LA MOSTRA DEL PITTORE GAETANO BRUNDU AD ARDAULI, INNOVATORE DELL’ARTE IN SARDEGNA CON OPERE DAL 1957 AL 2000


di Silva Marras

Ad Ardauli con il patrocinio del comune, è arrivata l’Arte con la A maiuscola. È stata una sorpresa vedere le opere di Gaetano Brundu non solo appese nella biblioteca del paese dal 7 al 13 ottobre, ma anche raccontate mirabilmente dalla storica dell’arte Francesca Angela Zaru.

La curatrice ha messo in luce la poetica del pittore, conosciuto personalmente durante il periodo dell’università, motivando la scelta e l’importanza di questa mostra nelle righe di presentazione che riportiamo di seguito.

«Che sorpresa la mostra delle opere di  Gaetano Brundu (1936-2015), in un piccolo paese come Ardauli.

Eppure non dovrebbe sorprenderci più di tanto se ricordiamo che Brundu con i compagni del Gruppo di Iniziativa, più di cinquant’anni fa, avevano sentito l’esigenza, quasi il dovere, di portare l’arte nei piccoli centri.

La mostra presenta ben 25 opere tra grandi e piccole, sistemate tra le scaffalature bianche colme di libri, nella bella e attiva biblioteca comunale di Ardauli.

Sono opere selezionate per testimoniare un originale percorso d’artista, importante per il rinnovamento dell’arte in Sardegna.

In questo percorso incontriamo il “Nudino” di “Studio ’58”; “Je me revolte donc je suis”; i “W Lenin” del periodo parigino; il grande leone nella pagina dipinta del giornale “L’umanitè”; il baffo  finalmente libero e padrone dello spazio quadro; raffinate opere del dopo Parigi; il dittico a olio degli anni ‘80; e infine le piccole opere al computer, nuovo strumento per la libertà creativa, alle quali Brundu dava la stessa dignità d’opera d’arte.

Accompagna la mostra la proiezione del video “Arte in Sardegna: Gruppo di iniziativa” realizzato dalla RAI nel 1992.

“La freschezza e la capacità inventiva di queste opere ripagano un viaggio nel piccolo centro”, così ha commentato un visitatore; e di questo sono convinte anche le curatrici Francesca Angela Zaru, Efisia Marras e Silva Marras».

Spero che questa mostra sia la prima di una lunga serie di eventi di tale spessore, affinché tutti possano godere delle bellezze dell’arte.

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