di Francesca d’Elia
Dall’inizio del 1900 l’Ichnusa è la più famosa birra che disseta i sardi. L’etichetta che raffigura i quattro mori, la bandiera sarda è il segno distintivo. Facilmente riconoscibile per chi la cerca nei frigo dei bar.
Si desidera così assaporare quel gusto unico proveniente proprio dall’isola. Quel gusto che ad ogni sorso ci fa viaggiare spostando la nostra immaginazione direttamente sulle spiagge sarde durante l’estate, o perché no nei pressi del Gennargentu. L’Ichnusa è uno dei prodotti d’eccellenza tipico dell’isola. Prodotto nel quale non si trovano solo le sorgenti sarde e i luppoli locali, ma anche le tradizioni, la dedizione e la passione dei cuori sardi. Esportata in Italia e nel mondo continua a far sognare chi la beve, poiché una volta stappata si distingue il sapore inconfondibile. Amsicora Capra apre il primo stabilimento a Cagliari, e da allora il lavoro sulla birra sarda non è mai cessato. Ed è ad Amsicora Capra che si pensa di dedicare una targa in Sardegna. Una targa per ricordare uno degli imprenditori che ha svoltato le sorti dell’isola. L’evoluzione della produzione ha poi ritrovato un nuovo stabilimento ad Assemini. È in quel momento che l’Ichnusa ha avuto un boom di vendite. Tale successo ha incuriosito la nota casa Heineken che ha poi acquistato l’azienda negli anni ‘80. Ciò che spicca all’occhio è il suo particolarissimo nome: Ichnusa. In greco significa “impronta” e che pare sia il primo nome che venne affibbiato alla nostra Sardegna, ricca di misteri e magia. Difatti è la leggenda delle divinità che camminando sul mondo lasciarono la loro impronta sull’isola.
Così, in virtù della storia della nascita dell’isola, che è stato scelto quello che sembra essere il nome di origine dell’isola per battezzare la prima birra sarda nel 1912. E’ sintomatico questo elemento, poiché evidenzia maggiormente il senso di appartenenza dei sardi, legati e innamorati del prodotto locale più amato al mondo. La nostra amata birra dei quattro mori ha quindi ormai compiuto più di cent’anni. Anni durante i quali si è sempre migliorata creando più di una varietà di Ichnusa presente sul mercato. Ma ciò che più colpisce è l’amore con la quale questa birra viene creata e ancor di più gustata non solo dai sardi ma dagli italiani. Nell’Ichnusa è sempre più riconosciuta la maestria dal punto di vista del mondo della birra.
Nel 2012 per festeggiare il centenario dell’Ichnusa lo stabilimento ha deciso di rilanciare le vecchie etichette con la quale la birra sarda è cresciuta e si è evoluta. Si è creato quindi un vero e proprio movimento fra i collezionisti. E’ cosa nota che in estate la vacanze in Sardegna, nell’immaginario collettivo, ha con sé l’Ichnusa. La bionda compagna di viaggio di ogni turista e soprattutto di ogni sardo. Non a caso… Anima Sarda
L’ho assaggiata…è buonissima!!!!!! ho scoperto che la vendono anche a Brescia!
ormai si trova in molte città! Io la trovo a Roma.
Gia nel lontano estate 1975 ne ho fatto una pubblicità gratuita nel mio libro di fotografie : una Ichnusa bevuta sul porto ad Alghero. (Vedi il mio album “Photographies de Sardaigne”, EdizionI Della Torre, Cagliari, 1977!)
Alla sua salute!
Claude SCHMITT