di Tonino Oppes
Il recital di Daniele Monachella, tratto dal memoriale di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano”, ha concluso a Pozzomaggiore il festival del romanzo storico, che ha visto confrontarsi, in sei paesi del Meilogu, alcuni dei principali autori nazionali.
Uno spettacolo bellissimo, lungamente applaudito, quello messo in scena dall’attore e doppiatore sassarese, con Andrea Congia alla chitarra classica e Jonathan Della Marianna alle launeddas. Tutto è incentrato sulla prima Guerra Mondiale con i Dimonios protagonisti degli eventi nella trincea dove, tra paure e speranze, al grido di Forza Paris, si affermano sentimenti forti come solidarietà e fratellanza.
Nel vecchio cinema parrocchiale, trasformato in teatro, grazie a un accurato restauro, risuonano forti le parole dell’autore che si rivolta moralmente alla guerra mentre i suoni della chitarra, delle launeddas e dei tamburi, notoriamente strumenti del folklore, intrecciano la narrazione.
Monachella, che ha anche curato un audio-libro, dà voce a tutti i protagonisti di Un anno sull’Altipiano, definito il più attento e prezioso libro sulla storia della Grande Guerra.
I flash si susseguono, prendono corpo i timori e i desideri di quei poveri ragazzi sottratti al lavoro nei campi e mandati a combattere contro un nemico di cui mai avevano sentito parlare. Si contano i morti sul fango delle trincee e si curano ferite mai rimarginate.
“Il nostro lavoro, dice Monachella, presentando il recital, che dura un’ora, ma si consuma in un attimo, nasce da una esigenza di tramandare il messaggio morale contenuto nel libro oltre che dal desiderio di onorare la memoria del popolo sardo che, con migliaia di vite umane, ha pagato l’immane prezzo della Grande guerra durata tre lunghi anni.”
Un recital – quello proposto a Pozzomaggiore e voluto dall’Associazione Isperas, guidata da Angelo Deriu – da portare in tutte le piazze dell’isola per custodire l’alto valore della memoria e sfogliare, insieme al pubblico, una dolorosa pagina di storia. Per non dimenticare.