di Cristoforo Puddu
La scoperta in Goceano della rara specie del gambero Austropotamobius pallipes (Lereboullet, 1858), appartenente alla famiglia degli Astacidae, è un importante segnale sulle condizioni ottimali di torrenti e rii dell’area interna isolana. Secondo l’entusiastico professor Lorenzo Chessa, della Facoltà di Agraria di Sassari, “questo gambero è un formidabile indicatore dello stato di salute dell’ambiente in cui vive”. L’eccezionale individuazione, verificatasi durante un’escursione supportata dal Corpo Forestale e rilevato in corsi d’acqua in territorio costerinu, è il risultato di un’attività di studio che ha impegnato ricercatori del Dipartimento di Protezione delle Piante della Facoltà di Agraria dell’Università turritana e del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica dell’Università di Firenze. Il gambero di fiume, predilige acque fresche ben ossigenate con temperature tra i 15 °C e non superiori ai 23 °C, raggiunge mediamente una lunghezza di 12 cm e un peso di 90 g circa. Rilevante diffusione in 18 Paesi europei, dove è tutelato come “specie da proteggere” dalla Convenzione di Berna, da leggi nazionali e regionali che ne riconoscono le particolari misure di conservazione in habitat privi d’inquinamento. Il gambero di fiume, essendo specie di abitudini notturne e crepuscolari, risulta di difficile individuazione e durante il giorno trascorre il tempo nascosto in prossimità delle rive.