di Cristoforo Puddu
Lelio Zonchello, scomparso a Cagliari all’età di 82 anni il 24 luglio 2010, ha vissuto con pienezza la passione per cavalli ed aerei da illuminato allevatore-aviatore. La prima passione è quella comune a tutti i sedilesi che vivono l’Ardia da cavalieri, con sfrenate pericolose corse in onore a Santu Antine Imperadore, mentre la seconda coincide con la scoperta e visione degli aerei che sorvolano minacciosi la diga e valle del Tirso, durante il periodo bellico. Lelio nasce a Sedilo il 1928 in una famiglia benestante di proprietari terrieri ed intellettuali. Il padre svolge l’attività di medico e uno zio è il mitico Cesare Zonchello: ricercatore e medico quarantenario nell’Impero Ottomano affrontò un’epidemia di colera sviluppatasi lungo il percorso dei pellegrini che ritornavano dalla Mecca; sull’argomento pubblicherà importanti lavori di elevata valenza scientifica e a lui, scomparso giovanissimo ad Abu Saud nel 1910 a causa della peste, è intitolato un nosocomio nuorese. Tra i familiari annovera anche un amministratore del Teatro alla Scala di Milano. Alla scomparsa del genitore e del fratello avvocato Elvio, il giovane Lelio matura la decisione di abbandonare il paese natio e trasferirsi nella penisola per conseguire i brevetti e l’abilitazione al volo. Successivamente acquista un Super Qub, crea la sua prima società chiamata Aerobonifiche e fonda la compagnia aerea privata Aeronike, nome ispirato da quello della figlia Nicoletta. Negli anni d’oro del Cagliari di Gigi Riva, con il Qub, svolge attività pubblicitaria sorvolando lo Stadio Amsicora durante le partite e con una flottiglia di Piper è il pioniere e protagonista delle prime campagne aeree antincendio in Sardegna. La sua società Aeronike, con sei aerei ed un elicottero, effettua importanti rilevamenti fotografici sull’Isola impiegando le apparecchiature ottiche di Carl Zeiss. Immancabile negli anni, per il sedilese doc Lelio Zonchello, l’appuntamento del 6 luglio con il tradizionale sorvolo sul Santuario di San Costantino; quasi un’Ardia alternativa per il “cavaliere dei cieli”. Alla corsa partecipò anche come cavaliere, a metà degli anni ’80, e quest’anno, essendo ricoverato in ospedale, ha voluto essere idealmente presente sui cieli di Sedilo delegando la figlia e il nipote al tradizionale sorvolo durante l’Ardia. Una vera e propria consegna familiare del testimone nel segno della continuità. I funerali di Lelio Zonchello si sono svolti a Sedilo nella Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista che, secondo un rituale tra fede e tradizione, sceglie annualmente i cavalieri partecipanti alla rievocazione della battaglia tra l’imperatore Costantino e Massenzio sul ponte Milvio (312 d.C.) e il cui parroco consegna loro le pandelas di difensori della Cristianità.
grazie per aver ricordato mio padre
…..volo lassu,inseguo il vento e lancio il mio velivolo attraverso imponderabili castelli d’aria.Su nel vasto azzurro fino a superare il vento,a lambire le grandi altezze con grazia delicata.Mentre la mente,in silenziosa ascesa,supera l’alto inviolato santuario dello spazio,levo in alto la mano e sento il volto di Santu Antine. papa delta 1937.