Al Cagliari non riesce l’impresa di fare punti allo Juventus Stadium. I bianconeri vincono 4-0, imponendo quella legge che ha trasformato il campionato italiano in una dittatura negli ultimi cinque anni. Anche il Cagliari ha dovuto pagare dazio alla forza di una squadra imbottita di fuoriclasse e costruita per trionfare ancora, in Italia e in Europa. Impressionante la qualità tecnica e ancora di più fisico-atletica di una Juventus scesa in campo per fare dimenticare subito il passo falso di Milano. Contro un avversario di tale portata e in serata giusta, sarebbe stato difficile per qualsiasi squadra. Di conseguenza pure il Cagliari, che non è entrato in sintonia con l’ambiente elettrico dello Stadium. Molto raramente la formazione di Rastelli è riuscita a sviluppare il suo gioco. Sulla pressione ossessiva portata dai bianconeri, è stato complicato sfruttare il palleggio soprattutto in fase di costruzione. Gli stessi attaccanti, Sau e Borriello, hanno avuto problemi nel tenere su il pallone, sotto l’attacco dei difensori che non concedevano un centimetro. La Juventus ha avuto buon gioco nell’esaltare le doti dei propri esterni, Dani Alves e Alex Sandro, mentre Dybala arretrava spesso nel prendere palla e costruire. Perdere con un passivo del genere non è certo piacevole, ma il Cagliari non deve certo demoralizzarsi. La superiorità della Juventus si conosceva, il resto del lotto delle concorrenti è meno competitivo.
Rastelli inserisce Bittante dal 1’ come esterno destro, torna Di Gennaro nel ruolo di metronomo di centrocampo, Barella sostituisce Isla. Il resto della squadra è quello che ha travolto l’Atalanta. La Juventus però dimostra subito di avere aggressiva. Al 2’ punizione dalla grande distanza di Pjanic, Storari si tuffa e devia in angolo. Capovolgimento di fronte, lancio per Borriello, Barzagli lo anticipa, ma perde il passo, riuscendo poi a trovare l’equilibrio sull’attacco di Sau. Al 4’ Dybala trova il corridoio per Higuain, tiro sul quale Storari compie una stupenda parata con una mano. Poi è Higuain a deviare di testa su cross di Dybala, forte ma centrale, Storari è ben piazzato. Al 14’ il primo gol: punizione di Dybala, è un lancio per Higuain che gira verso la porta, Storari compie un miracolo, ma nulla può sul tap-in di Rugani. Il Cagliari fa fatica a reagire, ma crea comunque due occasioni su altrettanti errori in disimpegno di Dybala e Pjanic: Di Gennaro e Joao Pedro però non trovano il tempo giusto per la battuta a rete. Quindi è Alex Sandro a sfiorare il gol con un colpo di testa di poco fuori. Al 32’ Higuain ci prova da fuori area, scheggiando il palo. Un minuto più tardi però arriva il raddoppio, proprio dell’argentino. La Juventus recupera palla nei pressi dell’area rossoblù, Pjanic arriva davanti a Storari che gli ribatte il tiro, ma Higuain è lesto a ribadire in rete. Prima della fine del tempo ecco il 3-0: schema da calcio d’angolo, Pjanic serve l’accorrente Dani Alves, tiro forte deviato leggermente da un difensore e pallone nell’angolino.
Subito dopo l’intervallo Rastelli manda dentro Tachtsidis e Giannetti per Borriello e Joao Pedro. Nella Juventus Neto sostituisce l’infortunato Buffon. La partita ha poco da dire, la Juventus tiene palla, il Cagliari non ha la forza per attaccare. Storari è bravissimo su Hernanes e Pjanic. Valzer di cambi: dentro anche Munari per Sau, nella Juventus Pjaca per Dybala e Mandzukic per Higuain. Arriva anche il quarto gol nel finale, con quel pizzico di sfortuna che in questi casi non manca mai: sponda di Mandzukic per l’inserimento di Lemina, Storari ancora una volta respinge, ma il pallone finisce addosso a Ceppitelli e termina in rete. Adesso attenzione sul doppio impegno casalingo: Sampdoria e Crotone attendono.