di Paolo Cerno
La prestigiosa Polifonica Karalitana, dall’antico nome della capitale sarda, si è sottoposta ad un vero e proprio tour de force canoro in quel di Udine dal 7 al 9 Dicembre; si è infatti esibita in ben quattro posti diversi nel breve spazio di tre giorni. Quando però a chiamarti per ascoltarti ed applaudirti sono degli amici, compaesani e non, del continente, non c’è sforzo, seppur oneroso, che non sia ben accetto ed al meglio onorato. Inverando il motto del ns. Circolo “Forza Paris” si sono uniti in sinergico sforzo operativo i Sardi del “Montanaru”, Il Circolo culturale ricreativo S.Osvaldo, Gli Amici di Don De Roja della Fondazione Casa dell’Immacolata, per ospitare i bravissimi cantori della Cappella arcivescovile della Cattedrale di Cagliari. Non è mancato il generoso sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, da sempre vicino al Montanaru e della Provincia di Udine.
La Polifonica, ben nota a quasi tutti i Circoli della FASI, fondata e diretta da trentotto anni dal M°Mons. Gianfranco Deiosso; dopo una breve e non prevista esibizione proprio nel giorno dell’arrivo, innanzi al Sindaco udinese e ad alcuni membri della Giunta, si è esibita in un Concerto di brani Sacri e profani della tradizione sarda il successivo giorno 7 all’Auditorium “Menossi” di San Osvaldo di Udine, con la consueta bravura sottolineata dagli applausi calorosi del numeroso uditorio.
Nella Cattedrale di Udine alle 19 della sera del 8, per la festa dell’Immacolata, alla presenza dell’Arcivescovo Mazzoccato, del Capitolo Metropolitano, di numerosi Soci del “Montanaru” col Presidente Sanna e diverse delle 500 famiglie di sardi residenti in Udine, la Corale sarda ha magistralmente accompagnato la Sacra liturgia con la Missa brevis di Charles Gounod. Anche se in chiesa non si dovrebbe applaudire, non si sono lesinate manifestazioni d’approvazione specie quando l’attivissimo socio prof. Carmelo Spiga, presidente del Consiglio comunale cittadino, portando i saluti del Sindaco e della Corale isolana all’Arcivescovo che festeggiava, proprio il giorno dell’Immacolata di 17 anni or sono, la nomina alla dignità Vescovile, ha offerto due icone riproducenti la Madonna di Bonaria, la più venerata della Sardegna, una donata a Mons. Nobile, titolare della Cattedrale, l’altra all’Arcivescovo, leggermente infortunato, auspicando una pronta guarigione, poiché i Sardi sanno per antichissima esperienza, quanto preziosi ed indispensabili siano greggi e pastori in buona salute. Senza quasi il tempo per un breve pausa ristoratrice, ci trasferiamo nella vicina chiesa di San Pietro, messa a disposizione per la sua acustica impeccabile, ove i nostri generosi ed infaticabili Karalitani, pur se alcuni hanno dovuto arrendersi alla crudezza del tempo friulano, si sono superati in bravura canora deliziandoci fin oltre le 23 con i canti più noti della tradizione isolana, ma non solo sarda, anche latina, spagnola e del mondo germanico sia profana che religiosa. Un memorabile Concerto dell’Immacolata che resterà negli annali.
Al concerto hanno presenziato, portando i saluti di rito, Mons. Nobile padrone di casa, il Sindaco di Udine Honsell, l’Assessore alla Cultura della Provincia Govetto, il Consigliere Reg.le Cargnelutti oltre al Direttore della Casa dell’Immacolata don Arduini e del Presidente dell’Ass.ne Amici di don De RojaCortolezzis. Da tutti parole d’augurio, di benvenuto e scambio di doni. Sabato 9 a chiusura della faticosa ma sicuramente riuscita trasferta nel cuore del Friuli, la Polifonica si ritrova rilassata nel calore da famiglia del Circolo Montanaru. Approfittiamo, presentato dall’instancabile Domenico Mannoni, per chiedere al M° Mons. Deiosso alcune sue impressioni sul Friuli: “Bello, pulito e ricco d’arte.”
E’ la prima volta che siete in Friuli? “No, siamo già venuti a Gorizia nel post terremoto del 1976, e abbiamo anche sentito una “scossa”.
Cosa le sembra il nostro Duomo? “Ricco e pieno di storia accumulata nei secoli”.
Conosce il Canto Patriarchino? E cosa le è sembrata la lettura”Cantillata” in lingua friulana del Vangelo dell’Annunciazione? “La lettura del Santo Vangelo in Friulano mi ha veramente commosso. Noi Sardi ancora non siamo riusciti ad ottenere e praticare, pur nel rispetto delle due o quattro, a seconda dei punti di vista, diversità linguistiche isolane, una Limba comuna. Della vastissima tradizione del canto aquileiese/Patriarchino sono del tutto digiuno. Mi è stato ieri regalato un testo straordinario degli spartiti del vostro Albino Perosa, anche lui sacerdote, insegnante, musicista, compositore, maestro di cappella e organista, un mio fratello d’anima insomma, come altri musicisti e sacerdoti friulani. Uno scrittore sardo riportando un proverbio spagnolo: “Pocos,locosy mal unidos ” lo ha applicato ai suoi conterranei, è d’accordo? “Purtroppo lo ha centrato”.
Dal suo punto di vista, come sacerdote esperto d’uomini e di musica, cosa possiamo aspettarci pel domani? “Mala tempora currunt? Tempora bona venient!”
La traduzione è superflua e il saggio buon maestro, dallo sguardo curioso e mite, viene ripreso dai preliminari confusi del coro da disporre per l’imminenza del nostro atteso concerto “Aspettando Natale”. Concerto che, sulla falsariga dei precedenti, si è sviluppato in un crescendo di consensi sottolineato da sinceri e calorosi applausi. Anche in questo non sono mancate le sorprese: una su tutte la presenza in sala dell’anziano insegnante di pianoforte al conservatorio cagliaritano, del M° Deiosso, il friulano maestro Contardo. Sono fioriti gli aneddoti coloriti ancora venati d’ironia, uniti alle note di commosso affetto che ha contagiato anche il nostro Presidente Paolo Sanna che ha preso la parola per ringraziare il coro, il maestro e tutti quelli che si sono dati da fare per la buona riuscita di questo straordinario “tour de force” dedicato alla coinvolgente musica dell’anima sarda. Sempre con i buoni uffici del prof. Spiga, la figlia Francesca di un altro musicista friulano, il maestro Piero Pezzè, ha regalato al maestro Deiosso, un volume con solo una parte dei numerosi spartiti composti dal padre. Anche l’antico insegnante di Gianfranco gli ha regalato un “compact disc”con inciso un Credo a Quattro voci ricco d’un organico d’oltre cento coristi e trenta voci bianche: consiglia un buon cordiale prima dell’ascolto, Sic! Donato al maestro anche il Guidoncino del Montanaru a ricordo dell’evento e Spille col “Logo Sardo/Friulano” per i coristi e, per tutti i numerosissimi soci e non, attirati dal concerto, al piano superiore il consueto gratificante, saporito buffet di prodotti sardi onorato fino all’ultima briciola di croccante carasau.
un immenso grazie per tutto ciò che avete fatto per noi, possiamo dire non è stato un viaggio di andata , è stato un rientro a casa grazie alle vostre manifestazioni d’affetto e la squisita ospitalità, ci siamo sentiti in famiglia , tutto merito vostro, ancora un grande grazie
È stato un momento emozionante, per la prima volta anch’io ne ho fatto parte grazie di avermi invitato Tina con affetto