MUSICA VIVALDIANA E TRADIZIONALE SARDA: AL CIRCOLO “MONTANARU” DI UDINE IL COMPLESSO D’ARCHI DEL FRIULI


di Paolo Cerno

Dove ci si trova bene, calorosamente accolti ed altrettanto calorosamente applauditi, si torna sempre volentieri.  E’ infatti la quinta volta che al Circolo  dei Sardi “Montanaru”  di Udine  si  esibisce, con indiscussa maestria, il Complesso d’archi del Friuli e del Veneto, diretto dal maestro e violino  solista Guido Freschi.

E tanto s’è diffusa la voce dell’affettuosa accoglienza dei Sardi che quest’anno il numero dei componenti il Complesso si è esponenzialmente raddoppiato: dai quattro dello scorso anno, gli applausi sono stati moltiplicati  per ben 9 artisti:  4 violini più quello  del direttore solista, 2 violoncelli, 1 viola ed 1 clavicembalo; un ensemble di tutto rispetto! Non per nulla il complesso s’è esibito in numerosi concerti sia in Italia che all’estero anche in collaborazione con diverse rinomate  orchestre,  sempre ottimamente  quotato  ed apprezzato.

Applausi sinceri sono toccati anche alla soprano Lisa Di Prisco, dalla calda, morbida  voce, che ci ha deliziati  con tre notissi!Ili ed amati brani  isolani.

Il concerto  di quest’anno  era totalmente  incentrato  sulla musica vivaldiana.

Antonio Vivaldi, (Venezia 1678-Vienna  1741) conosciuto  anche come il “prete  rosso”  a causa della fulva criniera e dagli Ordini sacri che gli sono stati impartiti nel 1703. Non ha, se non sporadicamente esercitato, per motivi di salute ,il sacerdozio e pertanto  si è completamente dedicato  alla musica, tanto da essere nominato insegnante di violino  alle “putte  esposte ” presso l’Ospedale della Pietà, una delle quattro grandi istituzioni  musicali  della Venezia giunta ormai  quasi al   tramonto  quale potenza  marinara  ma, ancora viva e feconda  nell’arte musicale manierista.

Qui egli si applicò alla composizione di una enorme quantità di musica, specialmente strumentale, conquistandosi anche la fama di grande virtuoso. Soggiornò a Roma, Amsterdam, Mantova  e più volte a Vienna dove morì, in povertà,   nel  1741.

Tanta e talmente vasta è la produzione vivaldiana che il maestro Freschi ha dovuto scegliere , per la serata, solo quattro concerti  e due sinfonie  “avanti  l’opera”  come era costume  dell’epoca,  e tanta e talmente esercitata  è l’armonica  maestria  del complesso  che ha dato l’impressione,  proprio nello  spirito di Vivaldi,  di divertirsi  nell’esecuzione  dei brani  stessi con i continui  rimandi  fra l’assolo del violino e violoncello o con le risposte e le dovute sottolineature del clavicembalo o le ripetizioni degli altri violini. Anche i soci del circolo si sono divertiti allo scherzare degli strumenti  tanto da applaudire a volte “fuori tempo” ingannati  dai pianissimi  sospesi, cercati e voluti per diletto  da Vivaldi stesso che sembra scrivere una musica  ripetitiva  ed è invece composita  e  ricomposta.

Ci sian10 riscattati applaudendo “a tempo”, commossi e grati, la Lisa Di Prisco che ci ha regalato i ventosi cieli di Sardegna  solcati dal”  su bolu  ‘e s’Astore”,  e ci ha inteneriti  coi toni morbidi della sua voce, col famoso” No potho reposare” ; mi scuso per il primo brano, cantato ad inizio serata , che non sono riuscito  a memorizzare   .

Quasi due ore sono volate proprio come il volo del falco musicato da Tonino Puddu che, come ha ricordato il Presidente del circolo Sanna nei ringraziamenti finali, ha personalmente conosciuto  proprio  in occasione  dell’inaugurazione  del “Montanaru”.

Circolo  che continua l’opera  sua, quasi, senza “reposare”.

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Un commento

  1. Altra bella serata in compagnia del maestro Guido Freschi al Circolo Montanaru.

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