di Donatella Deiana
Salvatore Usai, pensionato di 64 anni, è un ex cittadino di Tortolì, che oggi vive in una città dello Jutlan settentrionale di nome Hjørring, in Danimarca. Ha una bellissima moglie danese e due ragazze adorabili di 14 e 18 anni. Salvatore è un ogliastrino che a soli 29 anni, per la sua situazione famigliare, si sentiva vecchio e senza speranze ma la Danimarca gli diede grandi soddisfazioni tanto da ritenersi fortunato della sua vita oggi. Era il lontano 1982, l’anno in cui l’Italia vinse il campionato mondiale di calcio in Spagna, quando decise di partire per fare una vacanza e scoprire questo Stato così freddo, ricco di natura ed economicamente vantaggioso, che per le sue particolarità gli piacque a tal punto da vedere in esso una grande possibilità, quella di intraprendere un’attività di ristorazione.
Prima di approdare in Danimarca aveva già fatto esperienze nella ristorazione? “Sì, prima di fare la vacanza in Danimarca ho vissuto per un anno e mezzo in alta Italia, e a Loano ho gestito una pensione chiamata “Eureka””.
Suo padre approvò da subito la tua decisione di andare fuori dalla Sardegna prima e dall’Italia poi? “Quando sono andato via dalla Sardegna non era contento ma io già a 10 anni avevo le idee chiare, volevo essere autodidatta e indipendente. Costruendomi tutto da me. Probabilmente anche in Italia avrei realizzato quello che ho fatto qui in Danimarca, ma sicuramente con maggiori difficoltà. Questo è un paese che aiuta a fare economia, mentre nella mia Italia spesso le attività economiche vengono ostacolate, in primis per la troppa burocrazia, e io l’ho provato sulla mia pelle!”.
Ha fatto fatica ad ambientarsi in una città così diversa dalla sua? “In realtà non ho mai avuto grosse difficoltà ad ambientarmi, forse perché vengo da una famiglia severa che mi ha insegnato l’educazione e il rispetto e io credo che la cosa importante per non incontrare equivoci sconvenienti è comportarsi sempre onestamente”.
Fu facile realizzare l’idea di diventare ristoratore in una città in cui non conosceva neppure la lingua? “Inizialmente ho cercato lavoro come cuoco perché ero appunto “del mestiere”, e dopo un anno e mezzo quando ormai riuscivo a parlare e interagire con le persone in lingua danese ho aperto un ristorante insieme ad un mio collega e amico musicista, Ristorante Venezia. Avevamo unito la sua passione per la musica alla mia passione per la cucina, solo che dopo un po’ di tempo io mi sono ritrovato un gran peso sulle spalle, il mio socio non pensava che alla sua musica e non era collaborativo nella gestione del locale; tanto che io decisi di vendere la mia parte per mettermi in proprio”
Questo vuol dire che ha aperto un ristorante tutto suo? “Assolutamente si, un anno dopo proprio a Hjørring ho aperto il Ristorante Italia e visto il successo del primo anno ne aprii un secondo l’anno successivo in un altro paese. All’epoca mi piaceva pensare in grande e volevo creare un franchising con il nome Italia. Ma nella vita bisogna fare delle scelte, ed essendo consapevole delle difficoltà e di alcuni limiti abbandonai il mio sogno, nonostante i miei clienti mi davano una gran soddisfazione e un gran coraggio ogni qual volta vedevano e gustavano un piatto italiano preparato da me con le mani e col cuore”
Quali sono stati i cambiamenti quando un anno fa è andato in pensione? “Ho lasciato il locale a mio nipote affinché potesse continuare la tradizione di famiglia e io oltre a godermi la mia famiglia ho fatto dei provini per partecipare ad un reality show danese Hyemme Til Goard in cui mi metterò alla prova, poiché il tutto si svolge in una fattoria vivendo senza acqua, luce, bagni…insomma un tuffo nel passato!”
Quando pensa alla Sardegna cosa le viene in mente? “Le bellezze che ho lasciato e che mi mancano: i miei genitori, i miei parenti, i miei amici e i bellissimi ricordi della mia infanzia “Zunturinu”, il Rio Foddeddu, il mare. Il mio cuore batte sempre italiano. Mi vanto di essere italiano e specialmente sardo ma purtroppo vedo anche che il popolo italiano è sempre più disunito e che la politica lo sta distruggendo”.
Infine Salvatore ci conquista parlando di questa particolare terra che è la Danimarca. Una terra senza montagne, con tanta natura e con due mari che si incontrano creando uno spettacolo naturale da ammirare. Quindi il consiglio è: “fare al più presto una vacanza!” magari nei mesi estivi come luglio e agosto altrimenti per noi che siamo abituati a delle temperature miti sarebbe una tortura reggere il gran freddo del penultimo paese nordico. Rassicurandoci… “i danesi sono molto simili a noi sardi: tanta diffidenza iniziale ma una volta accattivata la loro simpatia sono capaci di darti l’anima”.
Queste sono le storie che mi piace tanto leggere. Grande esempio.