E’ sempre un buon momento per regalare libri, ma di certo Natale è un’ottima occasione. E allora perché non regalare libri sardi? Ecco sei titoli di autori contemporanei e non che, secondo me, vale la pena regalare… e soprattutto leggere.
Iniziamo con un classico insolito. Iniziamo da Grazia Deledda. La sua narrativa ha davvero l’imbarazzo della scelta, ma qui vi propongo uno dei suoi testi forse meno conosciuti, ma se avete un amico/a particolarmente romantico non lo deluderete donandogli “Marianna Sirca”. L’amore, la passione, la ribellione, il sacrificio: in questo racconto la Deledda conduce il lettore in un’epoca imprecisata carica degli elementi di una società sospesa tra ipocrisia e ineludibili convinzioni.
Passiamo a Sergio Atzeni e a quella che viene definita la sua opera più bella. Io aggiungo che non dovrebbe mancare in nessuna libreria: “Passavamo sulla Terra Leggeri”. Un racconto straordinario a partire dalla tecnica, assolutamente azzeccata, di una voce narrante sospesa tra storia e fantasia, un libro dove i sardi sono “danzatori di stelle”.
E poi c’è un altro immancabile: “Il giorno de Giudizio” di Salvatore Satta. Perché? Beh solo per frasi come questa: “In questo remotissimo angolo del mondo, da tutti ignorato fuori che da me, sento che la pace dei morti non esiste, che i morti sono sciolti da tutti i problemi, meno che da uno solo, quello di essere stati vivi“.
Ad un amico/a che si distingue per sensibilità regalate “Sulla Faccia della Terra” di Giulio Angioni: una storia dolce e necessaria. Ecco cos’è stato per me questo libro: necessario. Un libro che racconta una Sardegna autentica e fantastica allo stesso tempo, ma fortunatamente, non v’è traccia di folclore.
Per gli amanti della poesia non ho dubbi: “Remundu Piras – Opera Omnia” una raccolta curatissima del grande improvvisatore di Villanova Monteleone. Se leggete “Mistériu” vi accorgerete che la filosofia può essere messa in versi.
Niente classici? Ci sta! Vi propongo Carlo Deffenu con “Il Clan dei Cari Estinti”. Un libro che potete mettere sotto l’albero anche per lettori giovanissimi. Un fantasy che non nasce come fantasy, ma è talmente bello leggerlo che non vedrete l’ora di scoprire se esiste un seguito. Io personalmente mi sono così affezionata a Sad, il piccolo protagonista, che a volte ho la tentazione di scrivere all’autore e chiedergli come sta.
Il mio ultimo consiglio è leggete e, se possibile, leggete e donate libri sardi, qualsiasi sia il genere o la data di pubblicazione perché c’è davvero l’imbarazzo della scelta. E un ultimissimo consiglio: se vi recate nelle librerie indipendenti avrete anche ottimi consigli dai librai.
BUON NATALE E BUON ANNO