di Cinzia Marongiu
“Soltanto il 29% delle coste italiane è intatto. Tutto il resto degli oltre 8 mila chilometri di coste è stato aggredito dall’uomo. Una percentuale sconvolgente, soprattutto se si pensa che molti tratti sono tutt’ora in fase di aggressione. L’Italia deve puntare al turismo di qualità e smetterla di soffocare le coste con infrastrutture e cementificazione selvaggia. Il turista non va nei posti dove ci sono troppe macchine e troppo cemento. Magari ci va una volta, ma poi non torna. Il turista cerca la magia dei posti. E da questo punto di vista la Sardegna, con la legge salvacoste approvata dalla giunta Soru, rimane all’avanguardia. Quella legge, coraggiosa e intelligente perché al di là del pedaggio per le imbarcazioni di una certa dimensione prevedeva anche un piano paesaggistico di sviluppo che rispetti l’ambiente, dovrebbe essere adottata anche nelle altre Regioni italiane”. Mario Tozzi alias “Mister Natura”, ovvero il geologo più famoso d’Italia oltre che il divulgatore scientifico più seguito in tv, insieme con Piero e Alberto Angela, in questi giorni sta percorrendo i luoghi più belli d’Italia per raccontare con il suo nuovo programma, “Fuori Luogo”, che debutterà su Raiuno in seconda serata il prossimo 3 luglio, “il rapporto tra la storia del territorio e l’uomo. E in particolare come l’impatto con il mondo moderno abbia stravolto la società tradizionale e quale prezzo ambientale tutto questo abbia comportato”.
A La Maddalena, dove, armato di troupe e gommoni, ha percorso quei tratti di costa incantati, dove le rocce di granito si fanno lambire dalla trasparenza delle acque ma dove spiagge da sogno convivono con quel che resta della militarizzazione dell’Isola da parte della Nato, con progetti abortiti come quelli del mancato G8 e con idee spericolate come quella del tunnel sotterraneo di 3 chilometri che dovrebbe unire La Maddalena a Palau, nell’isola-madre. “Una autentica iattura”, secondo Mario Tozzi, che spiega: “Il costo di circa 150 milioni di euro sarebbe sostenuto da una società privata che poi rientrerebbe dalle spese con il pagamento di un pedaggio. Ma la cosa più allarmante è che questo tunnel prevederebbe la costruzione di due grandi parcheggi sotterranei e la presenza di migliaia di macchine. Un impatto devastante per luoghi così fragili nella loro intatta bellezza che di certo non è giustificato dall’utilità. I residenti risparmierebbero pochi minuti nel recarsi a Palau e dovrebbero comunque percorrere 50 chilometri di strada prima di arrivare ad Olbia. Che senso ha?”.
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