di Roberto Lai
TREASURES FROM THE SEA “Sea Silk shellfish purple Dye in Antiquity” edit by Hedvig Landenius Enegren e Francesco Meo
Sant’Antioco è quarta isola d’Italia, si trova nel sud ovest della Sardegna, terra ricca di storia, usi costumi e tradizioni che si tramandano da generazioni. Una di esse, riguarda proprio la lavorazione del Bisso marino.
Nel 1923-1924, nella scuola aperta dal maestro Italo Diana, venivano cardati, filati, tinti ed infine tessuti al telaio cotoni, lane e lini. Oltre a queste materie tradizionali, le allieve della scuola hanno avuto modo di imparare anche la lavorazione del Bisso, materiale ottenuto dalla pesca della Pinna Nobilis e comprato dal maestro Italo Diana al prezzo di un soldo a ciuffo.
Una di esse era la Signora Efisia Murroni la quale, frequentando la scuola dall’età di 15 anni divenne ben presto un’esperta artigiana dell’arte della lavorazione del Bisso, materiale che brilla al sole come oro e si sfuma cangiando in infinite tonalità che oggi trova tanto interesse da parte di moti studiosi per la sua rarità e particolarità. Dagli anni 90 e sino alla morte, avvenuta nel 2013, Efisia Murroni tramanda alle sorelle Assuntina e Giuseppina Pes – già esperte di tessitura tradizionale – tutti i segreti di questa antichissima arte. “La nostra esperienza di tessitura tradizionale inizia quando Assuntina, sorella maggiore, dopo aver frequentato corsi regionali svoltisi presso il Centro Pilota I.S.O.L.A. a Sant’Antioco, si appassiona a questa antica arte, all’età di 18 anni costituisce insieme ad altre giovani una cooperativa di tessitrici. Poco dopo anche Giuseppina, sorella minore, dopo aver appreso tutti gli insegnamenti e raggiunta la maggiore età, entra a far parte della cooperativa stessa; denominata Sant’Antioco Martire in onore del Santo Patrono della Sardegna. La chiusura della Cooperativa la cui storia è lunga quasi 25 anni, non ha però fermato la voglia di portare avanti una così antica tradizione, cercando di tramandare con tanto orgoglio e sacrificio gli insegnamenti ricevuti. La raccolta del Bisso è oggi vietata, perchè il mollusco che lo produce è in via di estinzione e pertanto protetto dall’Unione Europea dal 1992. Nel workshop di Lecce il materiale a disposizione, donato dalla maestra Efisia alle sorelle Pes, ha permesso la dimostrazione del procedimento di lavorazione del Bisso: la pulitura, pettinatura e filatura sino alla messa in opera di tessitura su telaio sardo del quale è stata inoltre presentata una miniatura con orditura e tessitura di Bisso marino. Il processo di lavorazione che ci è stato insegnato è molto simile a quello utilizzato e descritto negli anni trenta dalla tarantina Rita Del Bene nel Procedimento di fabbricazione di tessuti mediante l’utilizzazione dei filamenti fibrosi della ” Pinna Nobilis”.
Il Bisso grezzo si presenta sotto forma di una massa composta da filamenti misti e ingarbugliati con alghe, conchiglie, pietruzze e tanta sabbia.
La prima pulitura richiede molta delicatezza e viene fatta in acqua di mare perchè il movimento delle onde aiuta a districare più facilmente le fibre delle impurità salvagurdandole dalla loro rottura. Dopo questa operazione si passa a un secondo lavaggio che richiede molto tempo e pazienza, fatto in acqua dolce per eliminare la salinità dell’acqua marina; con questo lavoro vengono eliminate manualmente e con estrema delicatezza le impurità rimaste. Dopo la filatura il Bisso marino è pronto per essere tessuto. Per ottenere il bel colore dorato il Bisso già pulito deve essere messo per 24/36 ore nel succo di limone; una volta pronto, verrà nuovamente lavato, asciugato e pettinato seguendo gli stessi procedimenti sopra descritti. Al fine di perdere una quantità minore di questo raro e prezioso materiale, noi preferiamo eseguire questa operazione dopo la filatura. Saremo sempre grate al maestro Italo Diana per aver tramandato questa antichissimo procedimento che altrimenti sarebbe andato perduto, e agli insegnamenti ricevuti dalla nostra maestra Efisia Murroni”.
Oramai la strada del bisso si sta allungando alla conoscenza di tanta gente.E giusto che anche le sorelle Pes vengano riconosciute come lavoratrici del bisso..
Bene, onore al merito…
Bravissime fatti non chiacchere ne preghiere loro LAVORANO
Bravissime e serie artigiane . Meritato elogio .
E’ ora che anche loro abbino il loro dovuto elogio non solo alla maga Circe
La signorilita’ e l’umiltà rende le sorelle Pes delle grandi artiste in tutti i sensi
Brave laboriose e umili donne … le sorelle Pes
Sì scoprono tanti raggiri e prese in giro.Ben felice di sapere che il sapere non è proprietà unica di un personaggio dell’isola.Con le sorelle Pes abbiamo la testimonianza che questo segreto antico può essere di tante persone. Brave complimenti ancora.
Finalmente un articolo pulito, senza mistificazione, santonerie varie che stanno solo danneggiando Sant’Antioco.
Bravissime artigiane .
Fatti, non parole al vento!
Le antiche arti per non perdersi hanno bisogno di essere tramandate. Chi ama la propria terra, divulga ai giovani la bellezza, la ricchezza , i valori e l’amore per gli antichi mestieri che i nostri avi svolgevano con tanta fatica e dignità. Grazie alla nostra maestra EFISIA MURRONI per gli insegnamenti ricevuti che a suo tempo apprese nella scuola del maestro ITALO DIANA e che noi abbiamo trasmesso ad altri 8 giovani nel corso regionale svoltisi nel 2006. Ringraziamo la ricercatrice FELICITAS MEDER , FRANCESCO MEO , HEDVIG LANDENIUS ENEGREN per il lavoro svolto, ROBERTO LAI e MASSIMILIANO PERLATO per la divulgazione.
Grazie a voi per quanto ci avete insegnato!!!
Le mie maestre di tessitura ❤ sempre nel cuore
Bisso verità
NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE LA BRAVURA DELLE SORELLE Pes
Brave Ragazze. Avete lavorato con tanta umiltà e silenziosa devozione, perché non avete bisogno di falsa pubblicità. Continuate così. La verità sul BISSO è vicino. Io vi ho conosciuto e vi conosco. Dai, ancora un po’ di tempo e la verità finalmente verrà a galla. Buon lavoro ragazze!
Oramai la strada del bisso si sta allungando alla conoscenza di tanta gente.E giusto che anche le sorelle Pes vengano riconosciute come lavoratrici del bisso..
Ringrazio il nostro grande Roberto il nostro grande Figlio della Sardegna nel ridarmi queste conoscenze ormai scomparse nei ricordi di un piccolo sardo come mè
Perché i media continuano a raccontare che la Signora Vigo è l’unica persona val mondo a saper tessere il bisso? Perché non si da voce alla verità? Perché l’amministrazione Comunale di Sant’Antioco, la Regione gli Enti preposti non realizzano a Sant’Antioco una realtà congiunta su questa materia così importante. Non vedo iniziative intelligenti che peccato!!!!