresa quella animale e vegetale. La giustizia sociale, la solidarietà, la pace, l’amicizia, l’amore, la libertà di espressione e il valore della diversità! Questi i valori più importanti espressi in ordine casuale e non di priorità che permeano la mia vita e attorno ai quali cerco di far ruotare la mia esistenza».
L’autrice. Luisa Foddai è nata ad Arbus il 16 maggio del 1962, sposata madre di due figli, da una trentina d’anni resiede a Guspini. Educatrice di Comunità Infantili da qualche anno collabora attivamente con l’Associazione Culturale “LiberaMente noi…insieme per Crescere” della quale è presidente. Nel maggio 2013 ha pubblicato “Graffi e carezze dell’anima” nel luglio 2017 “A piedi tra le nuvole”entrambi per la Casa Editrice Montedit. Più volte premiata e inserita con sue poesie in alcune antologie di Concorsi Letterari patrocinati dal Club degli autori. Tra le sue composizioni più belle, conosciute e apprezzate da pubblico e critica da ricordare: “Soffio di cielo”, “Sogno” e “ Ballata triste dell’amor rubato”. Oltre 200 i testi finora pubblicati. Ama tantissimo la musica classica e viaggiare.
Complimenti a Luisa ci siamo conosciute a Melegnano alle premiazioni della Montedit cari saluti