L’ISOLA DELLE LUSINGHE: IL ROMANZO STORICO-ANTROPOLOGICO SULLA SARDEGNA DI SANDRO MANONI


di Angelo Curreli

Sandro Manoni, architetto veneziano, ha lavorato in diverse parti d’Italia progettando ville, alberghi e villaggi turistici, in gran parte in Sardegna, da cui ha preso spunto il romanzo “L’isola delle lusinghe”. Da sempre appassionato di letteratura, nel 2008 vince il prestigioso Premio Cimitile con il romanzo “Venezia non basta” pubblicato dalla casa editrice Guida di Napoli. Ha svolto ruoli pubblici e politici attinenti alla sua qualifica di architetto e di urbanista. Da queste esperienze nasce il romanzo “L’ultimo suono” per i tipi della Pegasus Edition di Rimini. Negli ultimi anni ha conseguito lusinghieri apprezzamenti a concorsi letterari nazionali e internazionali.

L’Isola delle lusinghe mette a confronto quattro generazioni, e ne illustra il passaggio sofferto dal mondo antico della prima, alla conservazione della natura da parte della seconda, fino ad arrivare alle ultime due, le quali, in modo conflittuale, porteranno alla speculazione e alla cementificazione selvaggia del territorio, avallata dalla complicità di parte della classe politica e delle istituzioni. Il romanzo è ambientato in un microcosmo in cui cultura agro-pastorale e speculazione turistica si incontrano e si abbracciano, quasi improvvisamente, per tentare un’impossibile convivenza, ma anche per scontrarsi con una realtà in cui fino ad allora i sardi erano abituati a vivere. L’Autore mette in risalto il contrasto tra i cosiddetti “innovatori”, proiettati verso un inserimento nel mondo imprenditoriale, e i “conservatori”, che vengono quasi isolati dal contesto, poiché fortemente ridimensionati nel loro ruolo dalla propulsione innovativa dei primi, che non lascia loro spazio di manovra. Quella dei De Cortes è una sorta di saga familiare, raccontata magistralmente dallo scrittore in questo romanzo-verità, di carattere storico e sociologico. La storia inizia con il patriarca Gavino, commerciante che ben due secoli prima crea una piccola flotta navale che opera tra Terranova (Olbia) e Golfo Aranci in Sardegna e il porto borbonico di Napoli. Il personaggio, fortemente radicato a quei luoghi di origine, diverrà poi proprietario di tutti quei terreni che collegavano i due porti sardi. La situazione paesaggistica era rimasta immutata fino agli anni Settanta del secolo scorso quando il caso vuole che il giovane architetto veneziano Lorenzo incontri Tommaso, l’ultimo discendente della dinastia dei De Cortes. Da questo incontro nasce l’idea di proiettarsi verso la “valorizzazione turistico-edilizia” di quei terreni, alla conquista di una ricchezza e di un potere per i quali sono disponibili a pagare qualsiasi prezzo. Così avviene il passaggio a questa nuova generazione, più colta e più urbana, ma che non sembra però essere in grado di preservare la saggezza e il pragmatismo dei propri padri. Infatti questo nuovo modo di agire confonde i sentimenti e provoca la divisione della famiglia, spezzandola in due tronconi: da una parte i figli di Leonardo, Tommaso e Matteo, e dall’altra le due schive sorelle che parlano attraverso le voci dei loro coniugi. Ma le dinamiche all’interno della famiglia saranno improvvisamente sconvolte dall’intervento dell’Anonima Sequestri. L’urto causato da questa violenza sarà devastante e duraturo. Sandro Manoni descrive questo mondo incantato attraverso una prosa a dir poco poetica, dimostrandosi capace di raccontare con dovizia di particolari le vicende di questi ultimi due secoli di storia, soffermandosi a evidenziare gli aspetti umani, anche i più reconditi, di tutti i personaggi che a vario titolo compaiono in questi avvenimenti. Il romanzo riserva innumerevoli sorprese, da scoprire pagina dopo pagina, in un’atmosfera che solo la Sardegna, quest’Isola delle lusinghe, misteriosa e affascinante, arida e dura, ma allo stesso tempo tenera e dolce, può farvi assaporare.

“L’isola delle lusinghe” è un romanzo-verità di carattere storico-antropologico sulla Sardegna, in particolare della zona nord-est, sconvolta dalla speculazione edilizia. È un’opera che arieggia, per alcuni aspetti, certi romanzi fluviali del Novecento, mettendo in scena una sorta di saga familiare in un’epoca di profonde trasformazioni quali sono gli anni dell’espansione economica del dopoguerra. La sua prosa analitica, che si distende a tratti in un periodare di ampio respiro, si rivela un potente scandaglio in grado di mettere in luce le motivazioni dell’agire umano, riflettendole nelle sfaccettature delle personalità che interagiscono nella narrazione. Nell’opera, l’isola non è solo paesaggio e ambientazione della vicenda, ma un personaggio a tutti gli effetti; non semplice tessera di un mosaico multicolore, ma filo rosso di una trama complessa. Infine, pare che questa bellissima isola, con la sua sobria, dignitosa popolazione, possa solo conoscere, in alternativa, o una chiusura gelosa e passatista, o una modernità ambigua e dissacratrice.

 * Angelo Curreli, già Presidente dell’Associazione Regionale dei Sardi in Friuli Venezia Giulia

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