DAL REGNO SARDO ALL'ITALIA UNITA: BIELLESI TESSITORI DI UNITA'


di Giovanni Usai

Nelle sale della Prefettura di Biella, Ufficio Territoriale del Governo, sono stati presentati i logo ufficiali delle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia che verranno utilizzati dagli oltre trenta Enti aderenti al progetto “Biellesi Tessitori di Unità”, coordinati dal Comitato provinciale di Biella per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’unità europea, che vede la Provincia e il Comune di Biella tra i soggetti capofila. In vista delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, grazie alla sensibilità istituzionale del Prefetto dott. Pasquale Manzo, sono state raccolto le proposte e coordinati i programmi dei diversi soggetti del Territorio al fine di dare veste unitaria al vasto programma che si sta ancor più arricchendo di nuove proposte.  Le celebrazioni biellesi idealmente si dipanano secondo tre ampie tematiche di riferimento, nel cui ambito rientrano le specifiche singole progettualità degli Enti aderenti, contraddistinte, rispettivamente, con i fili del Tricolore: un filo rosso, uno bianco ed uno verde.

Il filo rosso è il percorso che parte dalle camicie garibaldine fabbricate con stoffa acquistata nelle Valli biellesi e dai tessuti di panno forniti dalle industrie locali all’Armata Sarda, divenuta il 4 maggio 1861 Esercito Italiano, sino ai tessuti altamente tecnologici di oggi utilizzati nell’industria aerospaziale e dalle truppe destinate in aree di conflitto internazionale. Il 4 maggio 1861, con Decreto del Ministro della Guerra Manfredo  Fanti, l’Armata Sarda, che aveva incorporato molti eserciti pre-unitari, prendeva la denominazione di Esercito Italiano. Da questa data origina “La Festa dell’Esercito”, istituita nel 1998 dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Tenente Generale Francesco Cervoni.

Il filo bianco è il percorso dei Biellesi costruttori di Unità nella politica e nella cultura: si vuole indagare come a partire dai moti del 1821 sino al 1848 e poi dal 1861 sino al 1920, diverse decine di Biellesi hanno dato il loro contributo per la definizione della Nazione e, soprattutto, come la loro partecipazione sia stata ampia pur con provenienze sociali e culturali diverse e variegate. Biella ha dato al Risorgimento italiano i quattro fratelli generali dell’antica famiglia La Marmora: Carlo Emanuele, fondatore delle Guardie del Re di Sardegna, divenute poi, i Corazzieri della Repubblica Italiana; Alfonso, ideatore delle Batterie a cavallo, conosciute con l’affettuoso appellativo dialettale piemontese di «Voloire», cioè volanti; Alessandro, fondatore dei Bersaglieri e Alberto, Granatiere di Sardegna, grande amico e studioso dell’Isola sulla quale è vissuto dal 1821, abitandovi con regolarità, fino agli ultimi anni della sua vita, studiandola con metodo, amandola al pari della terra natale e pubblicando, quasi sempre a sue spese, oltre cinquanta lavori di elevato valore scientifico.

Nella Basilica di San Sebastiano, Tempio civico della Città di Biella, sono custodite le spoglie mortali dei quattro generali, tappa obbligata di continuo pellegrinaggio di devozione civica, luogo della memoria dei Sardi di Biella, da diversi lustri cuore delle celebrazioni della Festa Sarda “Sa Die de sa Sardigna”.

Il filo verde è il percorso dei Biellesi costruttori di unità dal punto di vista economico, finanziario e sociale: da Pietro Sella sino a Quintino, dalle maestranze locali sino alla grande Rivoluzione industriale del territorio che dal 1870 in poi trasforma il Biellese fornendo quell’immagine che giunge sino ai nostri giorni: storie di imprenditori, di grandi siti produttivi, oggi divenuti ammirati esempi di archeologia industriale dopo le più recenti ristrutturazioni aziendali. La Terra biellese ha accolto nella seconda metà del secolo appena trascorso decine di migliaia di cittadini provenienti da diverse regioni d’Italia. Il lavoro delle fabbriche ha richiamato nuova “forza lavoro” e intelligenze. I dati dei censimenti del 2009 ci informano che meno della metà dei cittadini adulti residenti nel capoluogo sono nati Biella. Un territorio in continua evoluzione che ulteriormente si arricchisce. Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella partecipa al progetto “Biellesi Tessitori di Unità” con diverse iniziative che hanno preso il “Via!” nell’autunno scorso. Il conto alla rovescia è già iniziato. Dopo la conferenza su Giorgio Asproni a ottobre 2009, tenuta dal Prof. Tito Orrù dell’Università di Cagliari, Presidente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento, Comitato di Cagliari e l’inaugurazione della Festa Sarda di giugno u.s., i prossimi mesi saranno trappuntati da diverse mostre e conferenze. Prossimo appuntamento a Gattinara, prima tappa dopo Biella, organizzato in collaborazione con il Circolo Sardo “Cuncordu”: in concomitanza con Festa dell’Uva, verrà allestita a Gattinara la Mostra storica documentaria “Garibaldi dopo Garibaldi” della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Lavoro. La rassegna verrà arricchita di nuovi pannelli “di storia locale” via via che si trasferirà nelle diverse sedi espositive. In calendario esposizioni successive ad Alessandria, Torino, Nichelino, Domodossola, Circoli della F.A.S.I., la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

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