Reduce dal successo dell’intenso “Su Re”, Giovanni Columbu propone adesso “Surbiles“, un film documentario sulle inquietanti donne vampiro che popolavano le fantasie di una Sardegna non molto lontana.
E il film approda subito al Festival di Locarno.
“Surbiles” è infatti tra le cinque pellicole che la Rai porterà alla 70esima edizione del festival di Locarno nella sezione ‘Signs of Life’, dedicata alla frontiera della settima arte “tra narrazioni inedite e innovazioni di linguaggio”.
Columbu ha compiuto una vera e propria ricerca antropologica, raccogliendo in vari paesi le testimonianze di donne, uomini e bambini sul mondo leggendario delle surbiles, figure immaginarie prossime alle streghe e ai vampiri.
Secondo la fantasia popolare esse erano donne apparentemente uguali a tutte le altre che però di notte penetravano nelle case per succhiare il sangue ai bambini.
Esse riuscivano a trasformarsi in ogni cosa: fumo, vento, acqua o addirittura in insetti come mosche; tradizionalmente venivano ritenute responsabili della morte improvvisa e inspiegabile degli infanti.
Per proteggersi da queste donne malefiche si doveva ricorrere a banali accorgimenti come mettere, ad esempio, semplici oggetti d’uso domestico in posizione rovesciata. Le surbiles si mettevano a contarli e così si incantavano perché non riuscivano a contare oltre il numero sette. Erano quindi costrette a ricominciare ogni volta da capo, fino all’alba, quando erano costrette a rientrare nel proprio corpo.
Tra le storie rappresentate nel documentario, vi è quella di una surbile che per entrare in una casa si rivolge agli oggetti affinché le aprano la porta o quella di un’altra che, per raggiungere velocemente la casa in cui c’è un neonato, si cosparge di un unguento magico.
Il film racconta inoltre di surbiles buone che proteggono i bambini da surbiles cattive.
Su queste storie attinte al mito, alla fiaba e alle leggende, Columbu ha confezionato un singolare documentario antropologico sospeso tra sogno e fantasia popolare.
Giovanni Columbu, oltre al soggetto, ha firmato il montaggio (assistito da Elena Pietroboni), le riprese e la sceneggiatura (con la collaborazione di Maria Grazia Perria ed Elena Pietroboni). Le musiche originali sono di Stefano Tore e Jacopo Barbaccia. Altre musiche sono invece opera di Asmus Tietchens e di David Lee Myers. Effetti di Manuele Trullu. La fotografia è firmata da Paolo Negro.
Per il suono hanno lavorato Roberto Cois (Presa Diretta), Emanuele Contis (Montaggio) e Roberto Cappannelli (Fonico di Mix). Aiuto regista: Elena Pietroboni.
L’Organizzatore generale è stata di Juan Vicente Navarro.
Il film è stato prodotto da Luches Film, Istituto Luce Cinecittà e Rai Cinema. Produttori esecutivi: Giovanni Columbu e Daniele Maggioni.
L’opera, riconosciuta di interesse culturale e finanziata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è stata realizzata inoltre con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, della Fondazione Sardegna Film Commission e del Comune di Cagliari (Fondo Filming Cagliari).
La distribuzione in Italia e per l’estero sarà assicurata dall’Istituto Luce Cinecittà.
L’approdo di “Surbiles” all’importante festival svizzero è stato accolto con legittima soddisfazione dagli enti che ne hanno contribuito alla realizzazione.
Giuseppe Dessena, Assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport ha dichiarato: “Il cinema isolano va in scena anche a Locarno grazie a Giovanni Columbu. È stato un anno davvero ricco e di straordinaria vivacità per il settore, abbiamo accompagnato con successo a tanti festival i film realizzati in Sardegna e sono orgoglioso – come rappresentante delle istituzioni e come cittadino sardo – di questi incredibili risultati. La Regione è presente e sostiene il settore con dei finanziamenti importanti, giusti ed efficaci, restituendo i racconti di un’isola non sempre ancora conosciuta nei suoi aspetti più interessanti”.
Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission, ha detto invece: ” Torniamo a Locarno come Fondazione dopo il successo di ‘Perfida’ di Bonifacio Angius per sostenere e promuovere nei mercati esteri il talento di Giovanni Columbu, selezionato per un’opera poetica che combina l’immaginario ancestrale della cultura sarda e mediterranea con l’attualità dell’alta qualità realizzativa dei professionisti isolani“.
Questo, infine, il commento di Giovanni Columbu: “Sono felice che questo lavoro sia stato accolto in una sezione del Festival di Locarno, Signs of Life, rivolta alle forme narrative inedite e all’innovazione del linguaggio cinematografico. Un film documentario nato come ricerca etnografica, e approdato a un modo di riscoprire e far rivivere leggende e storie fantastiche, attraverso il coinvolgimento dei testimoni nella messa in scena dei racconti, e dunque attraverso una rappresentazione del tutto cinematografica”.
Per vedere “Subirles” non ci resta che attendere il Festival di Locarno (2-12 agosto), dove sarà proiettato in anteprima mondiale.
Ogni tanto scopro storie nuove vecchie della mia isola