di Teresa Fantasia
Presso la Casa della Cultura di Buenos Aires, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della mostra sul percorso di 200 anni della stampa delle collettività straniere residenti nella capitale argentina. La rassegna è stata curata dalla Dirección General de Relaciones Institucionales de la Secretaría General del Gobierno de la Ciudad a carico di Claudio Avruj. Presenti all’apertura il Capo di Governo della città Mauricio Macri, il Ministro della Cultura, Hernán Lombardi,e i rappresentanti delle diverse collettività e degli organi di stampa scritta e radiofonica. Il Segretario Generale del Governo della città Marcos Peña, ha dichiarato che la mostra è un altro passo importante per rivalorizzare tutto il capitale culturale che ha ogni collettività. Claudio Avruj, ha sottolineato che la mostra ha come obiettivo quello mettere in rilievo il lavoro dei giornalisti e dei mezzi di comunicazione delle collettività: Questi senza nessun dubbio, sono stati elementi fondamentali nell’organizzazione istituzionale delle collettività, imprescindibili punti di riferimento e di unione per avvicinare e motivare gli immigrati alla partecipazione alla vita associativa e comunitaria e per mantenere vivo il legame con la terra natia. Questa stampa particolare e identitaria ha consentito di conservare viva la lingua di origine anche in paese lontano. Per noi emigrati sardi è stata una grande opportunità profittare del “giorno del giornalista” e della celebrazione del Bicentenario dell’Argentina per riportare alla luce questo ricco materiale storico e culturale che preserviamo nel cuore. Il ministro Lombardi ha fatto una rassegna storica sulla stampa della collettività sottolineando che la popolazione di Buenos Aires ha iniziato ad arricchirsi con le diverse culture e lingue e attraverso la loro stampa ha nutrito la cultura argentina con nuove idee. In tutti i processi migratori i giornali e le radio hanno avuto un ruolo importante: molti immigranti arrivarono in Argentina con un mestiere a la propria lingua come unico bagaglio. Enorme lo sforzo che quelle generazioni hanno dovuto fare per adattarsi a una società nuova una lingua sconosciuta e un modo di pensare diverso, senza perdere le loro tradizioni, abitudini e valori, integrandosi senza perdere la propria identità. Oggi a 200 anni della fondazione de “La Gazeta de Buenos Aires” é una giornata per commemorare omaggiare e mettere in rilievo le diverse espressioni comunicazionali della nostra Società. Nel quadro della Celebrazione del Bicentenario dell’Argentina, c’è il momento storico per i bilanci e i convegni, con lo spirito di commemorare la diversità culturale e la convivenza pacifica, come tributo alle diverse correnti migratorie fondatrici e formatrici di questo Paese. Il materiale raccolto è solo una piccola parte di quanto hanno fatto le collettività da quando sono arrivati in Argentina. Mi compiace sottolineare da sarda emigrata ed impegnata, che tra i programmi radiofonici per l’Italia hanno partecipato anche quelli che gestisco: “Sardegna nel cuore” e “Cantos e contos de la Sardegna”.
Grazie, cara Teresa. Un bell’esempio per noi emigrati di fattivo attaccamento attaccamento alla nostra cara patria sarda e alla diffusione della nostra identità.
Per il resto, come a noi tutti, anche a te tornerà buono il suggerimento di Dante: “Non ti curar di lor ma guarda e passa”. L’odio e le lamentazioni non sono mai costruttivi.
Cordiali saluti. Vitale
Caro Massimiliano grazie di cuore a te per pubblicazione , posto il link del video “Con Sentido Público 22-06-10 Muestra Testimonios de Buenos Aires ”
http://www.youtube.com/watch?v=fDvaLKY7mis
Una visione della mostra x chi non ha potuto visitarla e un bel ricordo x quanti abbiamo partecipato , speriamo si ripeta presto come hanno promesso gli organizzatori,mi auguro più partecipazione dai tantissimi mezzi stampa scritta e radiofonica italiana di Buenos Aires .
Grazie del consiglio ,vedi amico mio io non odio quelli che volutamente hanno tentato con tutti i mezzi di tagliarci le ali , mi dispiace e addolora per tutto quanto di buono e bello potevamo fare insieme e invece ha sprecato e perso la comunità sarda di Argentina .
Caro Vitale scusami ,volevo ringraziare la pubblicazione a Masimiliano e ringraziare te dei complimenti e del consiglio …gli errori si fanno quando si scrive troppo in fretta, ultimamente sono troppo impegntaa in diversi proggetti e il tempo è sempre più scarso,
un abbraccio Teresa