di Roberta Pilia
Domenica 19 marzo eravamo in tanti per un’altra tappa del “50° ma non li dimostra” del Nuraghe di Losanna. Fedeli ai nostri intenti, far amare la Sardegna, presentandone le sue svariate varianti culturali, folkloristiche, paesaggistiche ad un pubblico altrettanto vario: giovani e più maturi, non solo sardi, migranti appena sbarcati e quelli che ormai, non “si contano più gli anni”, anche se poi tutti sappiamo esattamente quando si è partiti, sia detto a titolo puramente informativo, per questo secondo incontro abbiamo proposto un film di Gianfranco Cabiddu. Il film, “Disegno di sangue”, un giallo/noir, è a moi avviso un esemplare compendio di ciò che succede in Sardegna ma anche in Continente, mi si conceda, grazie ai sardi, da qualche decennio in qua, in letteratura, cinema, teatro, musica…
Tratto da un racconto di Marcello Fois, un grande, pensato per la serie televisiva Crimini, diretto da Gianfranco Cabiddu, sempre più grande, interpretato anche da attori e attrici sardi, il film mi ha permesso, di presentare brevemente questa Nouvelle Vague sarda… io, innamorata della scrittura e delle immagini.
Ho sempre pensato che qualsiasi atto culturale, un libro, una expo, un film… siano e debbano essere, esperienze personali e positive a prescindere dal fatto che ci siano piaciuti o meno, per questo nella mia brevissima presentazione, ho solo voluto suggerire approfondimenti ma soprattutto, suscitare curiosità.
La saporita e quanto mai improvvisata pausa tecnica, ci ha permesso di dialogare e scambiare pensieri e sensazioni sul film e su questa Primavera sarda, e, per quanto mi riguarda, di constatare che, se da un lato quasi nessuno conosceva nomi e opere, se non vagamente, di questa produzione, dall’altro tutti i presenti hanno accolto con entusiasmo queste novità.
Ecco un bel punto di partenza per le nostre prossime programmazioni: tante “cose nuove”, senza per questo dimenticare le cose vecchie, i maestri, base comune e forte di questa Nouvelle Vague, quasi un tsunami.
Brava, Roby.