di Antonio Maria Masia
Ieri sera ho rivisto al Quattro Fontane di Roma, insieme a tanti altri spettatori, che all’uscita si esprimevano in termini entusiastici, il film, tuttora in programmazione, che in sede di anteprima, al MAXXI alla Festa del Cinema di Roma dell’ottobre 2015, mi aveva fatto dire d’istinto: si tratta di pura poesia!
Non avevo esagerato, come penso di stare con i piedi per terra ora, se confermo con piena convinzione la valutazione di allora. Ieri ho goduto in serenità d’animo e senza l’inevitabile curiosità e pressione che l’anteprima in qualche misura impone la visione del film di Gianfranco Cabiddu.
E durante la proiezione ed a conclusione ne ho tratto per la seconda volta, dopo l’anteprima, una netta e piacevole sensazione di gioia e di felicità.
Non ho le capacità per esprimere una qualche valutazione tecnica sui pregi o non pregi dell’opera ultima dell’amico Gianfranco, né per interpretare il perché una cosa o circostanza o luogo, mi renda felice oppure no, però penso di poter dire che senza attingere ad un sogno, ad una memoria, ad un ideale non potrei neanche percepire quei momenti di grazia che mi conducono per mano ad uno stato di gioia e serenità. Momenti. Solo momenti, ma benvenuti, salutari e determinanti. Guai se non ci fossero.
La visione de “La stoffa dei Sogni” mi ha regalato uno di questi momenti.
Un dono, frutto della maturità artistica di un regista che ha da sempre dedicato la maggior parte dei suoi lavori alla Sardegna, la sua, la mia Terra, che si porta dentro, che ci portiamo dentro, dovunque. E che lui ripropone nella Stoffa dei sogni, seppure solo fisicamente, anche quando tratta, come in questo caso, temi universali e non specifici o locali.
Il tema dell’umanità, dell’esistenza, delle relazioni, dei sentimenti, dell’ambiente, della benevolenza e del perdono.
Temi universali che Gianfranco inserisce all’interno di una commedia, di un racconto, di un sogno dedicato al suo amato Maestro, Eduardo De Filippo, il grande Eduardo, il quale rifacendosi alla “Tempesta” del sublime drammaturgo e poeta William Shakespeare, aveva tradotto in dialetto napoletano il testo originale, suscitando, come noto, diverse e successive opere sull’argomento.
Temi che Gianfranco colloca all’interno degli spazi, della natura suggestiva ed evocativa di un’Isola nell’Isola, l’Asinara, un luogo non più immaginario come l’aveva inteso Shakespeare, ma reale e vivo nei sui splendidi panorami, abitato da una fisicità di rocce, mare e piante e animali di rara bellezza.
Seguire le immagini, la musica che ottimamente accompagna le scene, e anche su questo Gianfranco dimostra maestria e competenza mettendo in evidenza ciò che gli deriva dalla sua originaria impostazione e preparazione quale etnomusicologo, e lasciarsi andare dai testi quelli classici della Tempesta e quelli popolari e napoletani dei protagonisti, Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini in primis, tutti bravissimi e convincenti, è come lasciarsi prendere da un incantesimo, da una ninna nanna, da una melodia, da un sogno.
E in fondo non è forse vero che la vita è un sogno?
Come ci dice Shakespeare con la Tempesta, come ci dice il suo contemporaneo Pedro Calderon de la Barca nel suo dramma filosofico teologico “La vida es sueño”, come ci ricorda Eduardo quando verso il termine della sua esistenza ci consegna la sua anelata e da sempre desiderata immersione nella Tempesta del grande inglese di Stratford-upon-Avon. Allora Eduardo, attraverso il personaggio principale Prospero che attinge al mondo misterioso e favoloso dei maghi, degli spiriti, dei miti e delle magie, e il teatro è un mondo di magie, ci sussurra: “Nuje simme fatte cu la stoffa de li suonne, e chesta vita piccerella nosta da suonno è circondata, suonno eterno” (Noi siamo fatti con la stoffa dei sogni e questa vita piccolina nostra da sogno è circondata, sogno eterno).
Ed oggi Gianfranco ci fa il dono di un altro sogno, rivestendo con la preziosa stoffa intessuta di fili magici la ben nota storia dei naufraghi in un’isola deserta, che mescola i destini di una compagnia di comici e di camorristi in fuga, a contatto con spazi e silenzi indefiniti e con l’emergere di passioni, storie, e valori sui quali ci si confronta e si combatte, insieme con gli spettatori, fino a soluzioni di amore, di tolleranza, comprensione e perdono.
Un’opera da non perdere, per i Sardi della cui comunità faccio parte con l’onore in questo momento di rappresentarla a Roma attraverso l’antica e prestigiosa Associazione Il Gremio, che ha visto spesso Gianfranco Cabiddu fra i suoi protagonisti, per i Sardi che godranno in particolare della immagini della loro Terra, per gli amici dei Sardi e per chiunque.
Perché la visione del film, ne sono certo, regalerà a tutti un momento suggestivo e particolare, di assoluta tenerezza, di positive riflessioni, di totale bellezza, di un SOGNO bellissimo, senza tempo.
Ed oggi, più che mai, ne abbiamo bisogno.
Grazie Antonio Maria hai scritto un bel racconto con tanta sensibilità e trasporto. Sono molto contento, grazie e ancora grazie, spero che il film sia visto da molti “sardi di fuori” che come me hanno nel cuore la propria terra.
Caro Antonio,
l’articolo è splendido. Come del resto la tua bellissima intervista.
FORZA GREMIO
“Gianfranco Cabiddu ha realizzato un grande progetto.All’entusiasmo della stampa ha risposto il pubblico che ha gremito le sale nel primo giorno d’uscita. Nel giorno in cui uscivano “Sully” di Clint Eastwood con Tom Hanks, “Un natale al sud” con Massimo Boldi e “Free State of Jones” con Matthew McConaughey, e faceva segnare ancora ottimi risultati il prequel della saga di Harry Potter, “Animali fantastici”, la migliore “media per copia” ha premiato “La stoffa dei sogni”.
Il sardissimo Gianfranco Cabiddu, in altre parole, ha battuto i fortissimi concorrenti americani e italiani.
Microcinema che cura la distribuzione del film, grazie a questo successo, ha deciso di allargare le proiezioni in altre sale a partire da giovedi 8 dicembre.
Ecco l’elenco dei cinema scelti per la seconda settimana di programmazione:
PESCARA (Massimo),NAPOLI (Delle Palme), BOLOGNA (Odeon),RIMINI (Le Befane), ROMA (Intrastevere), ROMA (Quattro Fontane), APRILIA (Multiplex Village), GENOVA (Sivori), MILANO (Eliseo), PESARO (Metropolis), TORINO (Due Giardini), FIRENZE (Portico), PISA (Arsenale), PRATO (Multiplex Omnia Center), CATANIA (Paradiso), PALERMO (Aurora), GELA (Macchitella), CAGLIARI (Odissea), ALGHERO (Miramare), NUORO (Multiplex Prato), ORISTANO (Ariston), SANTA GIUSTA (Movies), SASSARI (Auditorium).
Non rimane che correre al cinema per vedere un’opera d’arte che ci rende orgogliosi. Passate parola!”