LA TENACIA SARDA DI LUIGI TOLA NEL SUO LIBRO AUTOBIOGRAFICO “OLTRE LA GENETICA”


di Carmen Salis

Presentato a Bologna, in occasione del Grand Prix Due Torri, il libro di Luigi Tola, “Tenacia Sarda, oltre la genetica” edito da Amicolibro: un libro autobiografico che racconta quanto la tenacia possa aiutare a realizzare un sogno. Luigi Tola, ha vinto numerosi campionati  regionali e nazionali, conquistando un secondo posto nel mondiale IFFBB di Guam, il top del body building a livello mondiale. Nasce a Villa San Pietro, in provincia di Cagliari, e a soli diciotto anni decide di emigrare nel nord Italia in cerca di lavoro. Si ritroverà quasi per caso catapultato nel mondo del bodybuilding e la sua vita inizierà a cambiare, portandolo a collezionare successi inaspettati.

Luigi, se hai un’idea, vivila, credici, realizzala. Questo è il messaggio più importante che hai voluto mandare con questo libro? Credo che ognuno di noi abbia dentro di sé, desideri passioni e anche, perché no, ambizione, chi nello sport, chi nel lavoro o nello studio; è a questo punto che servetenacia e determinazione che ti aiuti a superare tutte le difficoltà che troverai nella tua strada e fare quel salto che io chiamo di qualità, che ti porta al raggiungimento di quegli obiettivi che vuoi raggiungere.

Racconti di uno sport che rimarca valori ben definiti. Il bodybuilding, o cultura del corpo, è uno sport di assoluto valore che ti porta a conoscenza del tuo vero io, sei con te stesso, è una sfida continua, ragionata senza eccessi dove tutto ruota intorno a te alla ricerca della perfezione fisica, cercando di emulare il simbolo per eccellenza del “David di Donatello”: per questo, servono tenacia, disciplina, studio, per arrivare alla conoscenza assoluta di sé,forgiato come l’acciaio. Queste qualità ti serviranno anche nel rapporto con gli altri, trasmettendo le tue esperienze, diventerai il maestro di te ma anche di chi ti circonda.   

A Bologna, per la prima di questo libro, era presente parte di quel “Tola Team” che a Varese, città che ti ha visto diventare un campione, ha condiviso con te degli anni importanti. Ancora oggi dopo oltre trent’anni mantengo un rapporto di vera amicizia, il mio team era unico, una vera famiglia; io li proteggevo come un padre farebbe con i propri figli.Ho cercato di trasmettere a quei ragazzi i valori, la disciplina e la tenacia, ho dato me stesso togliendo tutti i paletti con estrema sincerità, ho cercato di trasmettere le sensazioni fantastiche che provavo sui palchi con migliaia di persone appassionate ad assistere alle nostre performance. QQQ uesti ragazzi ancora oggi mi chiamano il Maestro e io ne sono molto fiero, e lo sarò fino all’ultimo respiro.

Dicono che sei un buon maestro: che differenze ci sono tra gli allievi di oggi e l’allievo che sei stato tu allora? Credo che oggi i ragazzi siano tutti distratti da messaggi negativi, fagocitati da internet che toglie loro la voglia di crescere, la voglia di conoscenza nelle palestre. I ragazzi oggi chiedono quanto tempo serve per riuscire ad avere un bel fisico per l’estate che arriva. Ai miei tempi andavi in palestra alla ricerca del benessere, di muscoli non se ne parlava,e in ogni caso quelli arrivavano a tempo debito se avevi lavorato con intelligenza e disciplina. Oggi i ragazzi vogliono arrivare subito al bersaglio, manca la voglia di osare e di mettersi in gioco. Io, ancora oggi, cerco di trasmettere quei valori sani come ho sempre fatto con i ragazzi del Tola Team.

La vita ti ha dato, ma a un certo punto ti ha anche tolto. Sono sempre stato del parere che il sole non può splendere sempre, bisogna essere pronti a tutto e affrontare la vita con forza. Personalmente tutto quello che ho avuto, è perché l’ho cercato con determinazione: lo sport mi ha salvato, ero un ribelle indisciplinato, spericolato, lo sport mi ha dato soddisfazioni incredibili, è stato un periodo costellato da belle esperienze, di viaggi in giro per il mondo. Ma la vita alle volte ti può dare e ti può togliere,e fa parte del gioco. Quando è arrivata la malattia, l’ho affrontata con estrema determinazione come ho sempre fatto nello sport,sconfiggendola. Questa è stata per me la gara più importante:una gara per la morte o per la vita.

Perché hai voluto raccontarti, mettendoti a nudo, in questo libro? Perché credo sia una bella storia da raccontare, credo possa in qualche modoservire da monito per i giovani: la vita è bella anche di fronte alle avversità che puoi trovare nel tuo cammino e va vissuta, va combattuta, va conquistatae va rispettata.

Oltre la genetica, perché? Arrivai al palazzetto dello sport di Molteno, per una selezione ai mondiali, e con grande stupore vidi un enorme striscione con scritto “TOLAOLTRE LA GENETICA”. Questa frase andò avanti per anni e tra il pubblico si sentiva spesso ripetere.La trovavo simpatica, mi piaceva.Da qui nasce la decisione di riportarla nel mio libro. Non ho mai saputo chi fosse l’artefice di quella scritta.

Luigi Tola salirà ancora sul palco? Salirò ancora sul palco! Mi sto preparando per l’ultima gara, l’età non mi permetterebbe più di rimettermi in gioco, gli anni passano inesorabili, ma un’altra gara la voglio fare. Voglio il mio pubblico almeno per un’altra volta!

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