Il Cagliari spezza il tabù trasferta raccogliendo un pareggio, 1-1, sul campo della Sampdoria. È un risultato che sarebbe stato apprezzato e portato a casa alla vigilia, ma che per come sono andate le cose a Marassi lascia più di un rimpianto. Due episodi dubbi nel finale di gara infatti hanno fortemente penalizzato i rossoblù: un gol annullato inspiegabilmente ad Ibarbo e un possibile fallo di mano in area di Pavlovic che ha tolto la palla dai piedi di Borriello, non rilevato dall’arbitro Massa. Al di là di queste due occasioni, si è visto un bel Cagliari: pimpante, autoritario, che ha giocato per vincere dal primo all’ultimo minuto. È riuscito ad imbrigliare la Sampdoria, una delle squadre più in forma del campionato reduce da tre vittorie consecutive, di cui due ottenute a spese di Roma e Milan, pagando dazio all’unica mezza esitazione di una difesa per il resto impeccabile, sul gol del pari firmato da Quagliarella. Attenti in difesa, solidi a centrocampo, veloci a rilanciare l’azione, con Sau una vera freccia lanciata oltre le linee della difesa blucerchiata, sostenuta da un Joao Pedro in grande spolvero. Buona la prova del brasiliano, uno dei giocatori che sin qui era mancato a Massimo Rastelli, che oggi ha potuto finalmente contare anche su Ionita e Padoin. Le occasioni per vincere ci sono state, negate soltanto dalle grandi parate di Viviano. Forse la migliore partita in trasferta disputata dai rossoblù, a parte quella che aveva portato alla vittoria di Milano contro l’Inter. Per questo il pareggio va stretto, anche se bisogna mettere in conto un clamoroso palo colpito da Torreira a due minuti dalla fine: sarebbe stata una beffa atroce, dura da mandare giù. Rastelli sceglie Gabriel tra i pali, Pisacane è il centrale insieme a Bruno Alves, Ionita, Tachtsidis, Joao Pedro e Padoin tornano dal primo minuto e compongono il quintetto di centrocampo insieme a Dessena, Sau è l’unica punta col sostegno ravvicinato del fantasista brasiliano. I rossoblù partono forte, alzando l’intensità del pressing e al 6’, dopo una spericolata uscita di Viviano in anticipo su Joao Pedro, passano subito alla cassa. Lunga rimessa con le mani di Murru, sponda di Ionita dalla parte opposta dove è ben appostato Isla: dentro di controbalzo forte e preciso, Viviano è battuto. Per il cileno è il primo gol segnato con la maglia del Cagliari. I ragazzi di Rastelli insistono: Sau è un demonio, lotta su ogni pallone e lo gioca con abilità, infilandosi nelle maglie della difesa doriana; Isla spinge bene a destra, ben coadiuvato da Padoin. È comunque una bella partita perché la Sampdoria non sta a guardare. Al 22’ i doriani pareggiano inaspettatamente. Grande merito spetta a Muriel che parte in progressione palla al piede dalla sua trequarti, salta un paio di rossoblù e quando si trova davanti a Pisacane tira: il difensore si oppone, la palla si impenna e finisce proprio sui piedi di Quagliarella che in volée scaraventa in rete. Il colombiano pare imprendibile: subito dopo Murru è costretto a spendere un giallo per frenarlo. Ma il Cagliari c’è: su angolo dalla destra, Pisacane colpisce di testa, Sau da due passi si gira e tira a colpo sicuro, miracolosa la respinta di Viviano con un piede. È sempre il Cagliari a menare le danze: Sau strappa la palla a Bereszynski, si invola sulla sinistra e rimette indietro per Dessena, anticipato proprio al momento del tiro. Poi è ancora Sau a concludere alto dalla distanza, servito da Isla. Dopo l’intervallo Giampaolo sostituisce Bruno Fernandes con Djuricic, poi entra anche Linetty per Praet. Al 51’ contropiede in verticale rossoblù, Joao Pedro smarca Sau solo davanti al portiere: l’attaccante rossoblù è in fuorigioco, non rilevato dall’arbitro, ma in ogni caso il tiro è respinto col corpo da Viviano. Al 57’ su angolo di Pavlovic, Quagliarella con una spettacolare rovesciata rimette al centro per Skriniar, murato all’ultimo dai difensori rossoblù. Poi è Muriel a controllare in area su assist di Djuricic, tiro che finisce di poco fuori. Rastelli manda dentro Di Gennaro al posto dell’ammonito Tachtsidis. Al 74’ Torreira prova la via del gol con una punizione da posizione decentrata, il pallone sfiora l’incrocio. Nuovi cambi: Schick per Muriel nella Sampdoria, Ibarbo e Borriello per Padoin e Sau. Poco prima del c ambio, il bomber di Tonara, messo in azione da un lancio di Dessena, si produce in una lunga fuga, il tiro però non è forte, Viviano para a terra. Il finale è scoppiettante: All’87’ grossa occasione per la Sampdoria: prolungata azione di Schick che crossa, tiro di Quagliarella respinto da Gabriel, dalla parte opposta Djuricic, completamente libero, rimette in area per Torreira, il cui tiro colpisce il palo a portiere battuto. Quindi i due episodi controversi: all’89’ Borriello doma un pallone in piena area, forse Pavlovic tocca la sfera con un braccio, suscitando le proteste dei rossoblù. L’arbitro lascia correre, le immagini Tv non chiariscono i dubbi, ma le veementi proteste dei giocatori fanno pensare che la scorrettezza ci sia stata. Al 90’ il gol annullato: la punizione è di Di Gennaro, il pallone sembra comodo per Viviano che però se lo lascia scappare dalle mani: Ibarbo al volo deposita in rete, sembra tutto regolare. L’arbitro Massa annulla: dalle immagini televisive, non sembra che ci sia alcun fallo da parte dei giocatori rossoblù; Pisacane sulla punizione di Di Gennaro pare col corpo leggermente avanti, ma non interviene in nessun modo nell’azione. Finisce in parità, il Cagliari mastica amaro: avrebbe meritato tutto sommato qualcosa di più.
UN PUNTO, MILLE RECRIMINAZIONI: A GENOVA CON LA SAMPDORIA, GLI ERRORI ARBITRALI PENALIZZANO IL CAGLIARI
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