"BOCHETEATRO" IN TOURNEE' IN EMILIA ROMAGNA: IL 21 A FIORENZUOLA, IL 22 A CASTEL SAN GIOVANNI

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo


di Giovanni Carroni

Il 21, 22 settembre saremo a Fiorenzuola e Castel S. Giovanni , ospiti delle Amministrazioni Comunali ,

che avevano visto la replica del nostro spettacolo “Alla mia salute ci penso anch’io” 

 BOCHETEATRO

“Alla mia salute ci penso anch’io…”

di Gianni Salis e Giovanni Carroni

con

GIOVANNI CARRONI                           

MONICA FARINA

GAVINA PORCU                     

ANTONIO CUALBU

Luci: G. Luca Usala                 

Fonico: CristianOrsini

 

Non è più una novità il fatto  che molte aziende italiane , pubbliche e private , si affidino al teatro, per potenziare e arricchire  l’insegnamento durante i corsi di aggiornamento rivolti ai loro dipendenti o per comunicare con i cittadini.

Il teatro dunque come momento di riflessione, di conoscenza , di incontro, di confronto. Il teatro per cogliere quelle potenzialità straordinarie che esso ha nel trasmettere i saperi e che sono dati dalla vita dei personaggi volta per volta messi sulla scena nella finzione.

Lo spettacolo racconta di Giovanni Letranca, uomo pignolo, preciso, appunto dal nuorese, letrancosu. Serenamente sposato con Gavina, moglie barbaricina forte e premurosa e padre di tre figlie ormai grandi , che in scena sono solo citate senza mai vedersi.

L’interno è quello della classica famiglia nuorese e italiana. La lingua sarda, ogni tanto intercalata all’italiano, ci riporta a Nuoro, tuttavia la quotidianità è quella tipica della famiglia nazionale, alle prese con la struttura ospedaliera della propria città, della propria ASL.

Giovanni deve affrontare un semplice esame radiologico di routine, che prevede subito dopo un piccolo intervento per un trattamento endoscopico di flebo resezione con angioplastica per la  ricanalizzazione.  Per Giovanni, e anche per tutti coloro che non sono medici, è lingua totalmente sconosciuta. Ma il Nostro non si dà per vinto e oltre che prepararsi in maniera maniacale alla sua degenza in Day Hospital ( odiato termine inglese  di cui non conosce bene il significato) controbatte punto per punto a infermieri e medici, esigendo da tutti la massima chiarezza e precisione. Giovanni anche se ancora non ha letto le Linee Guida del Ministero della Salute, pare conoscerle già perfettamente, tanto da spiazzare gli interlocutori.

Le Linee Guida diventano battute dei personaggi, la burocrazia si trasforma in testo teatrale, in spettacolo prima  ironico e poi  comico. Una comicità che affonda nel filone barba ricino: rude, franca, secca.  Nasce nel modo in cui certe cose serie, ad un tratto, perdono la serietà e le cose che non lo sono diventano serie. Naturalmente una comicità simile non è sempre tonda, spensierata, genera anche un’allegria aspra, un’allegria crudele. Un umano dissidio tra sostanza e apparenze, tra propositi e conseguenze, tra determinazioni logiche e spontaneità di reazione sentimentale.

 

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