di Marcello Atzeni
Le “Ombre rosse” care a Ford e Wayne, si sono “accampate “ in Sardegna. In realtà le ombre degli indiani d’America, vivono nei corpi di Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio, che hanno ribattezzato con il nome del celebre film, la loro casa di produzione cinematografica, fondata nel 2014, con l’intento di creare una società sarda, ma con peso europeo . In tempi recentissimi, un corto prodotto da loro con l’ausilio della “Lumen film” di Andrea Gori, “Idris” di Kassim Yassin Seleh, è stato premiato alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, nella sezione “MigrArti”. Tutti e 23 i corti in concorso sono stati omaggiati. “Idris” è un piccolo grande film che mette in risalto la facilità con cui i bambini, riescono a far quadrato, quando si tratta di superare disagi e difficoltà. In menti ancora plasmabili, è più facili abbattere steccati, che i grandi fanno fatica a “digerire”. Meglio non entrare nei dettagli, tenetevi la curiosità e vedetevelo nel sito della Rai, insieme agli altri cortometraggi del concorso.
Luca Cabriolu, selargino, 45 anni, circa dieci anni fa, quando faceva ancora l’attore , ha iniziato a lavorare nella produzione come intermediario, tra Italia e Francia, dove abita. Quindi è diventato socio amministratore di “Mediterranea film France”, che quest’anno era candidata ai David per il miglior film: “ Magic Island” di Marco Amenta. Andrea Di Blasio, 37 anni è nato e cresciuto a Roma (città di suo padre), sino all’età di dieci anni. Ma, da tanto tempo abita a Sinnai. Di Blasio ha lavorato come aiuto regista di Tinto Brass. Ha lavorato come assistente di Gori in “Magnolia”, quindi con Ida Benedetto e dopo con una giovane produttrice di Valencia. Le strade di Luca e Andrea si sono incrociate grazie alla figlia della De Benedetto: fu lei a farli conoscere . Il sodalizio parte con la produzione di un documentario di Tomaso Mannoni e un corto di Zucca. Ora “Ombre rosse” ha due lunghi in partenza e tre in stadio avanzato di sviluppo. “ I problemi del cinema sardo? Insularità culturale, assistenzialismo sfrenato e una legge inadeguata e sconclusionata che la politica si ostina a non affidare alla Film Commission , forse caso unico in Italia”, spiega Luca Cabriolu. Che poi aggiunge” Ma grazie al cielo, la nuova legge, fatta approvare da Franceschini, lo pone come obbligo. Ma anche così c’è il rischio che i “votifici”, cerchino di appellarsi allo statuto speciale, per lasciarci nel Medio Evo cinematografico. Noi di “Ombre rosse” ci batteremo perché ciò non avvenga”.