dal sito www.fasi-italia.it a cura di Paolo Pulina
A Padova, venerdì 10 novembre 2017, alle ore 17,00, il Circolo Culturale Sardo “Eleonora d’Arborea”, presso la sede sociale (Via delle Piazze 22), in collaborazione con l’associazione “Caffè letterario del Pedrocchi”, grazie alla disponibilità della socia Rita Ennas, organizza un pomeriggio di lettura delle opere del poeta algherese Antonio Canu.
Saluti di: Caterina Virdis (presidente del Circolo Culturale Sardo “Eleonora d’Arborea”) e di Gianfranco Cappellina (presidente del “Caffè letterario del Pedrocchi”).
Alla presenza del poeta algherese, Rita Ennas farà una presentazione della sua produzione e leggerà, insiema a Enrico Martino, i suoi versi.
Antonio Canu è forse il massimo poeta algherese dei nostri tempi e certamente fra più conosciuti oltre i confini dell’Isola. Nato a Ozieri, sardofono fino ai dieci anni, ha imparato il catalano algherese spontaneamente, a causa del trasferimento della sua famiglia nella città della costa, ma lo ha perfezionato frequentando l’Escola de Alguerés “Pasqual Scanu”. Le sue opere, date alle stampe in Italia tra il 1995 e il 2014, sono state pubblicate dall’editore barcellonese Fasolcat nel 2008 e nel 2009. Il percorso della sua vita gli ha permesso di essere più che bilingue, pertanto scrive poesie in logudorese, algherese e italiano.
Il suo mondo poetico si basa sull’evocazione dei suoi pensieri e delle sue sensazioni facendo spesso ricorso alla rappresentazione di elementi o scenari naturalistici, in un linguaggio sobrio, essenziale ma non privo di raffinate metafore e di una composta eleganza. L’interesse di alcuni suoi testi dal punto di vista linguistico li ha fatti includere nei dossiers didattici del Departament d’Ensenyament de la Generalitat de Catalunya.
Oltre a numerosi riconoscimenti raccolti in Catalogna, Canu ha ricevuto importanti attestazioni in Italia, fra le quali occorre nominare almeno il prestigioso Premio Mondello (2001) , il premio per la letteratura al Festival dei due mondi di Spoleto (2014) e ultimamente il Premio Ozieri (2016).