di Francesca Mulas
“Dare la voce a Emilio Lussu? È stato difficile, mi sono dovuto far carico di un bagaglio emozionale considerevole. Una responsabilità stimolante, provare a interpretare un uomo di così alto valore umano, complesso nella genialità e ricco nella sua nobiltà d’animo”. Lo afferma Daniele Monachella, attore sassarese 40enne che ha dato vita (e voce) all’audiolibro ‘Un anno sull’altipiano’ tratto dal testo omonimo di Emilio Lussu e pubblicato da Emons Edizioni: un progetto impegnativo e ambizioso che ha coinvolto oltre 150 personetra cast artistico e tecnico e che in pochi mesi ha già raggiunto un buon successo di pubblico e una seconda edizione. L’audiolibro ‘Un anno sull’altipiano’ (6 ore e 26 minuti su cd o mp3) è frutto di un lavoro lungo un anno, prodotto da Mab Teatro e sostenuto dalla Fondazione Sardegna e messo in atto grazie alla collaborazione di scrittori e attori (ma non solo) che hanno prestato la loro voce ai protagonisti del libro: tra i nomi Giulio Angioni nella parte del vecchio contadino; Salvatore Mannuzzu (zio Francesco), Antonello Grimaldi (il sindaco di Aiello), Massimo Carlotto (colonnello Stringari), Mario Faticoni (capitano Zavattari), Neri Marcoré (Comandante Piccolomini) e ancora Sante Maurizi, Giampaolo Loddo, Lia Careddu, Giuseppe Boy, Vanni Fois, Fulvio Accogli, Marcello Fois, Fausto Siddi e altri; accanto a questi poi ci sono i musicisti che hanno creato una colonna sonora per accompagnare i ricordi di Emilio Lussu: Andrea Congia, Andrea Pisu, Walter Demuru, i Tumbarinos di Gavoi, Johnatan Della Marianna, Massimo Loriga, Francesco Bachis, Stormy Six e l’Orchestra giovanile della Sardegna. La vicenda, come è noto, si svolge durante la Prima Guerra mondiale nell’arco di un anno, tra giugno 1916 e luglio 1917, quando la Brigata Sassari si trovava nell’altipiano di Asiago. Qui, come ufficiale di complemento, c’è Emilio Lussu, allora 26 anni: le sue idee sulla guerra e sulla necessità di combattere al fronte maturate durante gli anni dell’università a Cagliari si scontrano ben presto con l’assurdità del conflitto. Sono le pagine più drammatiche di ‘Un anno sull’altipiano’, quella dei comandanti che danno ordini insensati ai soldati, obbligati a compiere operazioni rischiose e assurde per conquistare qualche metro di terreno, o dei militari che, sfiniti dalla paura e dalla tensione, annebbiati da retorica e cognac, arrivano alla follia. Celebre, ad esempio, lo scambio tra Lussu- Monachella e il generale Leone, interpretato da Sergio Romano: ” ‘Ama lei la guerra?’, chiede il generale. ‘Io ero per la guerra, e alla mia università rappresentavo il gruppo degli interventisti’. ‘Questo riguarda il passato, io le chiedo del presente’. ‘È difficile… Comunque io faccio il mio dovere, tutto il mio dovere’. ‘Non le ho chiesto se fa o non fa il suo dovere. In guerra il dovere lo devono fare tutti perché non facendolo si corre il rischio di essere fucilati. Le ho chiesto se ama o non ama la guerra’. Il generale mi guardava fisso, le pupille gli si erano fatte più grandi. Io ebbi l’impressione che si girassero nell’orbita. ‘Ebbene, io ritengo personalmente che non potrei affermare di prediligere in modo particolare la guerra’. ‘Si metta sull’attenti. Lei è per la pace, come una donnetta qualsiasi consacrata alla casa, alla cucina, all’alcova, ai fiori, ai suoi fiorellini, è così?’”. “L’idea di proporre un audiolibro dal testo di Emilio Lussu – ci racconta Daniele Monachella – è nata per la semplice e pura passione che nutro per questo memoriale e per il suo autore. È un’opera di formazione e di alto valore morale e umano, ancora attuale perché Lussu ha saputo descrivere l’essere umano nelle sue universali debolezze e virtù, ancora più evidenti in questo racconto della guerra e della vita di trincea. Con questo lavoro creiamo un ponte con la nuova generazione di lettori: attraverso un new-media, presente sugli scaffali di una libreria e nel vasto panorama delle piattaforme digitali, prima su tutte iTunes, teniamo viva la memoria di avvenimenti che hanno segnato la storia italiana e internazionale”. Il progetto dell’audiolibro ha avuto il sostegno di Giovanni Lussu, figlio di Emilio, che ha concesso l’autorizzazione a sviluppare questa azione artistica ‘extra-letteraria’: “Mi ha chiesto il motivo di questo progetto. Ce ne sono tanti: uno su tutti è quello di creare un ponte con il futuro, affinché i nuovi lettori/ascoltatori possano godere di questo prezioso romanzo, capitale della letteratura mondiale”.
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