di Cristoforo Puddu
Efisio Planetta, giovane artefice e protagonista del “vento sardista” degli anni ’80 nella provincia di Sassari, ora alla terza legislatura da Consigliere regionale del gruppo consiliare del Partito Sardo d’Azione, ha presentato la bozza di proposta di legge per la “Modifica della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale della Sardegna)”. La proposta di legge nazionale, aperta a modifiche ed integrazioni, impegnerà il Consiglio Regionale della Sardegna alla ripresa dei lavori di settembre. Il testo avanzato da Planetta, in sintonia con le aspirazioni identitarie e di autodeterminazione della comunità sarda, si compone di 58 articoli elaborati con dignità di legge costituzionale-costituente: ridefinisce nella globalità i rapporti del popolo sardo, in senso federale, con lo Stato italiano ed articola in modo funzionale gli aspetti della vita sociale, politica ed istituzionale della Sardegna. I cinque titoli della bozza proponente la modifica alla legge del 1948, si sviluppa attraverso il “Riconoscimento della nazionalità sarda in Repubblica e Regione Sardegna”; “Competenze e funzioni”; “Organizzazione della nazionalità”; “Rapporti fra la nazionalità sarda e Stato” e “Finanze, regime doganale, tributario e fiscale, demanio e patrimonio”. Efisio Planetta, professionalmente imprenditore con laurea in scienze politiche, è nato a Sassari il 22 ottobre 1949 e proclamato Consigliere alla XIV legislatura il 19 marzo 2009. Componente della V° Commissione permanente e della Commissione d’inchiesta sulla sicurezza sul lavoro, si è distinto continuativamente per l’enorme attività svolta in Consiglio attraverso proposte di legge, mozioni, interpellanze ed ordini del giorno. Planetta, nella relazione di presentazione del Nuovo Statuto si richiama alla Dichiarazione della Comunità europea sui diritti delle minoranze e sottolinea gli “esempi illuminati e incoraggiamento nelle federazioni europee ed in particolare in quella Svizzera”. Il Consigliere sardista auspica una “riflessione federalista nell’anniversario dei centocinquantanni di Unità d’Italia” nel ricordo della “persa statualità del Regno di Sardegna”.
Caro Cristoforo,
quanto hai scritto, non ti nascondo, mi ha fatto un immenso piacere ed anche acceso quell’interruttore intimo dei ricordi, che mi ha riportato a tempi e battaglie passate, spesso intraprese assieme, sempre con grande passione ed incrollabile fede. L’emigrazione, purtroppo, rappresenta quasi sempre un fatto doloroso ed una sorta di lacerazione che non rimargina se non in modo apparente. Ma quando la distanza fisica che ci separa, viene, in un certo qual modo, compensata da ragioni di rinnovata condivisione di lavori e di impegni, allora, forse, quelle stesse lacerazioni si attenuano e, mi piace pensare, arrivino addirittura a far meno male, sia a chi parte che a chi è restato qui, nella nostra Piccola Patria.
Con l’augurio di incontrarci presto nella nostra Terra, rivolgo commosso un saluto fraterno a te, al Presidente paolo Pulina ed a tutti gli amici. Vi sento e vi sono vicino idealmente e col cuore, ed attendo da voi tutti l’opportunità ed il privilegio di potervi essere davvero utile e di qualche beneficio.
Efisio Planetta