Il documentario “Cretcheu” dell’iglesiente Joe Bastardi sarà presentato a Treviso il 24 maggio presso gli spazi dell’associazione TRA, Treviso Ricerca Arte.
Il film racconta l’avventura di tre musicisti e un filmmaker che dalla Sardegna partono per le isole di Capo Verde. L’intenzione dei musicisti è quella di girare per l’arcipelago e suonare assieme ai musicisti che incontreranno sulla loro strada. Una volta arrivati, però, si rendono conto che la realtà capoverdiana è molto più complessa di quanto avevano immaginato, e il loro viaggio si trasformerà nella scoperta di una sintesi musicale del mondo in grado di mutare la loro visione della vita.
“Cretcheu” nella lingua di Capo Verde significa “Amore che va oltre l’amore”.
I tre musicisti che suonano in una band di musica brasiliana e portoghese chiamata Madeira sono Stefania Secci, Fabrizio Lai (compositori e ricercatori) e Emanuele Pusceddu (produttore/sound design). Partiti per studiare la musica lusofona che ha originato la sonorità del gruppo, i tre hanno incontrato i musicisti locali e suonato con loro; ma, soprattutto, hanno familiarizzato con i capoverdiani per capirne l’anima e i sentimenti. La non comune esperienza è stata registrata giorno per giorno dalla telecamera di Joe Bastardi. Ne è risultato un singolare road movie di 52 minuti in cui le abbacinanti immagini di una natura incontaminata si succedono a quelle drammatiche di una periferia urbana degradata e di miseria indicibile. Il video trasmette sensazioni contrastanti e le suggestioni altalenanti offerte da una popolazione, alle prese con la saudade, ma piena di gioia e amore per la vita
Le dolcissime note musicali e le voci melodiose accompagnano il sorriso e l’indimenticabile accoglienza di un popolo povero, malinconico, ricco di passione e umanità.
Joe Bastardi, nasce nel 1987 a Iglesias. È laureato in “Regia e Produzione Cinematografica” presso l’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna e in Filosofia, presso l’università di Cagliari, con una tesi sugli scritti filosofici e politici del giovane Marx. Nel 2009 lavora a un progetto di psichiatria sperimentale “Cinema per comunicare oltre il disagio”, con l’Università di Cagliari e il regista Enrico Pau. Collabora con Pau, firmando la fotografia, al documentario dal titolo “Questo non è un viaggio“, sul passaggio dagli ospedali psichiatrici alle case famiglia in Albania. Nel 2011 assieme a Jacopo Cullin, dirige il cortometraggio “Buio”, che vince numerosi festival nazionali e internazionali e la Menzione Speciale a VISIONI SARDE 2014. Nella stessa edizione entra in finale anche con suo il suo primo cortometraggio “Un atto di dolore”. Nel 2014 porta a termine lavorazione del corto “White Rabbit.