Buon vecchio caro Sant’Elia, ancora una volta amorevole e protettivo verso la sua squadra. Il Cagliari sfrutta una legge non scritta ma sempre valida: 2-1 alla Sampdoria e 3 punti preziosissimi, che permettono ai rossoblù di superare di slancio ben quattro squadre e raggiungere a 7 punti l’Udinese, ad una sola lunghezza dalla prima metà della classifica. E’ stata una di quelle vittorie incredibili, che possono indirizzare il campionato: da brivido come neanche il miglior sceneggiatore di Hollywood avrebbe potuto mettere su carta, e per questo ancora più belle. Un vantaggio gestito a lungo, senza sofferenze e svanito a quattro minuti dalla fine, nell’unica occasione dove la squadra rossoblù si è fatta trovare impreparata. Ma quando il pareggio pareva ormai sancito, è uscito fuori Federico Melchiorri, al rientro dopo il calvario del grave infortunio a ginocchio. Su un errore di Viviano in uscita, Federico era lì, pronto ad approfittarne, come un rapace: il suo gol è l’ennesima favola di questo Cagliari che in ogni caso, al di là degli episodi, non finisce di stupire. Sono 3 punti pesantissimi, meritati perché guadagnati minuto per minuto, contrasto su contrasto, tackle su tackle, corsa dopo corsa. E se il gol della vittoria è arrivato su un errore avversario, come non citare l’ennesimo colpo di mala sorte che a metà del primo tempo ha tolto di mezzo Marco Storari, vittima di un infortunio al ginocchio?
Prima della partita è stato consegnato al capitano della Sampdoria Regini un oggetto artistico, opera di Simonetta Liscia, vetro artistico di Quartu Sant’Elena. Si tratterà di un cavallino a dondolo stilizzato in vetro realizzata con procedura personalizzata con forma elegante che conserva e trasmette il principio di unicità della manifattura. Un gesto ormai diventato tradizione in occasione delle partite casalinghe.
Rastelli schiera l’undici mandato in campo contro l’Atalanta, con Tachtsidis in mezzo al campo e Pisacane esterno destro. Torna Isla a centrocampo: sarà tra i migliori. Proprio il cileno fa capire di avere voglia di scuotere la squadra dai fantasmi di Torino: dopo venti secondi si lancia in pressing, strappa il pallone a Regini, mette in mezzo un pallone teso deviato da Sau sul fondo. Un po’ l’azione fotocopia del gol contro la Roma. Il Cagliari per un quarto d’ora stringe d’assedio la Sampdoria, non la fa respirare. Come previsto, i doriani tengono la difesa molto alta, in mezzo al campo c’è piuttosto traffico. Joao Pedro e gli altri attaccanti cercano subito di verticalizzare, ma la retroguardia doriana è attenta a fare scattare la trappola del fuorigioco. Al 15’ è bravissimo Ceppitelli a reggere l’uno contro uno con Quagliarella e ribattergli il tiro. Poi ci prova Murru da fuori area, Viviano è pronto a ribattere. Al 24’ botta di Cigarini alzata in angolo da Storari. Sfortunatissimo il portiere rossoblù che al 31’, pressato da Muriel, si rifugia in fallo laterale ma ricade male mettendo male il ginocchio. Il numero 30 non riesce a rimanere in campo, lascia il posto a Rafael. A spezzare l’equilibrio, il Cagliari va in vantaggio. Grande azione di Padoin, che lascia sul posto Pedro Pereira ed entra in area palla al piede: cross a mezza altezza, Joao Pedro in acrobazia spinge il pallone in rete ad altezza dell’area piccola. La Sampdoria si porta in attacco decisa, ma i rossoblù lavorano estremamente bene in fase difensiva. Rafael non è chiamato a compiere alcun intervento, anche perché gli attaccanti si sacrificano nel pressing a disturbare la costruzione della manovra. Non è raro vedere Sau o Borriello sfiancarsi a ripiegare nella propria metacampo. Purtroppo la specialità della casa, il contropiede, non scatta come nelle giornate migliori. La Sampdoria preme, ma non concede il fianco. Al 62’ una buona occasione in ripartenza capita a Tachtsidis, servito da Joao Pedro, il greco aspetta il rimbalzo del pallone e colpisce male, spedendo sul fondo. Inizia il valzer dei cambi: nella Sampdoria entrano Schick, Budimir e Bruno Fernandes per Muriel, Pedro Pereira e Praet. Doriani sbilanciatissimi in avanti, il Cagliari però non ha più la birra nelle gambe per approfittarne. Bruno Alves è dominatore nella sua area di rigore. Rastelli inserisce Melchiorri e Barella al posto degli stremati Sau e Joao Pedro. All’86’, improvvisamente, la Samp riacciuffa il pareggio. Azione viziata da un contatto di Cigarini su Barella: ci poteva stare il fallo, l’arbitro lascia correre. La difesa rossoblù stavolta è scoperta sul lato sinistro, Bruno Fernandes riceve palla al limite e di destro trafigge Rafael con un gran tiro. Rastelli viene allontanato dalla panchina per le proteste sul mancato intervento arbitrale ai danni di Barella. Tutto finito? No, perché il colpo di scena è dietro l’angolo. Minuto 88’: lancio di Tachtsidis per Melchiorri, Viviano è in netto anticipo, cerca il rilancio di sinistro, ma sbuccia il pallone che rimane lì: Melchiorri inquadra la porta vuota e di sinistro, dalla lunga distanza mette dentro. Gli ultimi due minuti più i 4 di recupero sembrano non passare mai. La Sampdoria ci prova in tutti i modi, il Cagliari si arrocca nella propria area e mantiene il vantaggio sino al termine. Il fischio finale di Gavillucci è una liberazione. Ora però guai a fermarsi: domenica arriva il Crotone, il Sant’Elia attende.